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Icona di Messaggio Topic: attacchi di squali...(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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scubabob
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Iscritto dal : 10 Ottobre 2000
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bullet Postato: 06 Maggio 2005 alle 15:39
Grazie per la segnalazione!
Mi sai dire anche quando va in onda Solaris?

Ciao
Roberto

Scubabob
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River
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bullet Postato: 06 Maggio 2005 alle 17:14
senti di preciso non lo so, io l'ho visto sempre intorno alle 4 del pomeriggio, comunque controlla sul sito di mediaset.

ciao
river
by River

"Anche gli aquiloni credono che il mondo sia attaccato ad un filo.."
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scubabob
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bullet Postato: 06 Maggio 2005 alle 17:52
Ok, grazie

Ciao
Roberto

Scubabob
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neosub
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Iscritto dal : 22 Gennaio 2005
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bullet Postato: 14 Maggio 2005 alle 10:34

ciao a tutti non scrivo molto ma vi leggo. sono alle prime armi e fin'ora ho fatto solo immersioni in messico. a giugno andrò all'elba e leggendo questo post sono terrorizzata  soprattutto i post in cui si parla di avvistamenti all'elba mi hanno lasciata di stucco. non sono esperta come voi di mare, sono solo una grande appassionata, quindi non credevo fosse così facile avvistare squali bianchi in italia. forse non è esatto pensare che uno squalo sia pericoloso, ma io comunque ne ho paura, è la paura non è qualcosa che si può controllare

Cri
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Franco Iannello
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bullet Postato: 14 Maggio 2005 alle 11:44
Ciao Cri,
stai tranquilla; se hai letto tutti i post la possibilità di attacco di uno Squalo è largamente inferiore ad un "incidente" domestico.
La presenza di un bianco nei nostri mari non era cosa insaputa.
Peraltro la percentuale di avvistamento, oggi, è occasionale; in pratica non'è come vedere le Castagnole.
Comunque bisogna sempre ricordare che noi, nel loro mondo, siamo e rimarremo ospiti, quindi massimo del rispetto.
....chi non rispetta non avrà rispetto!!
Franco Iannello
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Scercola
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Iscritto dal : 12 Aprile 2002
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bullet Postato: 14 Maggio 2005 alle 12:33
Statisticamente è molto più facile essere colpiti da un fulmine che essere attaccati da uno squalo, la probabilità si abbassa in maniera paurosa quando si parla di Mediterraneo!!!
Forse l'ho gia detto ma mi ripeto, potete vedere una lista dettagliata degli attacchi di squalo in mediterraneo, Mediterranean Shark Attack File, a questo indirizzo:
MSAF
dove si legge che dal 1890 al 2003 ci sono stati 34 incidenti con 37 vittime, 18 fatali!!!
Sono morte in Mediterraneo per attacchi di squali 18 persone in 113 anni!!!!
Personalmente avrei più paura ad uscire in auto soprattutto il sabato sera!!!!
ciao a tutti

Modificato da Scercola
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protesilao
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Posts: 236
bullet Postato: 14 Maggio 2005 alle 19:01

 

Ciao a tutti,

rassicurati, mi sono immerso all'Elba per 10 anni 15 gg a maggio/giugno e 15 a settembre e non solo di squali nemmeno l'ombra, a parte i gattucci, ma vedere qualche bel pesce era purtroppo non frequente,

Protesilao

Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei!
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davide barzazzi
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bullet Postato: 14 Maggio 2005 alle 20:12

Non ti preoccupare ed immergiti più che puoi!

