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Parata serale

Stampato da: MondoMarino.net
Categoria: Biologia Marina
Nome del Forum: Raccolta Articoli
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Data di Stampa: 14 Novembre 2024 alle 13:14


Topic: Parata serale
Postato da: Alex
soggetto: Parata serale
Postato in data: 22 Dicembre 2004 alle 10:10

Parata serale
(per MondoMarino, Alessandro PAJNO)

I pinguini popolano tutto l’emisfero australe, fino alle latitudine della Nuova Zelanda, delle isole Falkland e perfino delle Galapagos, vicino all’equatore. C’è qualcuno che li scambia per uccelli, ma non hanno nulla a che vedere con i volatili,. Posseggono fitte penne a forma di lancia, ma molto rigide e corte e tali da formare un folto e soffice piumino. Tutti i pinguini, che sono incapaci a volare, ricordano moltissimo l’alca, un uccello dell’emisfero boreale. I pinguini si differenziano tra loro, principalmente per la dimensioni e per il capo, che varia di colorazione. La specie di pinguini più numerosa è quella del pinguino imperatore che vive nel continente antartico, il luogo più freddo della Terra. Può arrivare alle ragguardevoli dimensioni di 1,2 metri ed al peso di 40 Kg., mentre le ali natatorie sono lunghe sino a 30 cm. Tale specie vive in colonie costituite da 350.000 individui. Il secondo pinguino per dimensioni è il pinguino reale, alto circa 1 metro e dal peso di 13 Kg. Questa specie è presente nel circolo polare antartico, sulle fredde isole rocciose, battute dal vento e sparse nell’Atlantico meridionale. Il pinguino più piccolo in assoluto è quello che una volta veniva chiamato “pinguino delle fate” o “pinguino blu” prima che si scoprisse la sua aggressività dall’alto di appena 30 cm di altezza. Il pinguino minore blu rientra nel genere Eudyptula, a cui appartengono le specie dalle dimensioni più piccole, che non vanno mai oltre i 40 cm di altezza ed il cui numero di esemplari è piuttosto ridotto, ed a differenza di tutte le altre specie, non posseggono alcun piumaggio ornamentale sul capo. Tre varietà affini, caratterizzati da code più corte e rigide di ogni altro pinguino che vivono sul pack antartico, sono il pinguino di Papua, il pigoscelide di Adelia ed il pinguino antartico. La natura offre un grande spettacolo sulle spiagge di Phillip Island, nell’Australia Meridionale, che ha come protagonista il pinguino minore, il quale torna a terra per passare la notte dopo aver passato la giornata in mare per cibarsi. I piccoli pinguini però non arrivano alla spicciolata, ma il loro ritorno è sincronizzato. La ragione di questo comportamento non è ben chiara, forse una strategia di difesa comune antipredatoria dei piccoli uccelli, nel momento delicato dell’attraversamento di fasce di terreno scoperto prima di raggiungere la sicurezza delle dune od elle pietraie dove si aprono le loro tane. Fatto stà che al calare del sole avviene la cosiddetta Penguin Parade ovvero, la marcia tra soffi e brontolii dei pinguini dal mare verso le tane. Per assistere a tale evento, a Phillip Island, ma anche in Tasmania e Nuova Zelanda, sono stati creati degli spalti sulla spiaggia con tanto di riflettori. L’evento richiama circa 500mila turisti all’anno ed il costo per assistere a tale evento è 10 euro per gli adulti, la metà per i bambini. Tra le varietà di pinguini poco comuni, troviamo la famiglia del pinguino crestato che si distingue per le zampe palmate e per l’insolito piumaggio del capo; difatti, tutti gli individui di questa specie hanno un insolita cresta ornamentale composta da piume gialle o rosse. Tra queste c’è il pinguino saltaroccia (devono il loro nome al fatto che questi piccoli animali raggiungono il mare saltellando e compiendo balzi sulle ripide scogliere delle isole rocciose gettandosi in acqua coi piedi davanti) e l’eudipte crestato, quest’ultimo si riproduce in enormi colonie che popolano anch’essi l’Antartide. In genere si pensa che i pinguini vivono solo ed esclusivamente in zone fredde; ciò non è vero per il pinguino delle Galapagos o sfenisco mendicolo. C’è inoltre, lo sfenisco demerso, chiamate anche Jakass, che popola la parte più meridionale del Sudafrica; lo sfenisco di Magellano che vive sulla punta estrema del Sudamerica e sulle isole Falkland. A tutt’oggi si contano circa 10.000 esempleari, fra sfenisco e mendicolo, sparsi in tutto il mondo. Le zampe dei pinguini sono decisamente corte e poste verso il retro del corpo, per questo motivo la loro andatura è particolarmente goffa ed ondeggiante sulla terraferma. Riescono a correre mantenendosi in equilibrio rivolgendo le ali distese all’indietro, sono capaci anche di balzi all’incirca uguali alla lunghezza del loro corpo, talvolta maggiori ed in tal caso, studiano il balzo da compiere sporgendosi dalla fenditura che si accingono a saltare e valutandone le distanze. Quando i pinguini vogliono spostarsi in fretta sulla