4 marzo 2004 finalmente ci siamo! La nostra gita annuale ci ha spalancato le sue porte e noi le stiamo per attraversare sempre super mega pronti ed entusiasti più che mai......Nemo, pesciolini stiamo arrivando........eccociiiiii!!!!
Per la cronaca siamo: Io ( Maury ), Max, Claudia, Pier e Monica. Il gruppo originale (e che gruppo!!!) era composto da nove persone, ma per diversi motivi quattro di noi li abbiamo persi strada facendo (come si suole dire la fortuna è cieca, ma la "sfiga" ci vede benissimo) e sono dovuti rimanere a casa. Questo report e’dedicato a loro che si sono persi una vacanza a dir poco bellissima.
Dopo due viaggi nell’ormai stravisto e conosciuto Mar Rosso tanto che chiamiamo i pesci per nome (a bordo prima del Cyclone e poi del Susanna), dopo la visita al paradisiaco Santika di Manado in Indonesia, quest’anno Intenza Tour ( nome affibbiato a Max che si diverte a pianificare le nostre vacanze) ha manifestato le sue intenzioni: FILIPPINE!.
Il tutto è avvenuto così: un giorno mi manda una mail e mi rende noto che il nostro viaggio prevede un soggiorno di 12 giorni al Fishermen’s Cove, Puerto Galera, sull’isola di Mindoro. Curioso e tecnologico come sono smanetto di qua e di là su internet in cerca di “news”, ma ahimè non trovo informazioni molto dettagliate riguardo alla nostra meta. Pazienza! Visto i precedenti, mi fido di Max! (speriamo che ce la mandino buona anche quest’anno!!!!).
Dai e dai, dopo 27 ore di viaggio,... puff!.... eccoci qui, a Manila, scesi da un fiammante Airbus A340 della Swissair; si pensa “ormai è fatta” e invece no, ci aspettano ancora 3 ore di viaggio! Grazie ad una dettagliata piantina fornitaci da Giuseppe, proprietario del “Fishermen’s”, troviamo subito il pulmino che ci accompagnerà al porto. Il tragitto sarebbe abbastanza breve, ma i 70 km da coprire sembrano 200 a causa del pesante traffico (la tangenziale milanese nell’ora di punta e il gran raccordo anulare insieme, gli fanno un baffo). Finalmente dopo 2 ore raggiungiamo un piccolo porto dove si inizia a respirare l’aria di vacanza. Ad attenderci, infatti, c’e’ una classica imbarcazione filippina in bambù; saliamo e, il sapere che solo 60 minuti ci separano dalla meta prefissata, ci fa finalmente rilassare. Scattano i primi pisoli, Max e Claudia si addormentano mentre io mi siedo a prua....quanto amo il mare!!!!! Approdiamo a Puerto Galera e qui, finalmente, conosciamo Giuseppe che ci fa salire su un fantastico pick up per l’ultima tappa e, dopo pochi minuti, eccoci alla meta........siiiiiiiii!!!!
Il resort è composto da 12 camere con bagno privato e ventilatore telecomandato (questa cosa mi ha davvero affascinato un sacco....nella mia casa super tecnologica questo articolo mi manca!). Non c’e’ aria condizionata e questo un po’ mi spaventa, ma presto mi rendo conto che neanche il ventilatore serve, si dorme benissimo con un lenzuolo. Le zanzariere alle finestre tengono lontane gli insetti (soprattutto quei noiosi mosquitos) e si può quindi lasciare accesa la luce senza timore, al massimo ci pensano i “protettori dei bowngalows”: dei simpatici gechi di varie taglie che con i loro versetti ci fanno sempre notare la loro presenza. Beppe mi fornisce subito tre (e dico ben tre) adattatori per poter collegare i caricabatteria delle torce, del telefono e soprattutto della mia stupenda macchina fotografica digitale, alle prese di corrente. Tutto ciò avviene alle 23 ore locali (qui si è 7 ore avanti rispetto l’Italia) e la fame incomincia a farsi sentire (anche perché i pasti consumati in aereo non sono mai abbondanti e gratificanti). Si va quindi a mangiare.....pappaaa!!!! ed io, che sono piuttosto (se non molto) particolare in merito al cibo, incrocio le dita sperando di non essere costretto ad una dieta obbligata (ma per fortuna quest’ anno non sono l’unico). Da qualche parte, in una delle mie scarse scoperte multimediali, avevo letto che al “Cove” si poteva godere di una buona cucina italiana, con pane e pasta fatti in casa e condimenti provenienti dallo stivale. Sinceramente credevo fosse il solito specchietto per le allodole, ma appena seduti a tavola ecco che inizia lo spettacolo! Ottima pasta “De Cecco” come primo ed un fantastico carpaccio di carne per me e Monica, mentre gli altri si fiondano su una portata di pesce che a giudicare dalle esclamazioni sentite deve essere davvero buonissimo.......pancia mia fatti capanna! Tutti i pomeriggi Beppe ci dice ciò che divoreremo la sera e chi ha delle richieste particolari verrà sicuramente accontentato! Si sono, quindi, gustate fettuccine fatte in casa, un aglio olio peperoncino buonissimi, arrabbiate, ragù, rucola e gamberetti e persino polpa di granchio con calamaretti; di secondo carpacci, salsicce fatte in casa, costate, pollo, gamberoni, pesci di ogni tipo, carpacci di polipo e di pesce......il tutto condito con ottime insalate. All’unanimità abbiamo convenuto che la linea in 15 gg e’ andata a farsi benedire, ma d’altronde come si fa a resistere a menù così succulenti!!!!