Ciao

Davide

davisub
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River
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Iscritto dal : 03 Maggio 2005
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Posts: 56
bullet Postato: 16 Maggio 2005 alle 13:42
Incontrarne uno (parlo sempre di Carcharodon Carcharias) è già difficile di per se, .... Se poi il caso vuole che ne dovessi mai incontrare uno (cioè non capita ai ricercatori che li vanno cercando voglio dire..) comunque, se anche dovesse essere... Sono decisamente di dimensioni più piccole rispetto agli esemplari che sono presenti in SUD AFRICA e in AUSTRALIA o attorno alle coste dell'AMERICA. E se ancora non ti bastasse, è ESTREMAMENTE IMPROBABILE che tu possa venir calcolata in qualche modo dagli esemplari presenti, che non dimenticare, quei pochi che ci sono NON E' DETTO CHE STIANO NUOTANDO ACCANTO A TE, magari sono attorno alle coste della Spagna, voglio dire... Parliamo di pochi esemplari di Bianco e del MAR MEDITERRANEO, in proporzione si può stare abbastanza tranquilli. Per farti un esempio mi hanno sempre detto che ci sono i Capodogli nella zona di mare dove si affaccia la mia città (Salerno in Campania). Io mo, ho acvuto un'imbarcazione personale, ho fatto immersioni, e comunque vado a mare qui da una vita e non ne ho mai visto uno, o sentito dire di aver visto da qualcuno che conosco. Si sa solo che è una trafficata. E voglio dire... Un Capodoglio ha una certa dimensione..      Non notarlo è difficile... Questo la dice lunga sulla possibilità che tu vada in immersione e ti possa trovare a tu per tu con uno squalo. Io ho visto una verdesca e non mi ha proprio considerato, l'emozione è forte comunque... Quindi se ti immergi nelle nostre acque sta tranquilla, divertiti e non avere la sindrome alal Spielberg che è una frustrazione deleteria per le menti di chi ama il mare. Se il pericolo nei nostri mari fosse COSI' DRAMMATICO come è in altri paesi, per come sono fatti gli italiani, non si praticherebbe così facilmente questo tipo di sport.
by River

"Anche gli aquiloni credono che il mondo sia attaccato ad un filo.."
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River
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Iscritto dal : 03 Maggio 2005
Da: Italy
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Posts: 56
bullet Postato: 16 Maggio 2005 alle 20:54
Riporto per conoscenza i rapporti sulle pubblicazioni relative agli attacchi di squali nei nostri mari sui quotidiani:

L'ultima notizia pubblicata risale alla fine di marzo di quest'anno.

"Cala d'Ostia Avvistato uno squalo"
"Unione Sarda"
21-03-05

Uno squalo di circa sette metri è stato avvistato ieri mattina da alcuni diportisti al largo della costa sud occidentale della Sardegna. Usciti a bordo di un gommone, hanno incocciato il bellissimo esemplare a circa due miglia da Cala D'Ostia. Il pesce (la sua lunghezza è stata calcolata in base alle dimensioni del natante, un gommone di quattro metri) nuotava lentamente e si muoveva in superficie disegnando cerchi concentrici. Ad avvistarlo per primo è stato uno dei componenti dell'equipaggio, Alessandro Merea, che ha immediatamente telefonato alla centrale operativa della Capitaneria di porto di Cagliari. La guardia costiera ha inviato sul posto una delle sue vedette, il Boston con a bordo due uomini, che hanno tentato di rintracciare lo squalo senza però riuscire ad osservarlo e quindi a classificarlo. Anche perché il grosso pesce, dopo essersi diretto inizialmente verso riva, si è poi inabissato scomparendo alla vista dei diportisti che inutilmente avevano tentato di seguirne i movimenti fino all'arrivo della motovedetta. Sul rinvenimento dello squalo davanti alla costa di Pula sono stati informati anche i tecnici del centro di ospedalizzazione delle tartarughe marine e dei delfini di Nora. Con tuta probabilità quello avvistato al largo di Cala D'Ostia potrebbe essere uno squalo elefante, la stessa specie a cui appartengono i quattro esemplari visti l'altra mattina a Marina di Sorso dall'ispettore capo Antonello Molinu e dall'assistente Franco Sechi della base navale di Porto Torres del Corpo forestale. Una specie assolutamente innocua e che si ciba di plancton, caratteristica per un muso particolarmente allungato, una sorta di proboscide che ne ha suggerito il nome volgare. Non è certo la prima volta che squali elefante vengono osservati in Sardegna. La loro presenza in superficie è dovuta soprattutto alla loro alimentazione costituita dai minuscoli organismi che formano lo zooplancton. Una dieta caratteristica anche di altre specie come lo squalo balena (il più grande degli squali) e dei cetacei misticeti come le balene e le balenottere.


