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Icona di Messaggio Topic: Incidenti(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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nacio
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Iscritto dal : 18 Luglio 2004
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 00:27

Ciao Formixnolimits,

hai ragione solo in parte quando dici che i sub non erano preparati per quell'immersione, in quanto certamente in due non erano pronti, ed uno ero io anche se a quel tempo avevo circa trent'anni ed ero in perfetta forma fisica e mi spingevo spesso attorno ai -60/-65, comunque è certo che in quell'occasione mi sono fatto prendere la mano, però gli altri tre erano "all'altezza", uno era un accanito profondista con una serie impressionante di immersioni oltre i 100 metri, pensa che una volta (e ne sono testimone) con un amico egiziano nel Blue Hole ha passato i -110 m con tanto di telecamera appresso documentando tutto, un'altro era speleologo subacqueo e dovrebbe far riflettere il fatto che è proprio quello che a momenti ci rimane, quindi questo ci dice che a volte non basta essere pronti, ma la verità è che, come ci ha spiegato molto bene Protesilao, a quelle profondità tutto è soggettivo e le reazioni variano da individuo ad individuo, da momento a momento.

Ho specificato in precedenza che quell' immersione, insieme alla perdita di un amico, mi ha segnato profondamente e ho raccontato quell'esperienza con l'intento di mettere un mattoncino credo importante a questa discussione avviata con grande merito dall'amico Giopei.

Un saluto a tutti voi.    

Nacio
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formixnolimits
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Iscritto dal : 05 Novembre 2004
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 12:12

giopei mi sono spiegato di nuovo male, nn sei l'unico che dice cose sensate qui,volevo dire che sei l'unico che con poche parole e messaggi brevi riesce a rendere bene i concetti ok?(io di solito , oltre ad nn avere un italiano perfetto faccio sempre dei poemi) chiedo scusa se qualkuno si sentisse offeso.

grazie per la chiarezza nacio. io ho letto deep diving di breat gilliam, dove sono stati riportati tutti gli esperimenti e i passaggi che ha fatto lui e altri sub, per arrivare a profondità estreme, quando è uscito il libro il record di immersione in aria era di -148mt ora nn so.da quello che ho letto posso confermare pienamente quello che dici.

p.s. per chi nn l'avesse letto è un libro molto interessante che parla di subacquea in generale e nn solo di profondità  saluti a tutti

formixnolimits
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b.b.
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 12:48
Grandissimo libro. Contiene informazioni tecniche anche complesse, è vero, ma è anche avvincente ed istruttivo... credo che ognuno lo possa leggere ad un personale livello, e, secondo me, è da riprendere in mano ogni tanto, per accorgersi che nozioni che in precedenza erano apparse oscure, si rivelano in modo sorprendentemente semplice; ovviamente ciò capita se uno continua ad interessarsi alla materia, a praticare e ad approfondire la teoria e soprattutto ad essere CURIOSO... doti che mi sembra abbiano tutti quelli che stanno partecipando a questa discussione.... io ce l'ho sul comodino come fosse la mia bibbia!  
b.b.
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enrico.arrigoni
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 14:26

io non ho il comodino!

allora ho appoggiato per terra un libro di fotosub

Ciao Ciao, Enrico.

Azoto? sì, grazie.
Le mie modeste foto?http://www.enricoarrigoni.net
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formixnolimits
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 17:23

grande b.b. anchi'io lo tengo a portata di mano........ il libro di fotosub lo terrò quando comincerò a fare foto, purtroppo nn ho i soldi ora.......

formixnolimits
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protesilao
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 17:36

Ciao formix  n. l.,

mi puoi dire l'editore del libro da te citato? Uno che si immerge a 148 m ( si scrive "m", mai "mt" che è inglese!) ad aria e spiega il come ed il perchè è sicuramente interessante, in quanto alle "bibbie"di qualsiasi genere è meglio non fidarsi, in genere portano tutte al fanatismo,obnubilano la mente, ed hanno conseguenze disastrose,

un saluto,

 Protesilao



Modificato da protesilao
Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei!
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 18:58

Amen (e non è sarcasmo ma convinto assenso, un po' ironico forse)

il libro di fotosub raccoglie tanti buoni...consigli e mai precetti ...eheheh
in realtà i libri di fotosub accanto al letto sono più di uno..perchè non è mai bene fidarsi di una "Bibbia" sola, piuttosto fare un sacco di confronti!

Ciao Protesilao! quand'è che andiamo a fare qualche foto degna di tale nome??? ovviamente entro i -35.. sennò rischio l'implosione dekllo scafandro...
E

Ciao Ciao, Enrico.

