Il fascino dell’Oriente, la bellezza delle Filippine hanno colpito ancora: questa volta destinazione MALAPASCUA.
L’isola di Malapascua si trova poco oltre l’estremità nord di Cebu; larga poco più di 500 metri e lunga 2 km è abitata da circa 4000 persone che vivono di turismo, pesca, costruzioni di barche e noci di cocco.



Il suo nome è in netta “contraddizione” con la bellezza del luogo: in effetti Malapascua significa “cattivo Natale” attribuito all’isola dagli Spagnoli per un tempestoso giorno di Natale del XVI secolo quando vi sbarcarono.
Il viaggio, organizzato in maniera sempre esemplare dalla PromoWorld di Torino, conta questa volta, oltre Barbara ed io, anche Giuseppe (appassionato biologo marino) e Matteo, inizia a Milano, in una piovosa giornata di giugno, dove ci imbarchiamo sull’aviogetto della Qatar Airways. Stop a Doha e ripresa del volo con arrivo a Cebu nelle prime ore del pomeriggio. Ci attende ancora il trasferimento con il minibus verso il “porto” di Maya (definirlo porto non si può visto che non c’è neanche il più piccolo pontile, meglio attracco). La banka, la tipica barca a bilanciere, è già pronta, ma carica di vettovaglie, dei nostri bagagli, con una bella bassa marea non vuole proprio sapere di galleggiare. Rapida decisione: se non vogliamo aspettare la prossima alta marea, giù in acqua a spingere insieme all’equipaggio. Per fortuna, in una mezz’oretta, siamo riusciti ad uscire dall’acqua bassa ed arrivare dopo un’ora di tragitto di fronte al Malapascua Exotic Island Dive & Beach Resort. Le sorridenti ragazze del resort ci attendono allo sbarco con collane di fiori e immediatamente ci dedichiamo alle formalità iniziali; poi una sistematina a noi ed alle nostre valigie, cena, e a mezzanotte a nanna, pronti per l’indomani.
Al mattino conosciamo Rey, un simpatico ragazzo filippino e nostra guida personale, che ci mostra la struttura del diving e la sua organizzazione, la sistemazione della nostra attrezzatura nelle ceste. Con Rey decidiamo anche le immersioni che faremo nella giornata e nei giorni a venire. Al mattino, la cesta dell'attrezzatura viene caricata (compresa la zavorra!) sulla banka dove troviamo pronte anche le bombole da 12 l in alluminio. L'equipaggio collabora ed è molto attento a trattare con cura le macchine fotografiche (particolare molto importante!); nello stesso modo, bisogna dire che l'organizzazione è molto precisa e attenta alle richieste fatte.



Siti di immersione intorno l'isola

House reef
Situato di fronte al resort, a poca distanza da riva, su un fondo sabbioso di circa 12 metri è stato creato un reef artificiale affondando delle strutture metalliche (tra cui un jeepney) al fine di richiamare la fauna marina. Si incontrano nudibranchi, pesci pagliaccio, un gruppo di kobia, pesci farfalla, pesci pipistrello, anguille serpente. Da non perdere in notturna.



East Garden
Posto sul lato est dell’isola, a pochi minuti di banka dal resort, presenta un gradino alla profondità di circa 8 metri coperto da coralli molli e duri che degrada su un fondale sabbioso. In questo sito si incontrano i pegasus, pesci pagliaccio, gobidi con i loro gamberi coinquilini, nudibranchi, pesci ago, lion fishes, scorfani. Sempre presenti i ricci con i loro lunghi aculei e le stelle marine.



North Point
All’estremità nord dell’isola, e battuto frequentemente dalla corrente troviamo un bel giardino di corallo molle; frequente è l’incontro con seppie giganti e frog fishes ma una piccola gorgonia rosata cela il suo piccolo ospite: il pigmy seahorse. La profondità massima è di circa 23 metri.

North Rocks
A poca distanza dal punto precedente, il fondale di circa 24 metri offre sempre un bel giardino di corallo molle. Costante la presenza di nudibranchi del genere Chromodoris e Nembrotha.



Bugtong Bato
Terzo sito di immersione posto a nord di Malapascua. La discesa avviene lungo la cima dell’ancora su un plateau di corallo molle ma la parte più interessante è a pochi metri: un piccolo muro, che offre riparo dalla frequente corrente, termina su un fondo sabbioso (a circa 26 m) su cui si aprono grossi ventagli di bianchi alcionari. Anche qui una gorgonia rosata ospita il pigmy seahorse.

Lighthouse
Nella baia di fronte al faro dell’isola c’è un appuntamento fisso al calare del sole: la danza rituale di accoppiamento dei mandarin fishes, totalmente incuranti della presenza dei subacquei e dei loro fastidiosi flash. Durante la notturna il fondale di circa 6 metri, ricco di coralli duri, offre riparo ad una gran varietà di granchi e di molluschi. Moltissimi sono i cavallucci marini, un ippodromo come ha detto Matteo.