Questo è invece accaduto nella mia città, e io ho visto questo esemplare arenato con i miei occhi:

"Squalo di 2 metri si arena a Torrione"
Paura tra i bagnanti sulla spiaggia davanti al cementificio.
La Città - Salerno
22-06-04

Uno squalo. Un esemplare di quasi due metri, che ieri mattina si è arenato sulla spiaggetta libera di Torrione, accanto allo stabilimento ''La conchiglia''. Si è bloccato sulla battigia poco dopo le 13, dopo aver seminato lo scompiglio qualche centinaio di metri più est, nello specchio d'acqua del lido Arcobaleno. Lì era stato avvistato alle 10,30, dopo l'urlo di un bambino che se l'è visto passare accanto ed è corso fuori dall'acqua. Lo squalo, un notidano grigio meglio noto come ''squalo vacca'' ha proseguito fino all'arenile di fronte l'ex cementificio. Dove è morto dopo tre ore di agonia, davanti agli sguardi di una folla di bagnanti e curiosi. A vederlo per prima, davanti gli ombrelloni de ''La conchiglia'', è stata la piccola Nadia, una bambina bruna che era in mare quando il notidano è passato davanti lo stabilimento, per poi arenarsi qualche metro più avanti. «Mi ha toccato la gamba - racconta - mi sono girata e l'ho visto passare. Però non ho avuto paura, non ho nemmeno gridato». A pochi passi da lei, il vigile del fuoco Ambrogio Messina racconta invece le sequenze di paura vissute all'Arcobaleno: «Quando il bambino ha gridato tutti i bagnanti sono usciti dall'acqua. Lo squalo era a riva, vicinissimo alle gente. E per tutta la mattinata nessuno ha più osato farsi il bagno. Abbiamo chiamato la Capitaneria, ma non sono riusciti a intercettarlo. Qualcuno pensava anche che avessimo preso un abbaglio». Intorno alle 13 la nuova segnalazione, questa volta dalla Conchiglia: l'esemplare, un adulto di meno di due anni, era a già pancia in sù sul bagnasciuga mentre sul marciapiede del lungomare, affacciata alla ringhiera, si radunava una piccola folla. Un'ora dopo sul lungomare era il caos, con decine di persone accalcate contro il parapetto e una coda di auto parcheggiate alla meglio. «E' più di un'ora che aspettiamo - grida dalla balaustra una ragazza con la maglia arancione - possibile che questo animale debba morire così? Perché nessuno lo rimette in mare?». Sul bagnasciuga tre carabinieri e due militari della Capitaneria stanno attacati ai telefonini per sollecitare l'intervento dell'ufficiale medico, l'unico autorizzato a tentare il recupero dello squalo». Non si farà in tempo. Il notidano muore intorno alle 16,30, nonostante l'intervento di Nando Boccia, un operatore del porticciolo turistico che tenta di salvarlo mantenendo il corpo bagnato e agevolando la respirazione con un massaggio alle branchie. In mattinata due ragazzi erano riusciti a salvare a un delfino. Era arrivato a riva insieme allo squalo, ma le sue condizioni erano migliori: «Due giovani l'hanno trascinato in mare - spiega una donna - poi lo abbiamo visto andar via saltellando tra le onde». Per il notidano non c'è stato nulla da fare. Le operazioni per il recupero della carcassa, affidate dalla Capitaneria al servizio di sanificazione ambientale del Comune, sono durate fino alla tarda serata. La folla di spettatori - assiepata nella stessa zona dove un anno e mezzo fa si incagliò la nave Yasmina - si è alimentata di ora in ora, con i vigili urbani costretti a regolare il traffico. Intorno alle 19 i rallentamenti hanno provocato un incidente: due auto si tamponano e uno dei passeggeri, una signora, viene trasportata al pronto soccorso per un malore. Sulla spiaggia era arrivato dal pomeriggio un esperto della stazione zoologica ''Anton Dohrn'' di Napoli, quella che gestisce l'acquario dove si studiano da anni pesci, cetacei e tartarughe. Ha chiesto di poter utilizzare lo squalo per approfondire gli studi, invitando il Comune a congelarlo per consentire sezionamenti e analisi. Fino a ieri sera, però, non è stato chiaro se sarà possibile.



