Una rete di sensori
per la barriera corallina
Sviluppata originariamente per gli
impianti nucleari,
permette di misurare alcuni parametri fisici dell’acqua
È forse uno dei sistemi biologici più delicati e sotto pressione, per questo in
Australia si è deciso di studiarlo più da vicino, prima che si deteriori
irrimediabilmente. Stiamo parlando della grande barriera corallina, che verrà
monitorata da un’estesa rete di sensori intelligenti grazie a un progetto,
chiamato Digital Skins, frutto della collaborazione tra l’ http://www.aims.gov.au/" target="host - Australian Institute of Marine
Science (AIMS) e la http://www.jcu.edu.au/" target="host - James Cook University .
Quella messa in campo è una tecnologia molto sofisticata, sviluppata
originariamente per gli impianti nucleari. Ogni sensore è in grado di misurare
la salinità dell’acqua, la sua temperatura e i livelli di nutrienti presenti
in essa. Grazie alla rete che li connette e al sistema di posizionamento
globale GPS è possibile sapere istante per istante se sono in atto cambiamenti
di questi parametri su scala più o meno ampia.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di poter “vedere in diretta” il processo
di sbiancamento della barriera corallina, che si verifica quando le alghe
unicellulari che vivono in simbiosi con il corallo si allontanano da esso,
determinando una perdita di pigmento che fa assumere alle strutture di
carbonato di calcio il caratteristico aspetto bianco.
"Uno dei nostri problemi – ha spiegato Scott Bainbridge, ricercatore
del’AIMS – è proprio la tendenza a monitorare i processi biologici, come lo
sbiancamento dei coralli, dopo che sono avvenuti, il che permette di studiare gli
effetti più che le cause. Ciò che occorre è invece un monitoraggio attento e
continuo di questo delicato ecosistema .”
articolo tratto da : http://www.lescienze.it/index.html - Le Scienze
------------- ....chi non rispetta non avrà rispetto!!
http://www.franco62.com - Franco Iannello
http://www.mondomarino.net - MondoMarino Il Portale
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