Ciao a tutti, mi sto interessando a questo fenomeno già da qualche tempo e quando trovo delle notizie cerco sempre di tenerle da conto.

Ora mi chiedevo: quando è che una specie viene considerata da non indigena ad indigena.

E poi questo fenomeno è solamente del mediterraneo? Ci sono altre parti al mondo che hanno il nostro stesso problema? Se di problema si vuol parlare.

Grazie per chi vorrà fornire nuovi dati!

Ciao Michele, una specie si può considerare indigena quando è "nata" da un punto di vista evolutivo nel luogo nel quale è stata per la prima volta descritta oppure osservata.

Tanto per fare un esempio, un caso di specie non indigena per il Mediterraneo è quello dell'ostrica comune, Ostrea edulis. E' una specie indigena dell'Atlantico (vuol dire che la sua evoluzione è avvenuta nell'Atlantico. Furono gli Antichi Romani a portarla nel Mediterraneo più di 2000 anni fa quando letteralmente inventarono i primi allevamenti di ostriche.

Per quanto riguarda gli altri mari ed oceani, hanno lo stesso problema. Per esempio le coste australiane sono state colonizzate dal bivalve Corbula gibba, una specie comunissima nei nostri mari e senza alcuna utilità per l'uomo. Dal punto di vista degli australiani, questa non è una specie indigena. Naturalmente di esempi ce ne sono migliaia sparsi fra tutti i gruppi zoologici e botanici.

Grazie Andrea, per la risposta. Se posso vorrei chiedere quali sono i requisiti, se così vogliamo chiamarli, perchè una specie passi da aliena a stabile. Credo che ci siano già stati dei casi!

Per esempio quando sarà possibile dire che il pesce balestra è stabile nel mediterraneo?

Un certo pesce palla è ben distribuito nel mediterraneo eppure compare ancora nelle liste delle specie aliene. Perchè?

Grazie.

Il fatto che una specie si sia ben acclimatata in una nuova regione occupando tutto lo spazio disponibile, non significa che per questa ragione debba allora considerarsi autoctona. Ha sempre un'altra origine.

Inoltre, la definizione di popolazione indigena e stabile sono "separate". Una popolazione può essere definita stabile quando è composta da esemplari che si riproducono senza alcuna difficoltà nella nuova regione di occupazione. Quindi, una popolazione può essere non indigena di un determinato luogo, ma può essere stabile. Si deve anche considerare che una popolazione può essere considerata stabile solo dopo molti anni dalla sua comparsa. Una specie può riuscire ad occupare tutto lo spazio disponibile in una nuova regione, ma "deve essere messa alla prova" da molte caratteristiche del sistema, come per esempio un'epidemia virale che esplode solo in tempi molto distanziati fra loro. Le popolazioni autoctone dove è presente il virus hanno sviluppato nel corso della loro evoluzione diversi sistemi per fronteggiare l'attacco virale. La popolazione non indigena non ha queste caratteristiche e, anche dopo un tempo lungo durante il quale si è riprodotta ed ha occupato tutto lo spazio a sua disposizione, in seguito all'attacco virale scompare. Solo per questa ragione, quella popolazione non poteva più essere considerata stabile.