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meduse e sostanze urticanti

Stampato da: MondoMarino.net
Categoria: Biologia Marina
Nome del Forum: Biologia Marina
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Data di Stampa: 09 Novembre 2024 alle 03:24


Topic: meduse e sostanze urticanti
Postato da: inariel
soggetto: meduse e sostanze urticanti
Postato in data: 07 Settembre 2005 alle 13:44
Scusate, sono nuovo di questo forum, ma leggendolo un po' mi è sembrato molto accurato e frequentato da persone con una grande conoscenza del mare. Volevo porvi un quesito che riguarda le meduse: volevo chiedervi se qualcuno poteva spiegarmi, o dirmi dove leggere(siti o libri), che tipo di sostanze vengano iniettate dai nematocisti.

Girando su internet ho trovato solo diciture vaghe, del tipo: "sostanza tossica", "urticante", ecc... ma non ho trovato niente di più specifico. Capisco che vi possa essere molta differenza fra un medusa del mediterraneo e una vespa di mare australiana, ma ad esempio una pelagia nocticula che tipo di sostanza inietta nell'organismo della preda tramite i nematocisti?

Vi ringrazio in anticipo per tutte le informazioni che saprete darmi.



Risposte:
Postato da: will.I.am
Postato in data: 07 Settembre 2005 alle 16:07

Io sapevo che inietta una proteina chiamata tetrammina



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Ciao

William


Postato da: Alex
Postato in data: 08 Settembre 2005 alle 13:09

Ti espongo un riassunto di qualche piccola ricerca su alcuni testi e in rete, che sto conducendo per fatti miei.

Tralascio com'e' fatta una cnidociste, come si attiva, che cos'e' il cnidociglio, il dardo della nematociste e via dicendo

Nel 1902 Charles Richet iniziò sui Celenterati una serie di ricerche ed esperimenti che l’avrebbero portato a scoprire l’anafilassi, un fenomeno di grande importanza per la medicina tramite il quale si sensibilizzano certi individui a certe sostanze. Queste ricerche ebbero inizio sullo yacht del Principe Alberto I di Monaco (1848-1922), grande appassionato della vita marina, che gli suggerì di studiare le proprietà tossiche della Physalia, tossine che si rivelarano ricche di glicerina e per questa scoperta egli ricevette il premio Nobel nel 1913. Dagli estratti glicerinati dei tentacoli Richet riuscì a separare tre componenti che chiamò Ipnotossina, Talassina e Congestina. La prima uccide gli animali entro breve tempo per paralisi respiratoria preceduta da uno stato di sonnolenza (da qui scaturisce il nome della tossina). La talassina ha una forte azione urticante sulla pelle, causa affluenza di sangue nelle mucose nasali e nella congiuntiva; nei casi peggiori si ha la morte per arresto cardiaco. La congestina, invece, produce vomito, diarrea ed emorragie inteastinali. Questa componente è quella che ha azione anafilattica tant’è che gli animali che vi sopravvivono possono muorire anche dopo 3 mesi per dosi molto minori.Le tossine contenute nelle nematocisti sono principalmente di natura proteica e non sono pericolose se vengono ingerite, infatti per la loro natura vengono disattivate dal calore e vengono digerite dagli enzimi proteolitici dello stomaco e dell’intestino (così come il veleno della vipera). Tra la minoranza di Celenterati tossici anche quando vengono ingeriti ci sono gli Zoantiniari del genere Palythoa. Essi non sono tossici in tutti i periodi dell’anno (e quindi non sono tossicamente attivi) e le tossine si accumulano nell’ovario ed in altri tessuti durante la maturazione sessuale che avviene da marzo a settembre, dopodicchè passano nelle uova. La tossina è chiamata palitossina per legare all’ordine dei Celenterati Zoantiniari dal quale viene estratta ed in base a quello che è stato appena detto, non è di natura proteica in quanto è termostabile e quindi pericolosa se viene ingerita (addirittura tra le più pericolose tossine di natura non proteica). I suoi effetti si risentono su tutto l’apparato cardiovascolare ed in particolare nelle coronarie e su tutta la muscolatura liscia; a livello cellulare aumenta la permeabilità al sodio causando la depolarizzazione della membrana plasmatica (se sei sub ricordati come funziona la narcosi da azoto). Gli effetti delle tossine prodotte dai Celenterati possono essere dermonecrotici, emolitici, cardiotossici e neurotossici. Gli effetti più gravi si hanno con tossine di natura proteica. Le varie tossine finora analizzate sono formate da varie sequenze di amminoacidi.

