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Racconti di Viaggio
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Icona di Messaggio Topic: Crociera S. John(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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gabriele
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Iscritto dal : 07 Novembre 2005
Da: Italy
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Posts: 80
bullet Topic: Crociera S. John
    Postato: 03 Aprile 2007 alle 21:56
Sono nuovamente tornato, purtroppo!!!!!!!
 
Vi copio ciò che ho messo sul blog del mio sito, con la differfenza che là potete ammirare anche alcune foto.
 
A breve inizierò a metterle ache sul sito.Wink 
 
 
                                                                                              Crociera S. John
Una settimana passa veloce quando si è in barca, figuriamoci  poi se siamo nel bel mezzo di uno dei luoghi più decantati e spettacolari del
Mar Rosso. Mi stò riferendo alla appena conclusa crociera effettuata a bordo del Dive One con destinazione S. John.
Dopo l'esperienza Filippina, per concludere questo inverno per niente rigido, non potevo farmi mancare una puntatina nell'ormai consueto Mar Rosso,
dal momento che Sharm, Hurgada e Marsa Alam sono mete a me già conosciute mi sono lasciato sedurre dal fascino di passare una settimana
a S. John in compagnia dell'ormai inseparabile compagno fotografico ed amico Giovanni, Antonio, Fabio e Vanda. La decisione è presa anche dal
fatto di voler conoscere e sperimentare questa barca per ipoteticamente proporla per un prossimo viaggio in seno all'associazione.
La sera prima della partenza lo stress è alto in quanto per i tragitti aerei a corto raggio il limite di peso pro capite consentito è veramente limitato,
15 kg per la valigia e 7 kg per il bagaglio a mano sono niente per un sub, figuriamoci per un fotografo subacqueo, quando ho pesato il tutto non volevo
credere alla bilancia, avevo circa 58 kg! D'altronde passare una settimana completamente isolati dal resto del mondo, per tre giorni non avremmo avuto
nemmeno la copertura telefonica, comporta ovviamente un supplemento di oggetti da portarsi dietro. Forse questa volta ho un pò esagerato, del tipo
58 pile stilo ricaricabili necessarie per i 2 flash e la lampada a led con 4 caricabatterie e tutto il resto, hard disc e computer 2 macchine fotografiche,
per non parlare dell'attrezzatura sub, 2 erogatori completi che ogniuno pesa 5 kg, ma comunque indispensabili in caso di guasto o rottura.
Vestito come un kamicaze, cioè marsupio, zainetto e giubbotto da fotografo pieno di capienti tasche, se ti metti la roba addosso non viene considerata
nel peso dei bagagli, oltre ai 2 trolley sono pronto per affrontare il check-in. Chiaramente dopo breve contrattazione abbiamo pagato 192,50 euro di
supplemento, gli si è lasciata anche la mancia facendo conto pari cioè 5,50 euro per ogni kg eccedente e la valigetta con il pc portatile piena anchessa
di ciabatte, riduttori e quant'altro sono riuscito ad imboscarla non facendola così considerare nel peso totale eccedente.
L'incazzatura è passata appena guadagnato il terminal dove abbiamo ricomposto e risistemato nel trolley ciò che ci eravamo stipati addosso, in fin dei
conti con 50,00 euro in più a testa ce la siamo cavata.
Non stò a raccontare il viaggio, il transfer e l'imbarco in quanto tutto regolare, a parte la cena servita in volo.... pane e carote...., forse mi si è avvelenato
il dente nei confronti di questa compagnia aerea, poichè preferisco raccontare subito le immersioni e ciò che vi ci ho fotografato.
é il 18 di Marzo l'itinerario comincia subito con uno dei più belli e spettacolari, scenograficamente parlando, siti che andremo a trovare; Shaap Claudio,
una serie i cunicoli tra i quali l'illuminazione solare filtra e crea giochi di luce e riflessi che in questa acqua così limpida risultano ancor più amplificati
nonostante la sospensione che, causa il fondo sabbioso, inevitabilmente viene sollevata dal passaggio di più subacquei.