"Uno squalo bianco a Torre delle Stelle"
L'Unione Sarda
05-09-01

Avvistato al largo di Punta Fenugu dal biologo marino Mauro Cottiglia
Uno squalo bianco a Torre delle Stelle "Lungo quattro metri aveva l'inconfondibile pinna arrotondata" . - "Ho visto un enorme squalo bianco al largo di Torre delle Stelle". L'affermazione è di quelle che non ammette repliche vista l'autorevolezza della fonte: il professor Mauro Cottiglia, 69 anni, docente di idrobiologia alla facoltà di Scienze dell'ateneo cagliaritano. Ha dell'incredibile l'avvistamento effettuato dal professore universitario il 29 agosto: un temibile squalo bianco è spuntato all'improvviso durante una tranquilla battuta di pesca. L'animale è uno dei più aggressivi e grandi: può raggiungere anche i dieci metri di lunghezza e superare tre tonnellate di peso. Ma nel Mediterraneo gli esemplari catturati non hanno mai raggiunto i sei metri. Nei mari che bagnano la Sardegna la presenza di grossi squali è stata registrata più volte, ma pochi possono affermare di essersi trovati faccia a faccia con il pericoloso pescecane. Il docente, anche per la sua preparazione, non si è fatto prendere dal panico e in quei pochi secondi in cui l'animale è apparso, ne ha approfittato per studiarlo da vicino. Un'occasione unica per uno studioso del suo calibro che per dieci anni ha insegnato Biologia marina all'Università cittadina. "Verso le dieci del mattino di mercoledì scorso - racconta professor Cottiglia - mi trovavo a circa trecento metri al largo di Torre delle Stelle, di fronte a una località chiamata "Punta Fenugu". Ero a bordo della mia imbarcazione, lunga tre metri e mezzo, e stavo pescando a traina con un pesce vivo. Una splendida giornata: il mare era piatto, l'acqua limpida e calda. Procedevo a velocità bassa anche perché il mio piccolo motore non consente alte prestazioni. L'ecoscandaglio segnava una profondità di 94 piedi (circa 31 metri). A un certo punto - continua il docente universitario - a sinistra della barca ho notato un'inconfondibile pinna che spuntava dall'acqua: era uno squalo. Si è affiancato seguendo una direzione che andava da poppa a prua. Una manovra che è durata circa venti secondi". Un'eternità per il professor Cottiglia, più che sufficienti per un esperto come lui per descrivere in modo preciso la specie dell'animale. "Al 90 per cento era uno squalo bianco: la pinna dorsale arrotondata, il dorso scuro e il ventre molto chiaro erano elementi determinanti per il riconoscimento. Certo ci potrebbe essere un margine d'errore del 10 per cento perché, ovviamente, non è stato possibile analizzare la dentatura". Così come era arrivato lo squalo bianco si è immerso nelle acque cristalline di Torre delle Stelle facendo perdere le tracce. Senza perdersi d'animo, professor Cottiglia ha tirato in barca l'esca e si è preoccupato della sicurezza di un gruppo di subacquei. "Ho immediatamente avvisato delle persone, probabilmente tedeschi, che si trovavano su un gommone e sommozzatori che si stavano preparando per un'immersione sul relitto dell'Isonzo, a 54 metri di profondità". Ma non è tutto: "ho lanciato l'allarme ad altri subacquei pronti all'immersione in una secca poco distante e ai passeggeri di piccole imbarcazioni ancorate in zona, concludendo il giro avvisando i bagnanti". Ma come mai il pericoloso squalo bianco è arrivato così vicino alla riva, in acque calde e poco profonde? "Stanno diventando molto sfacciati", risponde con tono ironico. "Due giorni prima dell'avvistamento ho notato nella zona la carcassa di un cetaceo, forse ucciso da una nave. Con molta probabilità lo squalo è stato richiamato dai resti dell'animale". Per il docente universitario la presenza degli squali nelle acque dell'Isola non è un fatto eccezionale: ma sono in netta diminuzione perché palamiti e reti possono essere fatali. Almeno questa è una buona notizia. - Andrea Artizzu -




"AMBIENTE: Il grande predatore si riproduce nel Mediterraneo"
In Sicilia la culla dello squalo bianco
L'Unione Sarda
07-07-98

