Mauro, non so cosa intendi per parte superiore dell'animale... In questa specie animale non c'è una parte superiore e una parte inferiore. La apertura boccale è situata alla radice della lunga proboscide biforcuta estensibile che caratterizza l'animale femmina. Tale proboscide può raggiungere e superare anche il metro di lunghezza, ed è solcata per tutta la sua lunghezza da un canale attraverso il quale viene convogliato il cibo raccolto dalle due estremitù biforcute presenti all'estremità della proboscide stessa. La proboscide è l'organo con il quale la Bonellia si nutre, esplorando l'ambiente circostante per raccogliere le particelle di cibo animale e vegetale per poi convogliarle fino alla bocca situata alla base della proboscide stessa; ed è solitamente è l'unica parte visibile della Bonellia, in quanto il corpo dell'animale, a forma di grossa oliva, è sempre ben nascosto all'interno di piccole cavita della roccia o sotto sassi e detriti. La proboscide della Bonella è dotata di una estrema sensibilità e al minimo allarme viene rapidamente retratta all'interno della cavità dove è nascosto il corpo dell'animale. Ma la proboscide serve anche all'animale per spostarsi: per far ciò la Bonellia si afferra con l'estremità della proboscide a qualche appiglio dell'ambiente circostante e quindi, contraendola, trascina la restante parte del corpo fino al punto d'appiglio.
Il maschio della Bonellia invece è lungo appena qualche millimetro, manca della proboscide è vive all'interno del corpo della femmina. Ma la caratteristica biologica più importante di questa specie animale è che quando la Bonellia si riproduce, le sue larve hanno un processo di sviluppo differenziato: le larve che si fissano isolate sul fondale diventano femmine; la larva che invece incontra il corpo di una femmina, passando dalla proboscide cui si attacca vivendo da parassita, passa poi fin dentro il corpo della femmina completando il suo sviluppo e trascorrendo qui il resto della sua vita come maschio. Questo straordinario meccanismo ormonico fa sì che il numero dei maschi sia proporzionato a quello delle femmine.
Per quanto riguarda il nome comune, proprio per evitare ogni equivoco, personalmente tralascerei il nome comune di "oliva di mare" e chiamerei questa specie con il nome comune di "Bonellia", punto e basta.
------------- guido picchetti
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