PHILIPPINES - Panglao, Balicasag, Cabilao 2005
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Categoria: Racconti
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Data di Stampa: 09 Novembre 2024 alle 22:29
Topic: PHILIPPINES - Panglao, Balicasag, Cabilao 2005
Postato da: Mike Diver
soggetto: PHILIPPINES - Panglao, Balicasag, Cabilao 2005
Postato in data: 24 Settembre 2006 alle 16:56
Era il 2 di novembre e la sveglia, impostata sul mio palmare, irruppe nella mia ricerca affannosa d’ogni oggetto utile che potesse entrare nella diving-bag o nel mio ultra collaudato zaino da viaggio, compagno di ogni mio trip.
Il suono acuto e col tempo “snervante” del promemoria accompagnava il brillare alternato dello screen dove si leggeva chiaramente “presto è tardi!”. Esattamente dopo aver disattivato l’allarme uno squillo secco ma caratteristico, mi avvisava che Roberta era arrivata e mi attendeva sotto casa pronta per fare il check dell’attrezzatura e dei bagagli.
Roberta, la mia dolce metà, si è appassionata alle immersioni dopo un nostro viaggio alle Maldive nell’autunno del 2003 e da allora mi è il mio “buddy” nelle vacanze e spedizioni subacquee.
Per questo trip la meta prescelta ricade nell’indo-pacifico, nello stato delle Filippine, più precisamente sull’isola di Panglao – Bohol, spiaggia di Alona.
Questa scelta è stata dettata dalla curiosità scattata in noi dopo i racconti di Flavio (un mio amico istruttore e titolare di un diving di Framura, in provincia di La Spezia), dalle possibilità temporali delle ferie concesseci e soprattutto dal panorama geopolitico mondiale.
Il viaggio, molto lungo e purtroppo ricco di soste (il prezzo da pagare per biglietti low cost), ci ha dato comunque la possibilità di poter tracciare a grandi linee quello che sarebbe stato il nostro programma per i prossimi 15 giorni, valutando quale resort prendere in considerazione tra i tanti trovati nel web e scegliere il diving che si avvicinasse il più possibile ai nostri standard di scelta: “professionalità elevata”, “logistica adeguata”, “simpatia inesauribile”.
Basta poco che c’è vo!?
Questa programmazione “volante” si propone ad ogni nostro viaggio ed è forse la parte più difficile e importante perché ne vale la buona riuscita del trip. Non utilizzare i normali canali, messi a disposizione dai grandi tour operator (senza nulla togliere), ci concede il lusso di vivere a contatto con la popolazione locale, aumentando la possibilità di coglierne, capire ed ammirare tradizioni, usi e costumi, cucina e arte della popolazione ospitante e legare cosi il più possibile con loro per evitare di sentirci “estranei”.
Il viaggio di andata terminava, dopo circa 1½ giorni di aereo, traghetto, taxi, compresa sosta tecnica per una notte a Cebu (secondo aeroporto delle Filippine), sulla spiaggia di Alona Beach nell’isola di Panglao – Bohol.
Lo spettacolo naturale che si prestò dinanzi ci lasciò a bocca aperta. La spiaggia lunghissima e bianca era incorniciata tra una rigogliosa vegetazione tropicale ed un azzurro cristallino dell’oceano. Eravamo estasiati ed in fibrillazione già con la mente proiettata all’esplorazioni subacquee dei giorni successivi. Il viaggio mentale ci aveva però fatto dimenticare che non avevamo alloggio per la notte e non avevamo
scelto un diving tra i circa 20 che affollavano la spiaggia. Fortunatamente la nostra ricerca durò poco più di un paio d’ore. L’ “Alona Kew White Beach”, piccolo ma curato resort, ci offrì una semplice, graziosa e pulita camera, all’interno di caratteristici bungalow in foglie di palma, a cinque passi dalla spiaggia e prima colazione ad un prezzo economico. Ma quello che più ci rese felici fu quello di scoprire, esattamente dietro il nostro alloggio il “Sea Quest Diving Centre” un 5 star PADI.
Il giorno successivo iniziammo la nostra avventura subacquea assieme a quelli che sarebbero diventati i nostri nuovi amici: Nensol, Yulito, Jomel, guide, istruttori e addetti del diving. I Filippini? Persone stupende!!
I nostri primi due tuffi li possiamo considerare come un “battesimo del mare”, perché necessari per trovare una giusta pesata ed un corretto assetto dell’attrezzatura per potersi muovere liberamente sotto l’effetto delle forti correnti presenti sul reef.
I primi spot esplorati furono “TMS”,“Arco Point” e “Kalipayan”, posizionati nell’house reef del resort, si dimostrarono semplici ed “educativi” più che entusiasmanti. Infatti essendo posizionati sulle rotte di tutte le diving boat e della comunità di pescatori, durante il giorno non presentano grosse emozioni, trasformandosi però nella notte spot più incantevoli.
Nei giorni a seguire, le nostre avventure subacquee avevano come teatro l’isola di Balicasag e le emozioni aumentarono proporzionalmente alla soddisfazione di chi, come me e Roberta, ama immergersi tra le più svariate tonalità cromatiche di alcionari e coralli, pesci di barriera e nudibranchi, crinoidi variopinti, senza dimenticare incontri eccezionali con barracuda giganti, tartarughe e banchi di tonni.
Degli spot di Balicasag, circa sei, quelli che sicuramente meritano menzione per quantità e qualità di vita sottomarina sono: “Diver’s Heaven”, “Chathedral”, “Black Forest”, e “Rico’s Wall”.
