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"Biyadoo" altro Paradiso Maldiviano

Stampato da: MondoMarino.net
Categoria: Racconti
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Topic: "Biyadoo" altro Paradiso Maldiviano
Postato da: Franco Iannello
soggetto: "Biyadoo" altro Paradiso Maldiviano
Postato in data: 11 Novembre 2005 alle 21:23

“Maldive”
Biyadoo Island Resort gennaio 2004
  by Patrizia & Emilo

 

Il nostro viaggio a Biyadoo, una settimana a fine gennaio 2004, è stato il quarto alle Maldive in 3 anni ed al controllo passaporti siamo stati accolti con un inconsueto radioso sorriso dal funzionario doganale. Avrete già capito che le Maldive ci hanno stregati.
Del volo Eurofly rimarcherei unicamente che la partenza alle ore 19 della domenica con arrivo a Male attorno alle 7, dopo una notte praticamente insonne, “offre” un infinito primo giorno che a sera ti trova distrutto.
Per questa vacanza avevamo scelto Biyadoo, visto il mio interesse per la foto in acqua (mi limito allo snorkelling), dopo aver ammirato le foto aeree dell’isola e dalla possibilità di frequentare anche la gemella Villivaru, gestita dal medesimo operatore.
Prima di decidere avevamo curiosato nel bellissimo sito che ci ospita, dove era presente solo la relazione di Francesco che risale al 2002. Non vi annoierò perciò riproponendovi quanto già rilevato dall’amico, ma aggiornando quanto a nostro avviso è probabilmente cambiato.
Questo perché, abbiamo incontrato una coppia di connazionali che erano già stati sull’isola ed avevano trovato “alcune novità”. Da quanto abbiamo saputo, sembra che alla fine dell’anno scada la concessione ventennale che il governo Maldiviano concede ai gestori ed abbiamo pensato che alcune pecche potessero essere ricondotte al decaduto interesse a fidelizzare il cliente, considerando che il prossimo anno, quasi certamente, l’isola potrebbe essere assegnata ad altro operatore.
Durante il nostro soggiorno gli ospiti erano per un 40% giapponesi, altrettanti tedeschi, i restanti francesi ed italiani. 


Un breve elenco, per non tediare, di elementi negativi.
Lenzuola mai sostituite nella settimana ed anche chi si è fermato per 10 o 14 giorni non ha avuto la ventura di vederne un secondo paio ma la pulizia della camera era molto buona e l’addetto, premuroso e gentilissimo come sempre, per le nostra esperienza, alle Maldive.
Sdraio per forse metà delle camere, sì delle camere, non dei presenti e noi, in una settimana, non n’abbiamo vista una.
Sul lato Est dell’isola hanno dovuto cementificare la sponda per contenere l’erosione, ma temo che in pochi anni diverrà necessità generale. Se avete in programma le Maldive o desiderate rivederle, forse sarebbe bene approfittarne il più in fretta possibile.
Al ristorante, la sera, quando vigeva il servizio al tavolo, le porzioni erano da monaco zen. Il dolce era sistematicamente un “francobollo” 4 cm x 4.
La gestione è indiana ed anche i piatti, all’apparenza più innocenti, si rivelano spesso piccanti.

Se avete compagna la gastrite od anche solo uno stomaco delicato, potrete fare affidamento su riso bollito e pesce ai ferri (sempre presenti).
Il gruppo elettrogeno che da energia a tutto il resort, oltre ad essere arcaico e perciò rumorosissimo, è situato proprio in mezzo all’isola, così che, se non ve n’andate in spiaggia, dove la risacca lo sovrasta od addirittura in acqua, ovunque siate sull’isola vi fa compagnia per tutto il soggiorno. In alcuni luoghi era per noi insopportabile, ad esempio nella stanza che abbiamo occupato, provvisoriamente, la prima notte (proprio quella che eravamo stremati), sembrava di stare nella carlinga di un vecchio DC9. Devo dire, per correttezza, che alcune persone affermavano di non notarlo nemmeno.
La nostra sistemazione provvisoria che ha riguardato (sarà lo scarso peso di Atitur nella realtà di Biyadoo), parecchi connazionali che pur avendo prenotato Villivaru hanno dovuto soggiornare a Biyadoo anche tre giorni, a noi è stata “conguagliata” con una cena speciale, che non siamo riusciti ad utilizzare, non avendo avuto il bene di sapere quando ci sarebbe toccata ed una gita gratuita.
E qui cominciano i lati positivi.
Abbiamo optato per l’ennesimo villaggio dei pescatori, che questa volta ci ha mostrato una realtà meno modesta di altre isole

visitate (c’era anche un festival musicale), con sosta per la grigliata, pollo e pesce saporitissimi (sarà stata la fame?) su un’isoletta deserta, di una triade che fa capo a Fun Island, visitata nel pomeriggio ed a nostro avviso un po’ squallida. Ma l’aspetto più emozionante dell’escursione è stato il passaggio del canale accanto all’isola deserta che immette nell’atollo la marea dell’oceano. Tra il ribollire della corrente centinaia di delfini, mai n’avevo visti tanti, sgroppavano e saltavano giocosi. Sono tutti su un filmino e purtroppo, a chi legge queste righe, non posso offrire una foto.


Il reef di Biyadoo è bellissimo e sebbene la ricrescita dei coralli sia ai livelli del 2002 nell’Atollo di Ari, è frequentatissimo oltre che ovviamente dai pesci, di specie che non avevo incontrato su precedenti isole, da tartarughe e squali. Chiunque, anche solo sedendosi in laguna, ne può osservare numerosi.


A Villivaru poi ho trovato murene in abbondanza ed un pesce pietra in 40 cm d’acqua.
Entrambe le isole sono rigogliosissime, si dice le più fertili della Maldive. Bellissimi ficus ed altri alberi spettacolari sono dappertutto ed averne due a disposizione in “un colpo solo” è veramente fantastico.
Non c’è animazione. Qualcuno resterà sconcertato, ma per noi, per me soprattutto, è veramente un pregio. Anche un paio di spettacolini con prestigiatore e danzatori non ci hanno accalappiati, più interessati alle spettacolari stellate ed ai bagni notturni.
Non ho mai trascorso tanto tempo in acqua durante una vacanza e Patrizia mi vedeva ritornare, spesso preoccupata, solo quando avevo scaricato le pile della fotocamera. Dopo quattro mesi non ho ancora terminato di sistemare le oltre 600 fotografie scattate.
A Biyadoo c’è perfino un campo di calcio, ma se alle Maldive non cercate il tennis o i balli latino-americani, ma la natura, può essere l’isola che fa al caso vostro. A noi è rimasta nel cuore e se in futuro, dovesse acquisirla un operatore italiano, ristrutturata nell’essenziale, ci torneremmo molto volentieri.

Patrizia - Emilio





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