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Notizia Ansa: Collisioni BALENOTTERA

Stampato da: MondoMarino.net
Categoria: Biologia Marina
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Data di Stampa: 26 Agosto 2024 alle 11:51


Topic: Notizia Ansa: Collisioni BALENOTTERA
Postato da: lauradolphin
soggetto: Notizia Ansa: Collisioni BALENOTTERA
Postato in data: 18 Novembre 2005 alle 17:11
SOS BALENOTTERI,OGNI ANNO 16% MUORE PER COLLISIONE NAVI

MONTECARLO, 16 NOV - Catture accidentali nelle reti dei pescatori e inquinamento sono tra le cause di morte dei balenotteri nel Mar Mediterraneo, ma il primato in negativo è rappresentato dalle collisioni con le navi. Il fenomeno, stimato in espansione, si registra soprattutto nel Santuario dei cetacei Pelagos, gli 87.500 chilometri quadri del Mar Ligure sui quali si affacciano Italia, Francia e Principato di Monaco. E' per far fronte a questa situazione che gli studiosi del comitato scientifico dell'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mediterraneo e dell'Atlantico adiacente (ACCOBAMS) presieduto dal professor Giuseppe Notarbartolo di Sciara, sono al lavoro dal 12 novembre, fino a dopodomani, insieme a studiosi provenienti da varie parti del mondo, al Museo Oceanografico di Monaco.
Scienziati che ieri sera hanno ricevuto anche la visita del principe Alberto II di Monaco, appassionato ambientalista e sostenitore ACCOBAMS, strumento cooperativo internazionale per la conservazione della biodiversità di cui fanno parte 18 Paesi, tra cui l'Italia dal settembre scorso. Secondo i dati diffusi in una conferenza stampa, la mortalità da collisione nel Mediterraneo si attesta sul 16% ma la percentuale sarebbe sottostimata, è stato spiegato, ed il fenomeno - seppure non ci siano dati statistici certi - è in aumento.

Nel periodo tra il 1970 ed il 1990 sono stati 287 gli spiaggiamenti di balenotteri presi in esame e di questi, 46, cioè il 16% sono morti sicuramente a seguito di una collisione. Tuttavia, se si considera che su una parte degli animali non è stato possibile condurre esami, il sospetto di morte per collisione fa lievitare il dato dal 16 al 19,9%. Di queste morti l'80% si registra nell' area del Santuario dei cetacei Pelagos. "Il Mar Ligure è l' area di maggiore criticità ", ha spiegato Simone Panigada dell'Istituto di ricerca Tethys e membro del comitato scientifico ACCOBAMS.

"In particolare - ha proseguito lo studioso - la maggiore problematicità si registra nel periodo estivo, quando i traffici marittimi nell' area si intensificano e c'è un' alta concentrazione di cetacei attratti dall'eccezionale abbondanza di plancton". Per attenuare il pericolo di collisioni, nel corso degli workshop sono state avanzate varie proposte, come quella di montare sulle navi strumentazioni atte a rivelare l'avvicinamento dei cetacei, la formazione del personale di bordo all'osservazione degli animali, o sistemi sonar ancorati in grado di rilevare e segnalare le presenze alla navi. La riduzione della velocità delle navi durante l'attraversamento di quest'area o la variazione delle rotte a secondo di monitoraggi sulle presenze dei cetacei rappresentano altre alternative.

"Ma anche l'inquinamento in questa zona - ha proseguito Panigada - raggiunge livelli molto alti, tra i più alti al mondo. Da campioni analizzati su animali morti e in libertà abbiamo rilevato la presenza di metalli pesanti, DDT e policloro di fenile. Tuttavia non è possibile al momento stimare la mortalità per questa causa".

Tra le altre problematicità rilevate: l'eccessivo sfruttamento degli stock di pesca che porta alla riduzione delle risorse alimentari, perturbazioni acustiche che provocano il disorientamento degli animali, oltre ad uno sviluppo incontrollato del whale-watching. "I tessuti dei cetacei che si spiaggiano in Italia vengono raccolti nella banca dei tessuti dell'università di Padova - ha spiegato Notarbartolo di Sciara - dove vengono sottoposti ad analisi". "Proprio quest'anno il ministero dell'Ambiente ha fornito un finanziamento ad hoc alla banca - ha detto Roberto Giangreco rappresentante del Ministero dell'ambiente - per aumentarne l'attrezzatura ed entro l'anno faremo un tavolo per elaborare un progetto complessivo per l'implementazione della Convenzione ACCOBAMS di cui siamo diventati parte a settembre, in modo da poter avviare una strategia nazionale".

L'ultimo censimento dei cetacei fatto nel Santuario Pelagos, risale al 1992-93, effettuato dall'Istituto Tethis con Greenpeace e l'Università di Barcellona, in quell'occasione si rilevò la presenza di mille balenottere e 25 mila stenelle. "Si prevede ora di fare un nuovo censimento per le acque coperte da ACCOBAMS - ha concluso Panigada - quindi su più larga scala".




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