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Aculei e spine

Stampato da: MondoMarino.net
Categoria: Biologia Marina
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Topic: Aculei e spine
Postato da: Alex
soggetto: Aculei e spine
Postato in data: 28 Ottobre 2004 alle 09:03

Aculei e spine; dal riccio elegante a quello disperato
(Deep di Settembre/Ottobre 2002, Fabio BARBIERI, Carlo Nike BIANCHI, Carla MORRI)

I ricci di mare appartengono alla Classe degli Echinoidi ed al phylum degli Echinodermi, che significa pelle spinosa. Hano tipicamente una forma globosa, ma talvolta ovale o discoidale ed uno scheletro calcareo dermico, ovvero situato nello spessore della pelle. Come sistemi difensivi i ricci hanno numerosi aculei sparsi per tutto il corpo. Nel periodo riproduttivo tali aculei sono in grado di sprigionare tossine le quali possono anche essere ritrovate nelle gonadi e sono capaci di provacare reeazioni allergiche, vomito e diarrea, sintomi che scompaiono dopo breve tempo senza ulteriori complicazioni. I ricci hanno sessi separati e la riproduzione, per le specie mediterranee, avviene, in particolar modo, durante l’estate. Al momento della riproduzione, spermatozoi e uova vengono emessi in acqua libera e la fecondazione è esterna. Dall’unione nasce una larva planctonica la quale offre la possibilità di colonizzare nuovi ambienti. Per scegliere il luogo dove fissarsi, la larva capta segnali chimici emessi da individui della stesse specie. Se al momento di aderire al fondo, la larva non ha captato il segnale, allora assume quello che viene definito il comportamento della larva disperata, ovvero aderisce al substrato lì dove capita. Questo ha pro e contro, cioè può permettere alla larva di svilupparsi in riccio e colonizzare nuove zone o morire se aderisce in un ambiente avverso. Ad oggi nel mondo, si conoscono circa 1000 specie che si suddiviodono tra regolari ed irregolari. La bocca è sita al centro del lato ventrale dal quale sporgono 5 dentelli calcarei che fanno parte del complesso chiamato, per via della sua forma, “lanterna di Aristotele”. L’ano è sito sulla faccia opposta, chiamata aborale, ed è circondata da 5 piastre di cui una, chiamata madreporite e posseduta da tutti gli echimodermi, possiede forellini che fungono da filtro tra ambiente esterno (mare) e interno (riccio) per il canale acquifero del riccio, il quale, permette il movimento dei pedicelli ambulacrali, appendici filiformi muniti all’estremità di una ventosa. I ricci regolari sono erbivori e vivono su substrati duri. Tra i più noti sono il riccio maschio (Arbacia lixula) e il riccio femmina (Paracentrotus lividus). Questi due ricci appartengono a specie diverse e non bisogna lasciarci imbrogliare dal loro nome comune, il quale deriva dalla qualità di quel che vengono definite uova di riccio ovvero le gonadi. In ambito culinario viene usato il riccio femmina. Il riccio maschio può essere maschio o femmina altrettanto dicasi per il riccio femmina e non possono fecondarsi tra loro. Una piccola curiosità che li distingue è che il riccio femmina si può coprire con frammenti di alghe grazie alla ventosa di cui sono muniti i suoi pedicelli ambulacrali, altrettanto non si può dire per il riccio maschio i cui pedicelli posti sulla faccia aborale non posseggono ventosa. Lo scheletro del riccio maschio, rispetto a quello femmina è più tondeggiante, schiacciato ed ha un’ampia apertura boccale, mentre quello del riccio femmina ha una forma più sferica ed un’apertura boccale più piccola. Altro riccio noto a noi subacquei è il canuto, Sphaerechinus granularis, definito così per via della parte bianca apicale degli aculei. Scendendo più in profondità possiamo incontrare un riccio dai lunghi aculei chiamato Centrostephanus longispinus, oppure il verdastro Echinus melo o riccio melone ed il noto riccio saetta Stylocidaris affinis dai lunghi e spessi aculei chiamati radioli i quali ci richiamano nella mente i ben più noti ricci matita dei mari tropicali (Heterocentrotus mammilatus o H. trigonarius) i cui radioli hanno sezione triangolare. La morfologia dei ricci irregolari è cuoriforme o appiattiti a mò di disco e per questo vengono chiamati oltreoceano sand dollars. Anche per loro la bocca è situata ventralmente e l’ano sulla faccia aborale, sono macrofagi e vivono infossati nel sedimento. Nei mari tropicali vi sono ricci dalle curiose forme come il Tripneustes gratilla a forma di cappello di prete o il riccio puntaspilli Asthenosoma varium con le sue ampolline velenose poste nella zona apicale degli aculei.

http://www.mondomarino.net/ricerca/index.asp?view=ico&ncom_opt=contiene&ncom=&ordine_opt=contiene&ordine=&famiglia_opt=contiene&famiglia=&genere_opt=contiene&genere=&specie_opt=contiene&specie=&cat=40&sea=&naz=&idf=&idb=&stato= - Guarda le foto su MondoMarino.net




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Ciao
Alex



Risposte:
Postato da: Alex
Postato in data: 26 Novembre 2004 alle 13:10

A tal proposito vi segnalo questo link

http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=9943 - http://www.lescienze.it/sixcms/detail.php3?id=9943

 



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Ciao
Alex



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