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Topic: Immersioni a Tavolara( Topic Chiuso) | |
Autore | Messaggio |
Ugo Gaggeri
Moderatore Iscritto dal : 23 Novembre 2003 Da: Italy Status: Offline Posts: 558 |
Topic: Immersioni a Tavolara Postato: 06 Settembre 2004 alle 17:21 |
IMMERGERSI NELL’A.M.P. DI TAVOLARA – PUNTA CODA CAVALLO
L’isola di Tavolara fa parte, assieme a Molara, all’Area Marina Protetta omonima istituita nel dicembre 1997. Localizzata sulla costa est della Sardegna, l’isola dà il benvenuto al viaggiatore quando arriva in prossimità del porto di Olbia con il suo suggestivo aspetto di un’impervia montagna rocciosa che emerge dal mare. Le pareti a strapiombo la rendono inaccessibile, con l’eccezione della propaggine granitica dello Spalmatore di Terra che si estende verso la costa sarda. Costituita da un basamento granitico su cui poggia una falesia calcarea, il cui punto più alto supera i 500 m.s.l., Tavolara risalta nettamente sul panorama della costa gallurese; ma la bellezza dell’area è completata anche da quel ammasso granitico che va a costituire Molara e vari isolotti mentre Molarotto è ancora costituito da calcare. Si tratta di rocce che hanno origini diverse così come sono diversi i minerali che le compongono e le forme che esse assumono in risposta all'azione del vento, della pioggia e del mare. Anche sott'acqua i risultati della presenza di due substrati rocciosi così differenti si ritrovano nella varietà di paesaggi e di comunità di organismi che vi abitano. Tedja Liscia Al centro della costa sud-est di Tavolara, le falesie diventano meno ripide e li, proprio al di sotto di un enorme masso che sembra quasi sul punto di precipitare, si trova la più classica delle immersioni in parete dell’isola: Tedja Liscia (pron. tègghia). Ci si ormeggia sulla boa appositamente attrezzata con il corpo morto posto in un fondale cosparso di alcuni grandi blocchi di calcare. L’immersione può seguire sostanzialmente due percorsi: uno verso il largo ed uno in modo parallelo alla costa. Nel primo ci allontaniamo in senso perpendicolare alla costa e, dopo una prateria di poseidonia, incontriamo una serie di massi e scogli sul fondo degradante. Qui troviamo dapprima alghe fotofile, poi un ambiente con monetine di mare e gorgonie gialle. Nella parte più fonda (circa 36 metri), al confine con il canale sabbioso, gli scogli sono coperti da alghe rosse calcaree. Possiamo avvistare branchi di saraghi maggiori, occhiate, orate, cernie e, scrutando nel blu, è facile l’avvistamento dei barracuda. Si rientra seguendo un percorso parallelo e arrivati presso il basso fondale di fronte alla parete è facile incontrare negli anfratti murene, scorfani e polpi; osservando bene negli anemoni presenti in questa zona è facile identificare granchietti e gamberetti. L’altro percorso, meno fondo, si articola parallelamente alla costa. Si costeggiano grossi massi, si passa attraverso un tunnel in un ambiente di formazioni molto colorate: spugne incrostanti, alghe rosse e verdi, gorgonie e madreporari. Qui troviamo, sempre ben vigili, delle grosse cernie, saraghi maggiori, corvine, polpi, barracuda, orate e le immancabili castagnole; ma anche nudibranchi tipo flabellina e cratena. Da segnalare la presenza di un grosso sarago fasciato che, ormai abituato alla presenza dei subacquei, segue per tutta l’immersione. Secca del Papa Costeggiando Tavolara verso il largo, seguendo attentamente la delimitazione della zona interdetta alla navigazione in quanto zona A, si arriva ad un complesso di guglie che costituiscono i due siti di immersione delle Secche del Papa e che sono contraddistinti da due boe di ormeggio. Sono due immersioni molto belle dove si può vedere tutto ciò che offre il Mediterraneo (tranne il corallo). Quella che nomino Papa I ha un pinnacolo che arriva a 15 metri dalla superficie immerso in una nuvola di castagnole nere e rosse; da qui si va in direzione di Tavolara puntando verso una serie di rilievi separati da