 

Esempi di tossine contenute in alcuni Celenterati Mediterranei:

 

Aurelia aurita: possiede una tossina che provoca bruciore e orticaria indotta dall’istamina rilasciata dalle nematocisti, mentre la paralisi temporanea è dovuta alle tetramine ed una proteina non identificata.

 

Rhizostoma pulmo: la sua tossina contiene la rizolisina che ha potere emolitico.

 

Anemonia sulcata: le nematocisti contengono almeno 4 polipeptidi tossici con attività dermonecrotica, cardiotossica ed emolitica.

 

Giusto per la cronaca, sappi che il dardo delle nematocisti e' composto principalmente da serotonina (e' un neurotrasmettitore presenti anche in noi "umani" ed a livelli bassi puo' provocare disturbi quali depressione, ansia, stress post-traumatico e deficit di attenzione e come conseguenza il sonno)

 

Sarebbe bello, visto che non sono ne' un biologo ne' un medico, ma un semplice appassionato della materia, che qualcuno esperto avallasse questo post o segnalerebbe eventuali imprecisioni. 

 



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Ciao
Alex


Postato da: will.I.am
Postato in data: 08 Settembre 2005 alle 21:53
Ma allora perchè quando si striscia una medusa o si tocca un'anemone si sente solo un gran bruciore (dermonecrosi) mentre le tossine hanno anche proprietà per esempio emolitiche??

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Ciao

William


Postato da: Alex
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 09:09
Il composto e' un cocktail, secondo me dipendera' dalla concentrazione di ciascuna sostanza che lo costituisce

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Ciao
Alex


Postato da: stellinamare200
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 11:26

Ciao a tutti,

aggiungo qualcosina:

le classi più comuni di Celenterati tossici sono quelle delle meduse (Schyfozoa), anemoni di mare o attinie (Anthozoa), coralli e fisalie (Hydrozoa). Questi animali hanno sulla loro superficie degli organuli microscopici (cnidociti o cnidoblasti) che contengono nel citoplasma un particolare corpicciolo, detto nematociste. Quando l’animale viene a contatto con un corpo estraneo, gli cnidociti espellono con violenza le nematocisti che penetrano nel corpo della preda iniettando tossine.

 

Le biotossine dei Celenterati, non tutte note dal punto di vista chimico, sono molte e sono capaci di indurre danni cutanei (istamina e suoi liberatori, 5-idrossitriptamina, inibitori delle proteasi, tetrametilammonio idrato) e sintomi sistemici soprattutto a carico dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e nervoso (ipnotossina, talassina, congestina). Queste biotossine sono inattivate dal calore e digerite dagli enzimi proteolitici intestinali: per questo motivo i Celenterati possono essere ritenuti veleniferi e non velenosi in quanto innocui se ingeriti.

 

Le reazioni cutanee da meduse sono varie: la più comune è quella orticariosa localizzata di natura tossica, che può persistere anche per alcune ore. Sono possibili anche reazioni vescico-bollose ed edematose con sintomi soggettivi (prurito, bruciore, dolore) molto intensi.

Le reazioni da anemoni di mare sono invece usualmente più gravi ed estese, con lesioni bollose, necrotiche, pustolose ed intensamente edematose. I sintomi soggettivi e sistemici sono molto severi e possono necessitare di ospedalizzazione in ambienti di rianimazione. I motivi della più grave sintomatologia sono legati al fatto che, a differenza di quanto accade con le meduse, libere nell’acqua (il contatto consiste in genere nello sfioramento dell’animale), il contatto con gli anemoni di mare, attaccati al fondo marino, è al contrario molto "stretto", ad esempio quando ci si siede o ci si stende sugli scogli, oppure quando si nuota senza protezione adeguata in un campo di attinie.

 

Sia i danni cutanei da meduse che da anemoni di mare possono lasciare sequele più o meno importanti di tipo atrofico-cicatriziale.

Sia pure raramente, nel Mediterraneo è possibile l’incontro ravvicinato anche con le fisalie (caravelle di mare), idrozoi dotati di un corpo galleggiante e di lunghissimi tentacoli. In questa evenienza i sintomi cutanei e sistemici sono ancora più importanti rispetto a quelli da meduse e anemoni di mare.