Londra. Lo squalo bianco, il più grande dei predatori che si aggirano per gli oceani, secondo scienziati britannici e italiani potrebbe avere la sua culla nel Mediterraneo, a sud della Sicilia. Il "carcharodon carcharias", il vero protagonista del film "Lo squalo" di Steven Spielberg, ha scritto ieri il quotidiano britannico "Independent", farebbe parte della popolazione ittica permanente del Mediterraneo, con altre 43 diverse specie di pescecani, con buona pace di chi credeva che si aggirasse solo davanti alle coste dell'America o dell'Australia. Il principale centro di riproduzione dello squalo bianco sarebbe localizzato nel triangolo di mare compreso tra l'isola di Favignana, Capo Bon in Tunisia e l'isola di Malta. E un allarme è stato lanciato dallo Shark Trust che con l'Icram (l'Istituto centrale per la ricerca applicata al mare, di Roma) è molto preoccupato non tanto del pericolo rappresentato dallo squalo, noto per gli attacchi contro l'uomo, bensì dal rischio di una sua estinzione a causa dei danni all'ambiente. «Questi animali sono in cima alla catena alimentare - ha detto il biologo marino Ian Fergusson, presidente di Shark Trust - e come tali sono un barometro della salute del mare. Certamente non vogliamo convincere nessuno che si tratta di animali da coccolare». Poichè questi predatori, capaci di superare i sei metri di lunghezza, sono bravissimi nell'evitare i contatti occasionali, Shark Trust e Icram hanno rivolto un appello alla popolazione a segnalare ogni avvistamento, per un censimento. Fergusson insiste che gli squali bianchi sono meno pericolosi di quanto molti credano: «Gli elefanti uccidono molta più gente degli squali, ma - afferma - nessuno critica gli sforzi per evitare l'estinzione dei pachidermi. In termini pratici, gli squali non sono un pericolo reale». Lo Shark Trust cura anche un aggiornato registro degli attacchi di pescecani nel Mediterraneo, a partire dal 1900: finora sono stati 63, con 21 morti. Il numero maggiore di attacchi, 34, è avvenuto in Italia. L'ultimo registrato costò la vita a un sommozzatore davanti alle coste della Toscana nel febbraio 1989. Di lui furono ritrovati solo le bombole dell'aria, una pinna e la cintura con i pesi, segnati dai denti di uno squalo di grandi dimensioni. GAETANO STELLACCI.


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Come potete vedere gli anni sono un bel pò distanti.
A presto
River
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bullet Postato: 21 Maggio 2005 alle 23:35
Ragazzi ho trovato un articolo interessante:
Pare che le mie teorie e conoscenze, (e quelle di tutti gli altri fino ad oggi) circa la appartenenza ad un unica stirpe di discendenza tra il Grande Bianco e il Megalodon, dopo recenti studi, non trovino più alcun fondamento.
Voi che ne pensate?

Ciao
River


17-05-2005: ANTENATI DIFFERENTI :
(kemper@jumpy.it segnala da fonte Di persona-ricerca)

Recenti studi effettuati su fossili di (Carcharocles megalodon) meglio noto oggi come megalodon, il gigantesco squalo che popolava gli oceani primordiali, stabiliscono la sua estraneità nella diretta discendenza che ha plasmato il re dei mari odierni, il grande squalo bianco. I fossili rinvenuti recentemente in Virginia negli Stati Uniti, hanno cancellato dall'albero genealogico il megalodon come diretto antenato del grande squalo bianco. L'antico progenitore che ha generato questo squalo di enormi proporzioni proviene da un gruppo differente, e la sostanziale caratteristica che ha consentito i ricercatori di arrivare a questa conclusione stà nei denti. Tramite lo studio accurato dei fossili si è appurato come nell'arco di milioni di anni sulle cuspidi del megalodon, dapprima lisce, si siano formate le dentellature caratteristiche, queste però differiscono sostanzialmente da quelle presenti negli esemplari odierni di squalo bianco, dove i denti decisamente più piccoli presentano una dentellatura molto più ampia. Questa particolarità per i ricercatori non è imputabile esclusivamente ad una normale evoluzione naturale bensì ad un antenato non comune che contraddistingue le due specie.
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bullet Postato: 22 Maggio 2005 alle 21:31

Qual'è la fonte di tale importante affermazione?

E' stato pubblicato uno studio scientifico in tal senso?

Da quanto tempo si lavorava a questa ipotesi?

