I membri della famiglia dei ciclidi hanno un ampio areale di distribuzione che comprende Sud-est Asiatico, Africa, Centro America e Sud America. L'unica specie d'acqua salmastra è l'Etroplus maculatus originario del Sud-est Asiatico. In alcune zone, come ad esempio i grandi laghi africani, addirittura questi pesci costituiscono circa il 90% dell'ittiofauna. La loro dieta è principalmente carnivora, e anche se varia da piccoli organismi planctonici a pesci di qualche centimetro, molte specie la integrano con le alghe che crescono sulle rocce. In particolare sono note alcune specie del lago Malawi chiamate dagli indigeni nella lingua locale "m-buna" per la loro capacità di "brucare" le alghe sulle rocce. Un altro modo curioso di nutrirsi è quello dei rappresentanti del genere Satanoperca ex Geophagus, la cui vecchia denominazione deriva dal greco e significa letteralmente "mangiatore di terra"; infatti, per nutrirsi, inghiottono continuamente terra filtrandola e la espellono dagli opercoli trattenendo i piccoli animali di cui si nutrono. La caratteristica peculiare di questi pesci è la riproduzione; infatti, i membri appartenenti a questa famiglia, durante il periodo riprodutivo assumono dei comportamenti unici ed ancora oggi oggetto di studio. Conquistato un lembo di territorio dove deporre le uova, questo viene ripulito dai genitori che lo difendono strenuamente e manifestano nei confronti della prole cure parentali. Molti ciclidi dei grandi laghi africani, per la cura della prole mettono in pratica l'icubazione orale; in pratica, le uova deposte dalla femmina vengono poi prese in bocca dalla stessa e fecondate quando questa, vedendo le macchie sulla pinna anale del maschio, crede siano altre uova e le morde per prenderle in bocca; a questo punto, il maschio può fecondare quelle già in bocca. Un'altra categoria è quella dei ciclidi malacofili originari sempre dei grandi laghi africani che vivono e si riproducono all'interno dei gusci del gasteropode della specie Neothauma tanganicense. Altre specie, invece, come il Neolamprologus brichardii formano veri e propri "nuclai famigliari" in cui i soggetti più giovani aiutano i genitori nell'allevamento della prole.
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William
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