Cari Roby e Stefano,
confesso, non sapevo che Fias brevettasse gli OWD a 20 m!
Riguardo all'uso del computer, anche se è comodo, ritengo che un neofita con 10 immersioni al suo attivo debba abituarsi ad usare le tabelle ( anche per le ripetitive) orologio e profondimetro e consultare il manometro, è un pò come per la navigazione, oggi tutti usano il GPS, ma quanti sanno ancora mettere mano a squadrette, compasso e bussola da rilevamento? Per non nominare un sestante!
Non voglio entrare in una inutile e sterile polemica su quale sia la migliore didattica, ma tieni presente che una volta i corsi della FIPS e della FIAS duravano quasi un anno per ottenere il brevetto di I grado , curavano molto anche l'apnea e l'acquaticità dopo molto si indossava l'ARA, come rovescio della medaglia c'era il non trascurabile fatto che i corsi venivano svolti per la maggior parte in piscina e a causa della durata molti mollavano, e ricordo benissimo le miriadi di brevettati di queste didattiche che puntualmente, a Pasqua, Pasquetta e Ferragosto entravano in CD per un trattamento curativo ( non parlo per sentito dire ma per esperienza personale in quanto come Ufficiale Subacqueo della MM ho effettuato centinaia di interventi in CD).
Una volta la mentalità del subacqueo era profondamente diversa, la motivazione maggiore che spingeva all'immersione era la caccia subacquea e nell'ambiente sportivo ( le didattiche USA considereranno l'attività subacquea non professionale come ricreativa) imperversava un certo "machismo" le subacquee erano pochissime, poi dopo il corso essendo i diving ( allora si chiamavano centri subacquei) rarissimi. il povero brevettato quasi sempre lasciava l'attività perchè non sapeva dove andare ed organizzarsi era molto difficile e dispendioso e non ultimo rari i compagni d'immersione.
Fatta questa piccola premessa, sulla fine degli anni 70 ed inizio 80, cominciarono timidamente ad affacciarsi nel nostro paese le didattiche USA, inizialmente NAUI e PADI, con una politica molto diversa, innazitutto portare subito il subacqueo ( o aspirante tale) in acqua assecondando e gratificando la sua aspirazione, portandolo per gradi ,se lo desidera, a livelli superiori. Instaurando anche una politica commerciale che ha portato ai nostri giorni ad una diffusione della subacquea straordinaria, le attrezzature oggi sono migliori e più economiche di quelle del passato, in qualsiasi parte del mondo vogliamo immergerci, troviamo un diving ecc. ecc.Senza poi considerare i tanti che oggi lavorano nella subacquea ricreativa.
Questa nuova formula è stata vincente , infatti da diversi anni la FIAS ha più o meno copiato queste didattiche con alcune varianti ( OWD a 20 m invece che a 18 per es.).
A mio modesto avviso non è tanto importante la didattica ( piaccia o no oggi si scopiazzano l'un l'altro per aggiudicarsi il mercato e in questo non vedo il male) ma la serietà l'esperienza e la professionalità dell'istruttore, ma soprattutto la serietà dell'allievo che deve attenersi al proprio brevetto senza pericolosamente strafare e ciò non significa che deve fermarsi al primo brevetto.
Anche se sono in possesso di brevetti ed abilitazioni professionali, tanti anni fa ho voluto frequentare un corso "americano" e ricordo che l'ho trovato molto interessante non avevo allora mai considerato le immersioni in un contesto ricreativo e non professionale, nulla era lasciato al caso e c'era una gran cura ed attenzione per ogni minimo particolare, il brevetto non era considerato come un fine, ma come un mezzo e, a seconda del grado del brevetto era specificato cosa il subacqueo era abilitato a fare:
immersioni con un Divemaster per OWD;
con un compagno d'immersione di pari brevetto per un AOWD, eseguendo tutto un check list davvero molto accurato:
Crescendo poi di livello, per es. DM dove si diventa membro dell'organizzazione, nel corso viene insegnata anche la "politica" dell'organizzazione.
Purtroppo questi corsi importati in Italia hanno perso il pragmatismo anglosassone e "italianizzandosi" in molti casi sono diventati una fabbrica di "brevetti rapidi".
Per quanto riguarda i 18 m al minuto , non credete alla bufala che non si usino più. le tabelle U.S.Navy ( le più testate del mondo) dove ancora si adotta tale velocità di risalita.(ha i suoi pro ed i suoi contro)
Certo un tempo i subacquei ricreativi si immergevano sino a 50 m ( limite odierno per l'immersione professionale con aria, anche se nel campo professionale e militare ci si immerge anche a quote molto più profonde con tale gas).
Ma se frequentate i diving, mi sapreste dire quanti di questi rispettano i limiti dei brevetti?
Ma non incolpiamo solo i diving, prima di tutto è il brevettato che conscio dei propri limiti deve rispettarli, come nessuno si sognerebbe di lanciarsi nel vuoto da una finestra solo perchè qualcuno glielo dice, così chi è brevettato a 18 /20 m diventa il primo responsabile della propria sicurezza...e poi Roby, se proprio te lo vuoi comprare sto computer fai pure, ma non dimenticare la tradizione!
Cordialmente
protesilao
------------- Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei!
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