Azoto? sì, grazie.
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protesilao
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Iscritto dal : 03 Novembre 2001
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 20:38

Ciao Enrico,

veramente mi riferivo al libro del "recordman" di immersione ad aria, non al libro di fotosub.A proposito di libri di fotosub, è necessario innanzitutto conoscere le basi della tecnica fotografica e la fotosub ha dei limiti che dopo un pò di pratica ne semplificano la tecnica io ho avuto la fortuna di lavorare per charters specializzati per fotografi, ho conosciuto i grandi nomi e accompagnandoli in immersione ho imparato tantissimo perchè erano persone disponibilissime, però ripeto che la base è una buona conoscenza teorica e pratica dei principi della fotografia tradizionale, da ragazzino sviluppavo e stampavo il b/n con mia nonna (fotografa dai tempi delle lastre) e con mio padre, allora era tutto manuale e si adoperavano esposimetri esterni, la mia prima macchina fotografica era una voitglander tutta manuale, poi sono passato alla nikonos II con flash a lampadine a cui hanno fatto seguito la III la IV e due V con vari flash elettronici nikonos ed ikelite ed il 15 mm, un grande obiettivo!Una volta acquisita la padronanza tecnica, è tutta una questione di acque limpide e soggetti interessanti.Quando ho cominciato a fotografare in mare mi piaceva un fotografo che si chiamava Enrico Cappelletti che soprattutto fotografava il mare, avendo personalmente detestato le foto artificiose.Un'altro libro che ho trovato pratico è "Nikonos handbook" di Jim e Katy Church. Anche quello di Alberto Romeo non è male, tieni presente che i primi fotografi subacquei erano effettivamente dei pionieri e degli sperimentatori.

Da alcuni anni fotografo con le digitali e non esiste nessun libro di fotosub digitale ed adesso tocca a noi essere pionieri sperimentatori, le tecniche si imparano sul campo e c'è un discreto passaparola, anche sul forum di mondomarino.

Certo che mi piacerebbe fare qualche immersione fotografica con te,dove operi normalmente?

Un cordiale a presto,

Protesilao

 

Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei!
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formixnolimits
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bullet Postato: 23 Novembre 2004 alle 21:56

buonasera!!! scusa x l'erroraccio protesilao.

deep diving nn è una bibbia, ma una piccola enciclopedia della subacquea. nn nasce per portare i sub al fanatismo, nasce per colmare la sete di conoscenza che hanno numerosi subacquei.la quantità di informazioni compresse in queste pagine costituisce un ponte tra l'asilo nido e le scuole superiori della subacquea (cosi è stato definito)sono convinto che la penserai cosi anche tu  dopo averlo letto, anche se hai già le nozioni.....................x quanto riguarda la parte sui record è sicuramente la meno interessante è occupa uno spazio davvero misero del libro;(solo il primo capitolo, c'è ne sono 14)è stato fatto  per raccontare la storia, per fornire una panoramica bilanciata dell'immersione profonda , dei suoi pericoli piu insidiosi  e dare l'opportunità al lettore di usufruire degli errori delle esperienze fatte in immersioni profonde. il resto parla di temi quali tossicità dell'ossigeno,stress,narcosi d'azoto,decompressioni,emergenze,tabelle di immersioni,panoramica sulle miscele, leggi sui gas(importantissime a mio parere),considerazioni sull'equipaggiamento,preparazione mentale e fisica,malattia da decompressione teoria e trattamento, fisiologia d'immersione ,ecc.ecc. argomenti di estrema importanza nella subacquea a mio parere. per ora queste informazioni mi hanno aiutato solo ad avere una conoscenza profonda della subacquea e nn conseguenze disastrose.sicuramente il ruolo piu importante lo gioca l'esperienza pratica ma la conoscenza nn guasta,dico bene?

enrico sono d'accordo con te, dici che nn è bene fidarsi di un unica bibbia e fare tanti confronti.ci tengo a dire però che la maggior parte di informazioni che trovi in questo magnifico libro le  puoi trovare in molti altri posti,in quanto la fisica e la matematica sono argomenti  poco sindacabili..........  spero di nn avervi annoiato con l'ennesimo poema...................... 

edizione:NORTH EASTERN  DIVERS  via cadorna21/a 34123 trieste tel. e fax 040.303585 e-mail :ntnar@tin.it 

 

 

 

 

formixnolimits
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b.b.
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 00:14

il riferimento alla bibbia era, ovviamente, una battuta, forse non era abbastanza chiaro il mio tono (santo sasuke, hai sempe ragione...).

ll grande merito che attribuisco a questo libro è di aver stimolato il mio interesse al lato "tecnico" delle immersioni. Da quando ho iniziato la mia attività subacquea mi sono sempre chiesta che gusto potesse esserci ad oltrepassare certi limiti, visto che nulla mi sembrava più bello della luce blu irreale del mare, delle bollicine che scappano in alto come globi di metallo liquido e delle coraggiose e simpatiche castagnole.... tutto il resto (teoria della decompressione, tossicità dell'ossigeno, ma anche cose pratiche come attacco dyn o int, doppio primo stadio, ecc), erano nozioni oscure a cui adeguarsi, pur non capendo...