Dal punto di vista terapeutico non esistono antisieri specifici per l’avvelenamento da Celenterati (ad eccezione che per la medusa Chironex fleckeri, non Mediterranea). Alcuni vecchi rimedi usati dai pescatori si rivelano sempre validi: aceto, urina, ammoniaca, formaldeide e ghiaccio. Bisogna evitare l’uso di acqua dolce, che, essendo ipotonica, fa scoppiare le nematocisti; si possono impiegare invece acqua di mare o acqua salata calda. I tentacoli vanno rimossi dalla cute con guanti spessi dopo averli agglomerati con sabbia, farina o talco. Nel caso sia colpito un arto, può essere impiegato un laccio emostatico. Oltre ai corticosteroidi topici, si usano corticosteroidi e antistaminici per via generale. Nei casi più severi è consigliabile l’ospedalizzazione.

 

A presto

 

Aida

 

P.S.: COMPLIMENTI AD ALEX

 



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Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001


Postato da: stellinamare200
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 12:14

Eccovi uno schema, abbastanza esauriente, di uno cnidoblasto e del suo funzionamento:


A presto

Aida



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Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001


Postato da: Alex
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 15:22
Postato originariamente da stellinamare200

per questo motivo i Celenterati possono essere ritenuti veleniferi e non velenosi in quanto innocui se ingeriti.

Detto tra noi anche la nostra vipera e' velenifera, se ingerisci il veleno non succede nulla, a parte quel forte sapore di amaro.

Un'altra bella distinzione sarebbe farla su quelli attivi e passivi e quelli che diventano attivi solo nel periodo di riproduzione e guarda caso le tossine sono presenti soprattutto nelle gonadi (si chiamano ittio-ovotossine). E' curioso il fatto che possono essere tossici solo alcuni animali in un certo areale, mentre altri sono pefettamente innocui, succede con la Ciguatossina e Tetrodontitossina (quella presente nei tetrodonti ovvero il pesce palla & company). Poi ci sarebbero le maree rosse che fanno diventare velenosi i filtratori (e non solo) quali, ad esempio, le cozze le cui tossine sono sempre localizzate nelle ghiandole epatiche. Insomma e' solo l'introduzione ad un argomento estremamente complesso e di cui se ne sa poco e di questo poco, qualche risultato e' stato raggiunto a Napoli nella SZN .



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Ciao
Alex


Postato da: will.I.am
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 17:22

Vorrei aggiungere agli esempi di Alex quello della Dendrobatossina, ovvero la tossina contenuta nelle sud-americane rane del genere Dendrobates, che si attiva solo se la rana mangia prede tossiche; infatti per intossicarsi con una rana del genere tenuta in cattività bisogna proprio ingoiarla viva . Stesso discorso con i rospi del genere Bufo.

P.s= Stellina non si vede la foto



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Ciao

William


Postato da: stellinamare200
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 18:27

Strano, io lo schema lo visualizzo

Può succedere che io lo veda e tu no? Di computer, io so solo il necessario

Alex, io collaboro con la SZN

A presto

Aida



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Postato da: scubabob
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 19:30
Ciao Aida,
confermo che non si vede la foto.
Tu la vedi perchè la leggi dal tuo hardisk,  in C:\documents and settings\user\Documenti\Immagini\nemato.jpg

Devi fare l'upload del file nemato.jpg


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Ciao
Roberto

http://www.robertosozzani.it - Scubabob
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Postato da: stellinamare200
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 19:38

E come si fa questo upload?

Aida



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Postato da: scubabob
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 20:06
E come si fa questo upload?

Per fare l'upload di una immagine, bisogna prima posizionare il cursore nel punto in cui si vuole inserire la foto, poi premere il bottone in alto a destra del modulo di input messaggio (quello con il simbolo di una macchina fotografica con una freccia azzurra). Comparirà un'altra finestrella dove, premendo 'Browse...', si può cercare e caricare il file dal proprio hard-disk.


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Ciao
Roberto

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Postato da: stellinamare200
Postato in data: 09 Settembre 2005 alle 20:21

YUHUUU

Aida



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Postato da: Alex
Postato in data: 12 Settembre 2005 alle 10:32
Postato originariamente da stellinamare200

Alex, io collaboro con la SZN

Ma non mi dire, non lo sapevo mica. Immagino che hai a che fare con le tartarughe. Dimmi la verita', c'ho azzeccato?? Piu' o meno. 



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Ciao
Alex


Postato da: stellinamare200
Postato in data: 12 Settembre 2005 alle 11:10

Che fai, s..emh..prendi in giro?

Aida



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Postato da: Alice
Postato in data: 04 Settembre 2009 alle 12:51
ciao a tutti,
ho bisogno di un aiuto, sto preparando una ricerca in inglese e non sò come tradurre le proteine urticanti:
ipnossina
talassina
congestina
qualcune conosce la traduzione in inglese?
grazie


Postato da: Amyang
Postato in data: 16 Settembre 2011 alle 06:14
Great minds think alike


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