Ritrovato il mio post...ehm...rispondo per gradi:
CRISTIAN: Grazie. Non aggiungo altro. Sono proprio gli stimoli che cerco. In effetti ila tarta l'ho fotografata da 30 cm con un equivalente 22mm..per scendere più in basso avrei dovuto appoggiare la macchina sulla sabbia o scavare e quindi comporre "ad occhio". La prossima volta faccio 2 o 3 scatti di prova in tal senso. Il pesce falco è la composizione originale "squadrata" 1:1 ..lasciando gli originali 4:3 o meglio i 3:2 da mandare in stampa le proporzioni si riequilibrano .. anche se a livello estetico l'ho tagliata perchè IMHO era più "comunicativa". L'ultima foto invece è frutto di uno "sviluppo da RAW nel quale ho sottoesposto 1/2 EV rispetto allo scatto, scurendo il fondo. Devo dire che lo scatto è stato equilibrato per la stampa 45x30 che ho fatto che è FAVOLOSA, mentre rivedendolo a monitor appare scuro... forse mi conviene farne 2 versioni e non riciclare le versioni x stampa sul sito! Grazie ancora per le dritte.
COOPER: sono passato anche io per la P10 (che oggi usa Kiki) ..personalmente mi trovi contrario al tuo approccio: mi spiego. Fotografare in profondità necessità a maggior ragione di attrezzature più complesse e ingombranti, vuoi per illuminare (luce guida inclusa), vuoi per sopportare la pressione (alluminio, o custodie Ikelite fino a -60 mt, nimar fino a 90 mt) .. quindi preparati a compromettere il "relax" tipico di un'immersione nella quale ti porti "anche" la macchina fotografica.. in quel caso è lei che porta te. Inoltre a me capita spesso di soffermarmi dei minuti interi su un soggetto, che per ..caso.. incontro sempre quando il mio computer suona la sinfonia della deco. Tutto questo per dire che fotografare a elevate profondità, dove per un minuto o due in più te ne becchi 10 di deco, potrebbe anche diventare pericoloso.. è un'attività che per come la vedo io va lasciata ai pro ed evitata da chi lo vuol fare per iniziare e per divertimento. Non prenderla come una cosa personale, ma io la vedo così, in tutta sicurezza. ps. Non conosco la Proset500, di sicuro l'attrezzatura per elevate profondità o non vale nulla, o costa un botto.
DONPABLO: Ciao! Il pesce coccodrillo nella mia esperienza è criticamente connesso alla sottoesposizione tipica degli scatti con fondo sabbioso.. il TTL (che in questo caso ho utilizzato a f.8 con compensazione di esposizione dei flash di +1 EV se non ricordo male) va facilmente in palla.. non è bastato al flash di destra per illuminare propriamente il soggetto (il flash erano paralleli all'obiettivo e 15 cm dietro la oly per evitare la sospensione tipica della zona sabbiosa e dei 5 sub che si agitavano per vederlo da vicino..) che avrebbe dovuto forse essere orientato verso il centro. Comunque la giri, per ora non sono ancora riuscito ad eliminare del tutto quell'alone blu se non nei primissimi piani del muso, comunque molto ravvaicinati. La colorazione gialla (chiedo agli esperti del forum) non è dovuta a fotoritocchi ma propria dello scatto originale.. è tipica del coccodrillo?
Il mio workflow "tipico" è ormai lo scatto in RAW: sto imparando molto perchè mi permette di valutare esattamente l'esposizione scelta/quella ottimale e mi aiuta nelle future scelte di compensazione in base alla distanza quando scatto soggetti o ambiente, un ottimo strumento per capire la oly e il suo TTL, nonchè le problematiche tipiche della fotosub digitale.
Gli scatti fatti fino ad ora in RAW inoltre mi hanno permesso di stilare una tabella di conversione RAW/RGB per il WB e correzione delle aberrazioni tipiche della mia 5060 che applico automaticamente ad ogni RAW giudicando solo il "tipo" di scatto: Macro, soggetto ravvicinato (20-30 cm), distante (fino a 1 mt), ambiente ravvicinato (max 1,5 mt), Ambiente distante o CWFA. In genere se lo scatto è stato correttamente esposto dai due flash per potenza e posizionamento il risultato è ottimo già dopo la conversione. il WB di riferimento nel profilo RAW (che la oly usa comunque per tarare il sensore) è fisso su Sunny 5500 °K (I flash hanno a specifiche 5400 °K senza diffusore), ma per gli ambienti a volte converto anche a 4600°K-4400°K..dipende dalla distanza del soggetto e dalla profondità/quantità luce ambiente..
Per il resto non ritocco più gli scatti, semplicemente li butto. Il rapporto scatti buttati/tenuti è cresciuto parecchio nel 2005
Le uniche correzioni che mi concedo sono un crop "estetico"a monte (ovvero se per me uno scatto è "quadrato" lo croppo 1:1 ma tenendo comunque il lato corto per intero) oppure per la stampa a 3:2 rispetto ai 4:3 originali del RAW. Se mando in stampa qualche scatto (in genere 2 o 3 al massimo su 100) applico il metodo "zonale" nonchè un leggero bilanciamento dei canali verde/giallo RGB/CMYK per evitare dominanti che il MIO lab di stampa ha evidenziato in passato, applico se c'è bisogno una maschera di contrasto sul singolo canale che ne necessita (mai su tutti) e massimizzo così i dettagli senza compromettere lo scatto aumentando la grana. Il tutto passa attraverso lo studio specifico di ogni particolare scatto su un sistema PC/Monitor tarato sul MIO lab, anche se artigianalmente, e sulla scelta di una stampa fotografica "classica" piuttosto che l'esasperata saturazione e caontrasto tipico delle digitali. Insomma le mie stampe hanno molti più toni "medi" e morbidi di tanti che si vedono in giro... a me piace così!
Di tutto questo, dei consigli e della pazienza nel spiegarmi e rispiegarmi queste tematiche, nonchè farmi tornare all'essenza un po' più classica della fotografia, devo rigraziare il mitico Wally, utetnte del forum che magari leggerà questo post! Grazie caro!(anche io ho i miei maestri..)
A MArsa Alam in particolare ho iniziato a scattare in JPG causa dimenticanza del mio Hard disk portatile in Italia... per poi passare al RAW gli ultimi 3 giorni. Considera le prime file di foto come JPEG e le ultime, tartrughe comprese, RAW.
Ho tediato abbastanza, ciao! Enrico
------------- Ciao Ciao, Enrico.
Azoto? sì, grazie.
Le mie modeste foto? http://www.enricoarrigoni.net - http://www.enricoarrigoni.net
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