Il primo giorno ovvimente le immersioni sono ridotte e limitate in quanto le guide devono conoscerci e la barca deve fare più navigazione, anche di notte,
per raggiungere la zona di S. John ed infatti la seconda viene pianificata a Ras Sataya.
Scesi in acqua immediatamente ci appare alla nostra vista una quantità enorme di organismi monocellulari, come a sembrare tantissime meduse ed
inconfondibile l'ambiente tipico del Mar Rosso, colori-pesci-pesci-colori. Alcionari con colonie di anthias, madrepore e l'immancabili lion fish che ti
seguono instancabili.
La prima giornata se ne stà andando, rinunciamo tutti a fare la notturna per dare modo al capitano di salpare e raggiungere così di buon mattino Abili
Ali un reef ricchissimo di alcianori, pesce pelagico e sicuramente squali pinna bianca, grigi, forse martello, forse anche longimanus.
La nottata passa in navigazione e grazie al mare quasi calmo anche in maniera molto confortevole. Io e Giovanni siamo nella cabina di prua ed è lì
che più si sente il beccheggio, ma da lupi di mare quali siamo non abbiamo nessun tipo di problema.
Alle 6 del mattino suona la campana, sarà questo il nostro richiamo di adunata per i vari breefing quotidiani e pasti, caffeino veloce e subito a vestirsi
per immergerci almeno a 40 mt. in cerca di pesce pelagico. Nella seconda finiamo il giro intorno al reef ma in entrambe le uscite non abbiamo il piacere
di riuscire a fotografare nessuno squalo, avvistiamo solamente 2 grigi che stazionano almeno 20 metri sotto di noi, troppo lontani per essere ripresi
decentemente. Io ho montato il fish-eye in entrambe le immersioni, forse già conscio che sarei stato molto più preso a fare foto ambiente ad alcionari
ed anthias.
Riguadagnata la barca, appena il tempo per asciugare la custodia, aprire la macchina e scaricare la scheda, che è ora di pranzare e di risalpare per
ormeggiare su di un nuovo sito, Shaab Fahrg. 2 ore circa di navigazione e arrivati al reef predetto assicurata la barca cominciamo i preparativi per la
terza immersione giornaliera. Gaetano, una delle nostre 2 guide, è semplicemente straordinario nell'esposizione dei breefing, tra una risata ed una battuta,
ci troviamo già in acqua ad immortalare delle istantanee mozzafiato. Il tema è sempre il solito; luce, colori, vita.
Il menù è sempre variegato, per gli stakanovisti c'è pure la possibilità di effettuare una notturna, sicuramente la vita è meno attiva rispetto a quella
che può esserci in oceano indo-pacifico, ma può offrire sempre spunti o particolari egualmente interessanti da spingerti a farla. Le guide non ci
accompagnano in questo tuffo, 35 minuti sono più che sufficienti per riprendere qualche gamberetto, pesci dormienti e tre chromodoris quadricolor
intenti a rincorrersi l'un l'altro.
Dopo una nottata tranquilla di buon ora vengono accesi i motori poichè grazie alla splendida giornata che stà prendendo forma, Cristoph, l'altra guida,
decide di recarsi a Shaab Mahrush, un piccolo reef di forma circolare particolarmente ricco di vita e non sempre frequentabile in quanto non è molto
protetto dai venti che frequentamente soffiano da nord. Qui decidiamo di fare la 7° e 8° immersione per avere modo di poterlo girare più volte a varie
profondità, la morfologia è incredibilmente varia, si spazia da punti dove gli alcionari coprono letteralmente la parete a punti dove quest'ultima è brulla
e desertica, grotte e anfratti offrono rifugio a cernie giganti, tonni, dentici e carangidi fanno da spettatori nel blu, più in basso i soliti squaletti che schivi
se ne rimangono nelle profondità.