Morale della favola ci siamo trovati benissimo: sembrava di essere a casa con la differenza che io, nel mio appartamento, non posso godere di un biliardo, una piccola palestra, 4 massaggiatrici (che per pochi “euri” vi fanno un massaggio che a Milano si pagherebbe 10 volte tanto), tv via cavo nel salone, una spiaggetta di 10 mt che da sul mare, un pontile che si snoda fra le mangrovie, una piccola biblioteca, the ad ogni ora (che però non ho capito se fosse a pagamento o meno) oltre al pc di Beppe. Da uomo multimediale ho notato subito che e’ fornito di lettore di schede per la macchina fotografica digitale, quindi potete lasciare a casa il portatile (che Max da uomo multimediale 2 si è prontamente portato dietro da casa), trasferire le foto della giornata sul pc ed a fine vacanza vi masterizzate i cd che, naturalmente, vi siete portati dall’Italia.
Il primo giorno lo passiamo in barca, niente immersioni solo relax e null’altro, dopo una nuotata si fa una bella grigliata poi altro relax.......che brutta bestia l’ozio! E’ sera e dopo cena tutti quanti portiamo l’attrezzatura al diving che dista ben 15 mt dalle camere....che fatica!
La mattina dopo la troviamo in barca pronta per essere montata sulle classiche mono da 12 Lt in alluminio.
Riguardo alle immersioni cosa posso dire? Credo che le foto ed il filmato parlano da soli.
Beppe sarà la vostra guida e vivendo in quel paradiso da anni conosce molto bene i fondali, pesci compresi (a volte sembra si metta d’accordo con loro). Anche lui e’ appassionato di foto sub quindi se avrete bisogno di qualche sosta extra per inquadrare un soggetto particolare non ci saranno problemi, inoltre è un ottimo suggeritore se siete un po’ alle prime armi.
Al rientro doccia, poi si lava l’attrezzatura che il personale ha già riportato al diving, una bella e sana tazza di the, passeggiata in paese, pisolo o massaggio, cena, biliardo o tv e poi a nanna pronti per un’altra giornata in mare. Tutto questo “allucinante stress” si è ripetuto per 9, purtroppo volatissimi, giorni intervallati da una giornata che abbiamo deciso di sacrificare alle immersioni, a favore di un’escursione nell’entroterra......ne è valsa davvero la pena! Siamo partiti alle 9 con una jeepney (tipico pulmino filippino) e con 3 canoe per scendere un tranquillo fiume; ci hanno portato in mezzo alla giungla con carri tirati da bufali, fino ad un laghetto con cascatine stile “laguna blu” e, dopo una succulenta grigliata, in braccio alle canoe. Ho ancora il ricordo dei crampi dal ridere che avevo alla fine della giornata. Ogni 2 per 3 qualcuno faceva un dritto e si infilava nella foresta, se non finiva per cappottarsi in mezzo al fiume.
Le nostre giornate sono volate così all’insegna del relax, del divertimento, del benessere psico-fisico-mentale (per quanto riguarda il fisico magari un po’ meno visto i chili che si sono via via aggiunti fino a fine vacanza).
Grazie ai miei compagni di viaggio ed a Beppe per la bellissima vacanza.
Per le foto ed il video http://www.oiziruam.it - www.oiziruam.it
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