In queste immersioni la grande varietà di alcionari e coralli consentono di ammirare paesaggi incantevoli dove i colori, presenti in tonalità piene e con innumerevoli sfaccettature cromatiche, possono regalare emozioni indescrivibili. La costante presenza di corrente, a volte anche di notevole intensità, ci permette di esplorare lunghi tratti di reef, senza difficoltà e di conseguenza risparmiando energia e la scorta d’aria delle bombole da 12 lt d’alluminio prolungando le immersioni fino a punte di 60/65 min. Inoltre questa condizione ambientale, consente di poter ammirare grandi varietà di pesci; è facile incontrare, soprattutto a “Diver’s Heaven” barracuda giganti che nuotando nella loro tradizionale formazione apparendo dal blu intenso sotto forma di un enorme muro argenteo o ammirare centinaia di pesci bandiera dal vessillo nuotando tra loro. Grandissima è la quantità di nudibranchi presenti in numerose specie, le varie tipologie di murene e le tantissime colonie di pesci pagliaccio (da ammirare nel periodo di cova e schiusa delle uova per la tenacia nel difendere in nido).
Normalmente i tuffi di Balicasag, effettuati con i centri d’immersione regolari ed autorizzati, si articolano soprattutto in lunghezza che in profondità, in modo da offrire la maggior quantità/qualità di natura visibile, oltre all’eseguire immersioni in totale armonia con gli standard di sicurezza delle varie didattiche ricreative, di certo non mancano le eccezioni.
I giorni passavano velocemente e le immersioni, effettuate tutte a non più di un’ora di navigazione dal diving, incominciavano ad esserci un po’ strette, fino a quando con i nostri amici divers olandesi e giapponesi, approntammo un piccolo dive-plan, per i giorni a seguire. Dopo aver effettuato una selezione dei spot da visitare (scelti in base alla formula matematica: più lontani = meno affollato = incontaminato), parlammo con lo staff del Sea Quest con concordare gli orari di partenza.
Così il mattino successivo facevamo rotta verso l’isola di Pamilacan, famosissima principalmente per essere uno dei pochi punti con la più alta concentrazione di serpenti marini, in secondo luogo (ne venimmo a conoscenza solo dopo esserci immersi) per essere il luogo della zona dove di più si pesca utilizzando la disastrosa tecnica della dinamite, pratica molto utilizzata nelle Filippine.
Il paesaggio, potrete dedurre, non era dei più gratificanti ma nonostante tutto l’incontro con quei rettili che rientrano nelle specie più velenose al mondo ci risultò entusiasmante, anche perché il pericolo di essere morsi è quasi del tutto impossibile per la loro piccola bocca che gli consentirebbe di solo di “addentare” nello spazio di pelle che intercorre tra dito e dito.
Nel nostro ultimo giorno di tuffi, il viaggio a bordo della Timog, ci condusse a circa 3 ore di navigazione, con rotta verso l’isola di Cabilao, posizionata tra Cebu e Bohol.
Il viaggio, stancante non sono qui a negarlo, si rivelò comunque un giusto prezzo da pagare per lo spettacolo subacqueo che l’isola ci avrebbe regalato.
Arrivati a destinazione preparammo tutta l’attrezzatura e dopo il briefing di Yulito, il divemaster, ci tuffammo sul reef dello spot “Lighthouse”. La discesa si presentò più emozionante del solito. In primo luogo perchè quello era uno dei punti dove più frequentemente si incontrano i mitici “hammer head” o squali martello, poi perché indiscutibilmente la pochissima frequentazione, a causa della distanza, ha lasciato quasi del tutto inalterato il fondale che ci si presentò incantevole.
Dopo aver raggiunto la quota di 31 mt ed aver atteso, inutilmente purtroppo, il passaggio dei martello, proseguimmo l’immersione su una parete che, non esagero, era come una foresta di alcionari di tutte le grandezze e colori, dove poter scovare una grande varietà di nudibranchi ed invertebrati, granchi e gamberetti d’anemone, murene, ventagli di gorgonie di circa 3 metri, platax e banchi di jack fish, tonni e barracuda.
Gli altri due tuffi “----------------------“ “_______________” si dimostrarono altrettanto stupendi.
Tutte e tre le immersioni a Cabilao contribuirono notevolmente a concludere con un bel lieto fine, la nostra avventura nelle Filippine, che dopo una escursione giornaliera in città ed aver festeggiato con una grande cena a base di pesce i ragazzi del Sea Quest Diving Centre, ci rassegnavamo a salutare per far rientro in Italia.
Il nostro trip sull’isola di Panglao, grazie alle immersioni, ai nostri compagni d’avventura conosciuti sul posto, alle serate passate all’ “Oops Bar” (il più simpatico della spiaggia) e soprattutto alla splendida gente che sono i filippini, rimarrà indiscutibilmente nei nostri cuori per sempre.
------------- ... Ed Entrando Nel Mondo Blu Del Silenzio Amo Ritrovarmi Con Me Stesso E L'Essenza Della Vita
Michele
info@mikesdivers.com
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Risposte:
Postato da: bludeep
Postato in data: 24 Settembre 2006 alle 17:05
Bella descrizione. Mi hai amplificato la mia già immensa voglia di Filippine.
Ciao
Roby
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Postato da: gattanera
Postato in data: 26 Settembre 2006 alle 13:54
Che meraviglia! Dopo Cebu mi hai proprio convinta a tornare alle Filippine. A dicembre vado a Balicasag. Mi sembra una buona meta.
Grazie!!!
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