Dopo il veloce caffè preso appena alzati, dall'italia avevamo portato una moka e 2,5 kg di caffè macinato, tra la prima e la seconda immersione ci
abbandoniamo ad una ricca colazione, crepes, toast, uova o omelet, formaggio, wurstel, yogurt e frutta e dopo ciò tutti nel sun deck a crogiolarsi al sole
tranne me intento a scaricare e sistemare i miei scatti e ripreparare la macchina fotografica per l'immersione successiva.
é il 20 marzo, sono già 2 giorni che non abbiamo notizie e copertura telefonica, si stà da Dio!!!
Consumato anche il pranzo, ci rimettiamo in movimento alla volta di Sha-ab Haihd, un reef con bassofondo sabbioso indicato anche per un'altra eventuale
immersione in notturna, ricco di madreporoni, pinnacoli che si innalzano da meno 20-25 mt. a pelo d'acqua. Logicamente rimonto il fish-eye e mi immergo
intenzionato a ritrarre ancora una volta l'ambiente che si mostra un pò cupo e tebroso. Tra i vari pinnacoli la corrente si insinua decisa e porta plancton alle
miriadi di forme vitali che vi si annidano, in lontananza mi appare un piccolo squaletto pinna bianca, adagiato sul fondo intento a riposarsi, mi viene subito il
rimpianto per non aver montato il 17x55, pazienza cerco di protrarre più a lungo l'apnea per avvicinarmici il più possibile, tentativo vano poichè arrivatogli a
circa 1,5 metri sparo la mia prima flesciata ed ottengo il risultato di spaventarlo e farlo fuggire. Peccato perchè sarà la mia unica possibilità di avvicinarmi a questo
animale.
A causa della corrente rinuncio a fare la crepuscolare o notturna e dedico la serata alla sistemazione e visione delle foto fino a qui effettuate.
Le 4,50 del mattino mi vedono già alzato sul ponte superiore della barca a fotografare un'alba, che a causa di un leggero vento da sud che ha fatto alzare un
pò di foschia, non è per niente affascinante, quando i miei compagni di viaggio si svegliano mi trovano già attivo e frenetico voglioso di gustarmi un'altra
giornata di fotosub, con almeno 3 immersioni da compiere. La meta odierna scelta è Abili Gaafar, il tema è sempre il solito, breefing, vestizione, gommone che ti
porta sul reef, tuffo, fotografi per conto loro gruppo dietro le guide fino ai 45-50 mt. di profondità. Per me non è necessario ed importante arrivare a tali profondità,
la vita rigogliosa e bella da fotografare risulta essere fino ai 30 mt. , dopo pian piano si ha una attenuazione sia della flora che della fauna con
inevitabile perdita dei colori.
L'immersione finalizzata alla realizzazione fotografica è molto diversa da quella ricreativa, a seconda di quello che ci si prospetta davanti quando scendiamo,
dobbiamo essere in grado di essere indipendenti ed autonomi dal resto del gruppo, a meno che non si abbia un compagno pronto a sacrificarsi ed aspettarci
ogni qualvolta ci fermiamo o attardiamo. l'undicesima immersione fatta ad Umm Kaharim è strepitosa, simile a Shaap Claudio, cioè con giochi di luce affascinanti,
con la differenza però che qui l'acqua è limpidissima, a fatica si riesce a credere di essere in mare e non in una piscina, il celeste cristallino è impressionante.
Sono già 4 giorni che non mettiamo piede in terra, ma la voglia e la bellezza di questi fondali fà sì che almeno io non senta assolutamente la stanchezza,
pian piano gli altri si stanno spengendo, ma in me l'entusiasmo è sempre forte è vivace come il primo giorno. Stasera decido di fare nuovamente la notturna casomai
mi imbattessi nella tanto agognata ballerina spagnola. Comincio con il fotografare dei crinoidi con i loro granchietti, un bel lion fish, un palla e poi dal momento
che le cose non vengono mai per caso e del tipo chi cerca trova, ecco davanti a me quella che per molti vale da sola un viaggio del genere.