sono grata alla mia curiosità per avermi spinto a leggere "deep diving", perchè mi ha aperto la mente ad una disciplina affascinante, ricca e complessa, che rende più appassionante ogni gesto compiuto nel preparare un'immersione o ogni modifica apportata alla propria attrezzatura..

insomma, adesso capisco perchè ci si voglia spingere oltre certi limiti, e, per quanto mi riguarda, non sono limiti fisici (calcolati in metri di profondità), bensì  limiti mentali, ossia, cercare di capire ogni giorno un po' di più di quello  che tanto mi affascina di questo mondo.

a proposito, da ieri sul comodino ho anche "fotosub" di Enrico Cappelletti...

 

b.b.
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enrico.arrigoni
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 09:56

Postato originariamente da protesilao

Certo che mi piacerebbe fare qualche immersione fotografica con te,dove operi normalmente?

Ciao Protesilao!
mi ha molto colpito il tuo riferimento alle opportuntà del digitale, pur venendo da un passato di fotografo chimico... inutile dire che mi riconosco perfettamente in questa opportunità "pionieristica" tutta da scoprire senza subire il limite del "dettaglio" della diapositiva come uno svantaggio incolmabile...

io sono di Milano, quindi opero principalmente in Liguria. Inoltre ho una stagna nuova fiammante da mettere in acqua, cosa che potrebbe ben aumentare i miei ritmi invernali.. Sto inoltre organizzando un charter intero per Marzo, destinazione Maldive...

Il libro di Cappelletti lo rileggevo ieri sera, dopo aver divorato quello di Toja ..in certi passaggi, come mi ha detto a voce Natoli, è decisamente obsoleto, ma quello che mi piace di quel libro è che tratta un tipo di fotografia molto realistico nei confronti del l'ambiente e della luce marina, mentre gli altri (scritti in epoche diverse e più recenti) sono tutti allineati sul gusto odierno.. ovvero luci e colori "più artificiali" rispetto alla realtà. Sono due punti di vista e stili diversi.. ottimi per fare i confronti tra "parrocchie" diverse eeheheh

Ieri mi è arrivato dal Giappone l'aggiuntivo ottico della Inon!!! finalmente ho a disposizione un 16 mm anche io con la mia super digitale!!! Chimici tremateeeeeee

Enrico

 

Ciao Ciao, Enrico.

Azoto? sì, grazie.
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protesilao
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 20:16

Ciao, rispondo un pò a tutti:

grazie a formixnolimits per le indicazioni sul libro, certamente lo procurerò e lo leggerò con attenzione, in quanto all'"erroraccio", non ti preoccupare, era quasi una battuta, dovresti sapere in quanti documenti, anche iper professionali scrivono mt per m;

per b.b. sono contento che tu abbia il libro di Cappelletti, a me piacque molto, Cappelletti era anche era anche il Direttore dei servizi fotografici di una bellissima rivista, durata purtroppo pochi anni, si tratta di "Sesto Continente" un formato favoloso e bellissime immagini, io  ho conservatola rivista per annate e le ho rilegate.Per la cronaca da molti anni non compro riviste del settore, le trovo eccessivamente "pallose" e ridotte a veicoli pubblicitarie, nonchè noiosamente ripetitive.

Per Enrico, benvenuto allora tra i pionieri! Interessante la tua proposta di charter per marzo, tienimi aggiornato, non si sa mai! Vedo che hai centrato in pieno il carattere del libro del Cappelletti, la tecnica ognuno se la fa da se e la "filosofia" che dà quella marcia in più ed io mi ritrovavo con l'idea di fotografia di questo libro, i libri di fotografia li guardo, non tanto per la tecnica, ma per conoscere le idee dei fotografi, trarne spunti e soprattutto per la curiosità di vedere "cosa fanno". non ti nascondo che in mondomarino, ho trovato moltissime fotografie e fotografi interessanti, perchè naturalmente condividiamo la stessa idea di fotografia e di conoscenza che dovrebbe essere il motore di ogni azione umana.

Un caloroso saluto a tutti,

Protesilao

 

 

Antonio Colacino
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scubabob
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 21:12
Come non rispondere ad un messaggio così colorato di Protesilao?
Vi seguo sempre, anche se intervengo poco. Non conosco il libro di Cappelletti, ma se mi capiterà fra le mani lo guarderò con attenzione.

Riguardo alla fotografia e tecniche varie, sono pienamente d'accordo con Protesilao. Troppo spesso si vedono foto che sono ottimi esercizi di tecnica, ma che non trasmettono un bel niente. Assimilati i concetti base della fotografia in genere, io butterei via tutti i libri. Ognuno deve trovare un proprio stile, un proprio modo di vedere le cose e di renderle in fotografia. Concentrarsi sul soggetto, osservarlo, cogliere un momento, dimenticando i precetti della tecnica. Meglio l'istinto della logica, in tutte le cose.