neve o sul ghiaccio, slittano semplicemente sulla pancia, spingendosi in avanti con le ali e frenando con le zampe, alcune specie riescono addirittura scivolare verso l’alto. I pinguini vanno a caccia di pesce, calamari e krill ed entrano in acqua attraverso un foro o una crepa sul ghiaccio. Quando cercano di sfuggire ad un loro predatore, ad esempio il leone marino, o stanno inseguendo un branco di pesci, i pinguini si muovono con una serie di piccoli tuffi a pelo d’acqua, emergendo appena il tempo di respirare. Durante il nuoto essi utilizzano le ali natatorie e le zampe palmate come mezzo propulsivo, la coda come timone, il folto piumino ed uno spesso strato di grasso li protegge dalle fredde temperature dalle acque gelate. Il campione d’immersione è il pinguino imperatore con i suoi –39 metri. Maggiori sono le dimensioni e più a lungo il pinguino riesce a stare sott’acqua. Sempre ad un pinguino imperatore va assegnato il primo premio per l’apnea di ben 18 minuti. I ricercatori non riescono a spiegarsi come i pinguini riescono a stare tanto tempo senza respirare e come riescono a sopportare i bruschi balzi di pressione mentre si immergono. Predatori come foche leopardo o leoni marini stanno sempre in agguato sotto costa sperando di catturare un pinguino di ritorno dalle sua caccia in mare, questi se vede il pericolo, riesce a sfuggirgli balzando con un salto sopra l’acqua e soprattutto sopra al nemico. I pinguini si riproducono in colonie maleodoranti e numerose, all’interno delle quali il maschio da sfoggio della sua mascolinità sbattendo ritmicamente le ali, inarcando la schiena e puntando il becco verso l’alto per emettere suoni forti e rauchi simili al raglio degli asini. Il pinguino è un animale monogamo, capace di rispettare il “vincolo matrimoniale” per anni rafforzandolo, di tanto in tanto, con rituali simili a quelli dell’accoppiamento (un modo come un altro per continuare a corteggiare il/la proprio/a partner). Per costruire i propri nidi, il pinguino scava una buca nel terreno, ricoprendola di sassi, erba, ciottoli e talvolta anche ossa. Essendo materiale difficile da reperire sulle desolate scogliere in cui vivono, il pinguino costruisce e sdraiandovisi sopra, custodisce gelosamente il proprio nido appena fuori dalla portata del becco del vicino. Il pinguino minore scava la propria tana dentro il terreno anzicchè sopra. La femmina del pinguino depone 2 uova a distanza di pochi giorni l’una dall’altra ed il periodo di cova può variare dai 30 ai 60 giorni a seconda della specie; entrambi i genitori si alternano in questo compito. Mentre un genitore è a mare per sfamarsi, l’altro resta sempre presso il nido senza mangiare. Tale digiuno può variare diversi giorni a secondo della specie. Dopo la schiusa, i piccoli vengono covati dai genitori per circa 2 settimane al fine di mantenerli caldi e dare tempo affichè cresca loro un minimo di protezione dal freddo (inteso come strato di grasso e/o piume) ed in più per proteggerli da predatori quali il gabbiano e la procellaria. Una volta che i piccoli sono cresciuti, vengono radunati tutti insieme in una sorta di colonia infantile, mentre gli adulti vanno in mare a procurarsi il cibo per se e per la propria prole. Tornati sulla terraferma, i pinguini, richiamano i propri piccoli a gran voce, i quali rispondono al loro richiamo con un grido altrettanto forte ed acuto riconoscendo la voce dei loro genitori. I pinguini nutrono i propri piccoli rigurgitando il cibo direttamente nelle loro bocche, così come avviene nella maggior parte dei volatili. I maschi del pinguino imperatore  e reale, covano i piccoli custodendoli in una sorta di piega di pelle posta sopra le proprie zampe. La cova ha luogo nell’inverno Antartico per nove settimane e rimangono vicino alle uova senza mangiare. Dopo la schiusa le femmine ritornano e ritrovano il proprio compagno ed i pulcini appena nati e si fanno carico dei loro compiti di cova dei piccoli, permettendo al maschio di andare a mare per procurarsi un boccone per sfamarsi dal lungo digiuno. In genere i pinguini sono abbastanza longevi, la loro vita dura circa 15 anni. I predatori principali sono leoni marini, orche, squali, foche leopardo e naturalmente l’uomo. Sebbene il loro sapore è pessimo, i pinguini venivano cacciati e bolliti dai cacciatori di balene per procursarsi discrete quantità di olio. Hanno avuto il loro effetto devastante anche alcuni animali quali cani, gatti, ratti e buoi introdotti nel loro habitat, i quali predavano i piccoli e le uova o calpestavano i loro nidi. Oggi, fortunatamente, tutte le specie di pinguini godono di ottima salute e pare che si siano riprese dallo shock recato dall’uomo all’inizio di questo secolo. Un grosso problema ancora da risolvere, però, è l’inquinamento e l’invasione, per scopi ittici, delle acque dove sono soliti cacciare, tant’è che si è dovuto costituire aree protette.