Sono sincero, mi ci sono divertito per un buon quarto d'ora, l'ho fotografata in tutti i modi e posizioni e graditissima sorpresa successivamente riguardando
le foto sul computer mi si è presentata con il gamberetto che vive perennemente con lei...... ad occhio nudo non era stato assolutamente possibile
vederlo, vuoi per il buio, vuoi per l'acqua che non era nemmeno troppo limpida. Eccitatissimo mi sono sentito un pò invidiato dai miei compagni
fotografi che non avevano trovato niente di interessante da immortalare.
Intanto avevamo già ricominciata la navigazione verso nord, verso cioè un briciolo di civiltà e questo ci aveva permesso di tranquillizzare i familiari a
casa e di apprendere dalle notizie meteo che l'italia è attanagliata da un freddo polare, qui, stranamente non c'è nemmeno quel fastidioso ventolino
proveniente da nord che in questa stagione ti fà battere i denti quando esci dall'acqua.
é il penultimo giorno di immersioni che ho a disposizione, quindi per oggi devo far in modo da farci entrare almeno 4 tuffi, sveglia come al solito alle 6,
per cominciare abbiamo Shaab Maksur, come al solito mi separo quasi subito da Giovanni, lui continua con il grandangolo, io con il 70x180, voglio qualche
scatto ravvicinato dal momento che d'ambiente ne ho sicuramente a centinaia.
Tra una immersione e l'altra prosegue il nostro avvicinamento ad Hamata, una specie di porto... praticamente una insenatura riparata con un pontile in pietra
mezzo diroccato da dove sbarcano e salpano i gruppi di subacquei che si inoltrano in questo itinerario. Arriviamo a Sha_ab Melay, anche qui la limpidezza
dell'acqua è disarmante, branchi di triglie gialle si riposano controcorrente in queste pareti scoscese e brulle ma non meno spettacolari e poi i soliti
immancabili anthias che colorano e vivacizzano gli ultimi metri.
Dopo pranzo ancoriamo ad Abu Galawa, qui troviamo un relitto di un piccolo rimorchiatore adagiato sulla parete perfettamente conservato e inserito
nell'ambiente circostante. Sono il primo a vestirmi e tuffarmi, la luce radente mi dà un controluce sulla sagoma affondata dello scafo niente male ed infatti
non duro molta fatica a ricavare altri 50 scatti prima che arrivino gli altri subacquei e con loro il polverone. Praticamente quando ho ritenuta conclusa la mia
immersione, gli ultimi sub stavano tuffandosi ancora dalla barca.
Solita procedura, asciugatura della custodia, apertura, rimozione della scheda, cambio batterie, cambio obiettivo e nuovamente pronto per la prossima.
Se non fosse per i tempi di attesa dovuti alla ricarica delle bombole e alla desaturazione, ogniuno ha la sua postazione fissa ed utilizza la medesima
bombola durante tutte le immersioni, sarei già in grado di farne una nuova. Aspetterò la notte, anche perchè voglio andare a cercare quei granchietti
che convivono mimetizzandosi sui crinoidi. Il luogo rimane il solito e così sarà anche per l'immersione di domani mattina. Trovare un compagno per
la notturna non è facile, tutti sono stanchi o appagati, nessuno ha interesse a tuffarsi per vedere 2 vermetti tranne me e finalmente Linda, così facendo
ci ritroviamo nuovamente in acqua per la quarta volta in questa giornata. L'aspettativa è stata pienamente ripagata, infatti sono bastati 35 minuti per
riprendere un bel pappagallo, quei granchietti che ero sicuro di poter incontrare e un chromodoris, prima che il freddo ci dicesse di chiudere così.
Tra una ciacchiera e l'altra tiriamo sempre la mezzanotte, sono 5 giorni che stiamo insieme e il gruppo, 20 subacquei più le 2 guide più le 6 persone
dell'equipaggio, si fà sempre più omogeneo, logicamente noi toscani con la nostra ironia facciamo la parte dei leoni, abbiamo il compito di tenere alto
il morale e lo spirito di tutti ed anche se nessuno ci ha dato questa procura, ce la prendiamo da noi.