Per la fotografia digitale (cui sono apertamente contrario, per il momento, riconoscendone però la comodità), raccomando solo di curare l'illuminazione. La pellicola imprime l'immagine come è, il digitale rielabora e cerca di compensare, spesso facendo solo danni nell'ambiente subacqueo, dove mancano un nero ed un bianco *veri* di riferimento. In questi giorni, lavorando su foto altrui per la pubblicazione su Mondomarino, ho visto scatti molto belli come inquadratura e per il soggetto, ma completamente rovinati dal digitale che ha introdotto colori a dir poco improbabili o eliminato tutte le sfumature delle zone scure. Lo stesso problema si presenta anche nel passaggio di una diapositiva dallo scanner, ovvero nella trasformazione in digitale, problema che dopo qualche migliaio di scansioni, posso dire di conoscere abbastanza bene. Se non si ha un programma di scansione buono e soprattutto se non si sa trattare il digitale, i risultati sono disastrosi. Il digitale è comodo, ma va saputo usare e maneggiare. Trattamenti errati su un file digitale, lo deteriorano, introducono grana e pixel evidenti, fanno perdere le sfumature. Quindi, se si affronta la fotografia digitale, bisogna anche mettere in conto l'apprendimento delle tecniche digitali post-scatto, che non sono facili.
Nelle pubblicità ci fanno vedere stampanti dove inserisci la memory card, premi un pulsante ed ottieni stampe brillanti e coloratissime. Balle! Ho anch'io una digitale (Nikon Coolpix 5700) che uso saltuariamente in esterno, andando in giro. Ma le foto sono piatte, vanno minimamente aggiustate per renderle meno velate e piatte, per renderle più vive. E questo in esterno, dove non c'è l'acqua con le sue dominanti ad incasinare tutto.

PS: a scanso di fraintendimenti, non ho intenzione di scatenare qui polemiche o lotte filosofiche tra pellicola e digitale, ma solo evidenziare l'aspetto del trattamento digitale, che spesso viene ignorato o sottovalutato, a discapito dello scatto. E' questo che maggiormente mi rattrista.

Ciao
Roberto

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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 22:35
Sante parole Bob!!!!!
Il ragionamento, logico e saggio, non fa una piega.
Diciamo che con le digitali bisogna usare qualche accorgimento in più rispetto al tradizionale perchè non perdona le "sbavature".
Concordo quando dici: Trattamenti errati su un file digitale, lo deteriorano, introducono grana e pixel evidenti, fanno perdere le sfumature. Quindi, se si affronta la fotografia digitale, bisogna anche mettere in conto l'apprendimento delle tecniche digitali post-scatto, che non sono facili.
Ci sto sbattendo la testa da tempo!!!!
Un saluto a Bob e tutti coloro che hanno animato questo post che, tra l'altro, seguo "occultato" da tempo.
......fare.......il moderatore è un mestiere duro!!
Bob......bisogna chiedere l'aumento al titolare.
Con rispetto, auguro buon proseguimento

Modificato da Franco62
....chi non rispetta non avrà rispetto!!
Franco Iannello
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scubabob
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 23:04
Postato originariamente da Franco62

Ci sto sbattendo la testa da tempo!!!!

Non ne dubito... Il processo non è molto diverso da quando si fa una scansione. Con le foto esterne il processo è molto più semplice, ma con le foto sub dove nel 99% dei casi c'è una dominante, tutto si complica.
Quando anni fa comprai lo scanner Nikon LS-2000, ero convinto che tutto sarebbe stato facile. Ci ho messo un mese prima di tirare fuori una scansione con le sfumature del blu che rispettassero l'originale. Tra taratura del monitor e relativo profilo colore, spazio colore di lavoro, profilo colore dello scanner, non ci capivo più niente. Fortunatamente trovai un buon appoggio in un NG di tecnica digitale dove alcuni volenterosi piano piano e con moltissima pazienza mi spiegarono i vari punti. L'elettronica ci facilita in molte cose, ma spesso interviene anche quando non deve, alterando le immagini.

Ora però siamo on po' OT, visto che la discussione è 'Incidenti'...

Ciao
Roberto

Scubabob
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Franco Iannello
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bullet Postato: 24 Novembre 2004 alle 23:08
............Ciao Bob.
Hai ragione.
Discorso chiuso; diventa OT.
Però........ potrebbe riaprirsi nella sezione "Fotografia Digitale".
L'argomento è interessantissimo e credo che valga la pena essere affrontato nel modo e nel posto giusto.

Modificato da Franco62
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Franco Iannello
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