profondi avvallamenti. Di fronte a noi si aprono grossi ventagli di gorgonie rosse e gialle e molti tratti di roccia sono coperti dalle margherite di mare. Lo spettacolo continua con una quarantina di cernie presenti anche nelle parti più alte della secca; poi banchi di saraghi con in mezzo dentici che improvvisamente escono dal gruppo per catturare le castagnole, murene spesso in coabitazione, barracuda , polpi, magnose, granseole. Nel blu è facile avvistare altri banchi di pesci pelagici come palamiti e ricciole. Inoltre, sul galleggiante della boa di ormeggio ho avuto la fortuna di incontrare due piccoli balestra. Distante dalla prima circa 50 metri l’altra secca, Papa II, ha un pinnacolo posto a circa 24 metri dalla superficie con una guglie molto vicine tra di loro. Anche questo ambiente rispecchia il precedente, quindi castagnole, cernie, dentici, con l’aggiunta di un banco di corvine e una grossa musdea che ritrovo sempre nel solito posto. È un'immersione impegnativa perché il fondo attorno alla secca è a circa 45 metri, l'immersione va fatta a mezz'acqua sulla quota dei 30 e spesso si incontra corrente. Secca di Punta d'Arresto Il lato di Molara che volge a nord termina a Punta di Arresto. Il rilievo dell’isola, costituito da speroni rocciosi inframezzati da avvallamenti, continua anche sotto il livello del mare fino ad arrivare su una prateria di poseidonia; la sommità della secca si vede molto bene in quanto sale fino a tre metri dalla superficie. Ormeggiati sull’apposita boa, scendiamo sulla catena e seguendo il costone roccioso puntiamo verso il largo. Qui il paesaggio è costituito da canaloni con il fondo in sabbia o poseidonia. Le rocce, coperte da alghe verdi, presentano idrozoi con gli immancabili nudibranchi; sempre presenti banchi di saraghi, cernie, murene che fanno capolino tra le spaccature, corvine e, nel blu, dentici e piccole ricciole. Durante l’immersione possiamo anche osservare una piccola mina, ricoperta di alghe tanto da sembrare una roccia e quanto resta di un’antica ancora romana; ma l'aspetto più affascinante dell'immersione è sicuramente costituito dallo scenario roccioso e dagli stupendi tagli di luce che crea il sole nelle mattine d'estate. Queste sono solo alcune delle immersioni che si possono fare in questa area che presenta anche il vantaggio di avere dei punti ridossati in presenza di venti, peculiarità della Sardegna, quali Maestrale e Scirocco. Modificato da Ugo Gaggeri - 28 Gennaio 2007 alle 18:39 |
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Dott. Ugo Gaggeri Medico del lavoro Esa Diveleader Instr. |
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B/\rella
Newbie Iscritto dal : 12 Giugno 2004 Status: Offline Posts: 36 |
Postato: 09 Settembre 2004 alle 18:14 |
Ciao a tutti ... ciao Ugo ...
Arrivo un po' in ritardo sul post di apertura, ma penso sia il caso di segnalare il mio sito a coloro che volessero vedere qualcosa in merito a Tavolara e vicinanze ... Questa estate ho fatto parecchie immersioni alla secca del Papa, a Tedja Liscia, a Figarolo ( ed al suo grottino ) e molte anche a Capo Figari che è poi lì, vicinissimo ... Nel sito trovate la sezione "Foto Sub". C'è una cernita dei miei migliori scatti ... le foto per esempio delle cernie del Papa, di Tedja Liscia, ecc ... non vi han trovato posto poichè molto "blu" ... Se vi capita di passare, fateci delle immersioni ... merita veramente .... e non vi fate scappare il relitto del Thalassa ... Astici , Scorfani, Gronghi, e molto altro vi aspetta. Buon divertimento http://scubaphoto.altervista.org/ Barella |
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Quikly
Newbie Iscritto dal : 09 Agosto 2005 Da: Italy Status: Offline Posts: 4 |
Postato: 01 Settembre 2005 alle 12:30 |
Bhe devo confermare quanto scritto da Ugo eggiungendo che le Cernie sono veramente grosse.
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Chi non ama la vita non se la merita
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