Al mattino La sveglia è più ritardata, oggi solamente 2 immersioni e poi un giorno intero in barca a riposarci e desaturarci prima del volo di rientro.
Ormai faccio coppia fissa con Roberta, una ragazza romana appassionata di fotografia che mi fà da spalla durante le mie immersioni e l'unica ormai
con ancora un briciolo di voglia ed entusiasmo. Anche se è la terza volta che mi immergo sul solito sito riesco comunque a trovare qualche scatto
nuovamente interessante che và ad arricchire il mio ormai già vasto archivio.
La barca è già pronta a salpare, un ultimo ancoraggio a Shaab Hamam per la mia diciottesima immersione, l'ultima ma non per questo meno ricca ed
interessante, sicuramente poco profonda, comunque ricca di vita, una bavosina che mi ha fatto impazzire per ritrarla, alcionari che con le loro venature
sembrano dipinti, pagliacci su attinie con gamberetti fantasma giganteschi, un anthias sgargiantissimo nella sua colorazione, triglie, palla, farfalla e di tutto
di più, questo è il Mar Rosso; anche in un luogo insignificante può trovarvisi una biodiversità incredibile.
é l'ultimo tuffo ora non resta che riordinare tutto e attendere in porto il transfer che ci riporterà all'aereoporto. Nonostante che dal secondo giorno sono
stato costretto a fotografare con un flash solamente causa guasto e che non abbiamo incontrato da vicino gli squali sono soddisfatto ugualmente per come
si è svolta la settimana, ora abbiamo circa 1 giorno e mezzo di attesa, noi che siamo partiti da fiumicino decolleremo alle 23,30 del sabato.
La barca si dimostra ben costruita anche a svolgere questo compito, gli spazi sono sfruttati ottimamente, la discrezione dell'equipaggio sempre
presente ma mai invadente, ti fà sembrare questi 35 metri di legno un transatlantico, con calma rimettiamo in ordine i nostri bagagli, sicuramente non
avremo problemi di peso al rientro, la mia D2X al collo per immortalare quei bambini che tirano avanti elemosinando qualche spicciolo in cambio del
loro aiuto al trasporto dei bagagli sul pontile diroccato, due ore e mezzo di pulman per arrivare a Marsa Alam ed in men che non si dica siamo
nuovamente a casa.
 
  
 
 
 
  
    
 
 
 
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Ferruccio
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bullet Postato: 04 Aprile 2007 alle 09:33
Ciao Gabriele, mi ha fatto piacere leggere il tuo post, io sto scaldando i motori per la stessa destinazione il 21/04 con il m/y Veena ed ero ansioso di avere notizie in merito.
Ho dato uno sgurado al tuo sito.... ...complimenti !!
Ciao Ferruccio
Ferruccio
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aiko
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Iscritto dal : 17 Agosto 2006
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bullet Postato: 29 Aprile 2007 alle 14:54
Grazie per il tuo racconto, la crociera a st. john è una delle mete che voglio al più presto raggiungere..mi sono trovata ogni tanto nel blu leggendo...bello il tuo "diario di bordo"..ciao!!
Aiko
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Ferruccio
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Iscritto dal : 09 Gennaio 2006
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Posts: 35
bullet Postato: 30 Aprile 2007 alle 08:25
Sabato 28 sono tornato da Saint Jhon....che dire....mante, aquile di mare, squali martello, pinna bianca, grigi, tonni a volontà, carangidi e una valanga di cose interessanti da vedere e fotografare.
Nel complesso un ottima settimana passata a bordo del M/Y Veena insieme ad un gruppo di sub veramente simpatici e tecnicamente preparati, con i quali si sono condivise le meraviglie di quell'angolino di Mar Rosso.
Assolutamente da fare...!!!
Ciao a tutti.
Ferruccio
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