Siti di immersione nell'area

Chocolate Island
Una piccola isola rocciosa, di chiara origine vulcanica e posta tra Malapascua e la parte nord dell’isola di Cebu, offre una bella distesa di coralli molli dove si trovano molti pesci di barriera (profondità massima 18 m).

Gato Island
Gato è una piccola isola rocciosa che dista circa un’ora di banka da Malapascua. Parco marino famoso per i suoi serpenti marini (sempre presenti nel corso delle immersioni) presenta un fondale ricco di grotte e di formazioni rocciose ad una profondità massima di 23 metri. Il muro e le roccie sono ricoperte da bellissimi e coloratissimi coralli molli e nei siti di immersione (almeno 4) è possibile incontrare numerosi nudibranchi, pesci di barriera come i farfalla, idoli moreschi, lion fishes, frog fishes, cavallucci marini, ma anche calamari, vari tipi di granchi ed altri crostacei. Le piccole caverne offrono rifugio a squali pinna bianca di scogliera mentre un bel tunnel passante, lungo circa 30 metr,i offre giochi di luce da non perdere!



Monad Shoal
Questo sito è l’apice (posto a circa 24 metri e ideale per immersioni in nitrox 36%) di un’isola sprofondata che emerge dalle profondità oceaniche del mare delle Visayan. L’immersione avviene al mattino presto (si parte alle 05,30) e si arriva dopo un tragitto di circa 1/2 ora. Questa è l’ora in cui avvengono più facilmente gli avvistamenti degli squali volpe (Thresher Shark - Alopias vulpinus -) mentre risalgono verso la superficie dopo le loro battute di caccia in profondità. Al pomeriggio lo stesso sito diventa di proprietà delle grosse mante che possono compiere evoluzioni anche fuori dall’acqua. Interessanti osservare, durante l’attesa, i carangidi in caccia ed altri grossi pelagici farsi ripulire dai pesci pulitori.

    

Calanggaman Island
Una piccola isola corallina coperta da palme e posta a circa un’ora e 1/2 di banka da Malapascua offre una bella parete che sprofonda nel blu più intenso. Mantenendo la parete a destra si incontrano grandi rami di gorgoniacee di colore bianco con un gran fervore di vita corallina. Sul plateau prima del muro una bellissima distesa di coralli molli – prevalenti – e coralli duri del genere Acropora. Tanti sono i pesci di barriera insieme a grosse spugne a botte ed a orecchia di elefante. Conducendo l’immersione con parete a sinistra, troviamo sempre numerosi pesci di barriera; vicino ad una piccola gorgonia una famiglia di ghostpipefishes. Si risale sempre sul plateau che presenta una profondità di circa 10 metri.



Relitti nell’area

Tapilon Wreck: cargo giapponese affondato durante la seconda guerra mondiale posto tra 20 e 30 metri.
Pioneer Wreck: nave giapponese affondata durante la seconda guerra mondiale.
Doña Marilyn Wreck: traghetto affondato nel 1984 a causa di un tifone.

    

Nel pomeriggio ci siamo dedicati all’esplorazione dell’isola una prima volta a piedi – che caldo! – poi affittando due moto con le quali Matteo ed io ci siamo avventurati nei piccoli villaggi dell’isola alla scoperta della vita locale. Si passava dal villaggio più grande, con le strade in cemento, a quelli così piccoli che, seguendo i viottoli, sembrava di entrare in casa di qualcuno. Ma tutti sempre sorridenti e disponibili!
E Barbara dov’era? Naturalmente a farsi un massaggio rilassante!
Ma il più delle volte, il pomeriggio era l’occasione per distendersi sulle amache o per fare goggling.



L’isola è circondata da spiagge bianchissime punteggiate di palme da cocco ed il resort, fondato dall'olandese Dik e da sua moglie Cora, sorge su una di queste. La nostra stanza, pur essendo essenziale (ventilatore ed assenza di acqua calda – ma che cosa serve?) era situata proprio di fronte al mare; verso l’interno le camere più lussuose con aria condizionata, acqua calda e frigo bar. Il ristorante è, di fatto, sempre aperto, per fortuna, perché abbiamo cenato anche prima delle sei di sera e offre una incredibile varietà di specialità (meglio non pensarci!).

    

I giorni passano, come sempre velocemente, e l’ultimo cogliamo l’occasione per visitare Cebu City ed i suoi dintorni: la Basilica del Santo Niño, la Croce di Magellano, il tempio Taoista e, sull’isola di Mactan, la statua dell’Eroe nazionale LapuLapu.

    

* il detto completo, coniato da Giuseppe, è "Natale con i tuoi, Malapascua con chi vuoi", ovviamente!
    
    
    

   

Modificato da Ugo Gaggeri - 11 Dicembre 2007 alle 16:58

Malapascua è un piccolo paradiso non solo sott'acqua ma anche a livello di vita. Ci sono stata a capodanno dello scorso anno e purtroppo anch'io mi sono beccata due settimane di pioggia che ha creato non pochi problemi con i collegamenti fra Maya e l'isola..a parte questo mi ha lasciato un profondo ricordo di vita vera..