 

Bibliografia: Airone Marzo 2004, Cesare della PIETA'

                        Pinguini, Sheila BUFF, editore GEO

 



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Ciao
Alex



Risposte:
Postato da: Alex
Postato in data: 14 Gennaio 2005 alle 15:08

In merito a questo topic vi riporto la seguente notizia:

"Singolare piano di protezione in Australia. Uomo via : la città è dei pinguini. A Phillip Island sono gli animali a buttar fuori di casa gli uomini. Lo stato ha stanziato 12 milioni di neuro per espropriare villette e smantellare agglomerati turistici che mettono in pericolo la vita dei 20.000 pinguini della zona. Tutte le notti il minipinguino va in parata. La parata notturna dei pinguini che si recano ai nidi sotto i riflettori. Sono i più piccoli del mondo, e dopo aver pescato in alto mare portano il cibo ai piccoli che li aspettano fra le dune. "

Per le foto http://www.photomazza.com/spip/article.php3?id_article=30 - cliccate qui  e  http://www.photomazza.com/spip/article.php3?id_article=31 - qui



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Ciao
Alex


Postato da: Giuseppe Mazza
Postato in data: 16 Gennaio 2005 alle 22:20

Ringrazio per aver citato il mio articolo !

Così mi sono iscritto al forum ... che trovo molto interessante.

Le mie foto di pesci marini sono qui :

http://www.photomazza.com/spip/article.php3?id_article=156 - http://www.photomazza.com/spip/article.php3?id_article=156

solo un inizio perché la digitalizzazione è in corso ... domani per esempio aggiungerò ancora 60 scatti ...

I miei servizi sono reperibili nella pagina

http://www.photomazza.com/ - http://www.photomazza.com/

Molti cari saluti a tutti.



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Giuseppe Mazza

http://www.photomazza.com/ - http://www.photomazza.com/


Postato da: Alex
Postato in data: 01 Settembre 2005 alle 11:13

Perche' le zampe dei pinguini non congelano?
(tratto da Focus.it)

Il sistema che permette ai pinguini di non avere le zampe congelate, nonostante poggino sul ghiaccio per molte ore, non è molto diverso, anche se è più raffinato e complesso, da quello che assicura all’uomo di avere mani calde anche in pieno inverno. Il processo metabolico, vale a dire la reazione chimica che genera energia e calore, ha bisogno di ossigeno. Il sistema circolatorio dei pinguini (e di molti altri animali) porta l’ossigeno dai polmoni al cuore e da qui a tutto il corpo, tramite il sangue che circola nel sistema delle arterie. Insieme all’ossigeno viene trasportato anche il calore, che viene in gran parte disperso attraverso la pelle. Questo nei pinguini non accade per la presenza di un sistema detto di “scambio controcorrente”. Si tratta di un apparato che fa in modo che il calore che viene disperso dalla parte arteriosa dei capillari venga recuperato quasi totalmente dai capillari venosi, prima tappa del circuito di vene che riportano il sangue verso il cuore. In questo modo, anche nelle zone più periferiche dell’organismo le cellule vengono rifornite dell’ossigeno necessario per vivere, ma il calore non viene disperso attraverso la pelle. Il risultato è che i piedi dei pinguini non congelano nonostante siano esposti a temperature molto basse.



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Ciao
Alex


Postato da: Alex
Postato in data: 11 Ottobre 2005 alle 15:11
Altre news da http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=11302 - LeScienze.it

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Ciao
Alex



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