A presto

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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bullet Postato: 23 Maggio 2005 alle 16:54

grazie a tutti delle risposte, sono convinta anch'io che il rispetto sia fondamentale. la mia paura non è tanto di venir attaccata, quanto che mi prenda il panico alla vista di un qualsiasi esemplare seppur il più innocuo  . sicuramente dipende dalla mia enorme inesperienza, ma non mi tirerò indietro solo per questa immotivata fobia.

 

Cri
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bullet Postato: 23 Maggio 2005 alle 18:24

Ciao, racconto un aneddoto:

spesso mi è capitato di controllare"presunti" avvistamenti di squali, una volta sul posto, accompagnato dall'avvistatore o dagli avvistatori, ho si rilevato pinne o sciacquettii in superficie, ma sono risultati sempre non di squali, ma di  ricciole in superficie (testa a pelo d'acqua), pesci luna, tartarughe, immondizie e quant'altro, i famosi squali dei films con le pinne in superficie appartengono quasi esclusivamente alle panzane di Hollywood! (Anche se un paio di volte ad onor del vero, ho visto squaletti attraversare le barriere coralline in acqua bassa per entrare in laguna).

Ma davvero spaventano tanto gli squali? Si è mai provato ad attraversare una strada in una grande città all'ora di punta? A guidare in autostrada la domenica sera con tuti gli avvinazzati dalla baldoria domenicale al volante o col cattivo tempo? Questo si che fa ' paura, altro che innocui pescetti (stavo per scrivere "pesciolini rossi") che se ne vanno per i fatti loro alla ricerca di prede non certo umane.

Cordiali saluti,

Protesilao

P.S.

parliamo invece del pericolo ben più reale dell'ignoranza delle più elementari norme del codice della navigazione, quando con bandiera regolamentare(bianco azzurra-code alfa) e pallone segnasub, imbarcazioni di allegri gitanti ti passano sulla testa e parliamo di squali ritenendoli una affascinante specie animale e non solo un potenziale pericolo, l'era del machismo subacqueo è ormai tramontata e ciò che veniva spacciato per coraggio, oggi, è solo ignoranza!



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neosub
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bullet Postato: 23 Maggio 2005 alle 19:00

scusa apprezzo molto il tuo intervento però forse per te che non hai paura sono innocui pescetti invece a me fanno paura, magari è immotivata, ma c'è. e come quando mi dicono che l'aracnofobia è una stupidaggine, che ti può fare un ragno? forse niente ma io ne sono terrorizzata comunque. sicuramente sarà colpa dell'ignoranza come hai detto tu, ma volevo solo far capire il mio punto di vista. sono una sub inesperta e non di certo una biologa marina, non mi vergogno di dirlo e non faccio come altri che nonostante siano al mio stesso livello pensano di sapere tutto e dicono di non aver paura di nulla

Cri
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scubabob
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bullet Postato: 23 Maggio 2005 alle 19:43
Neosub,
il tuo punto di vista è sacrosanto e non è certo con la razionalità che si può cancellare una paura. Statistiche sulla pericolosità del traffico paragonate alla pericolosità degli squali, non servono, quando sei in acqua. Certe reazioni sono irrazionali e sfuggono al controllo. Hai tutta la mia comprensione. Per anni ho provato un ribrezzo particolare per i ragni, al punto da dover chiamare qualcuno se ne trovavo uno in camera. Impensabile per me il poter dormire sapendo che un ragno si aggirava per la stanza. Poi ragno dopo ragno, spesso in luoghi dove la loro presenza era scontata e inevitabile, mi sono abituato e la mia fobia è sparita.
Credo possa succedere la stessa cosa per gli abitanti del mare, squali o non squali. Personalmente, tanti anni fa, al mio primo incontro con uno squalo (doppiando una punta, abbiamo quasi fatto un 'frontale'...) sono rimasto semiparalizzato per parecchi secondi (secoli).
Poi, incontro dopo incontro e l'aver verificato il loro comportamento, con diverse specie, lo shock da incontro improvviso è passato e la loro presenza è diventata un piacere (in determinate condizioni, parlo in generale) perchè offrono uno spettacolo bellissimo. Ora sono io che li vado a cercare, ma loro scappano...

Certo una certa scarica di adrenalina c'è sempre ed è un bene che sia così, però un conto è un atteggiamento razionale di controllo della situazione e un conto il panico (per definizione, irrazionale), che porta sempre a comportamenti errati.

Cosa consigliarti? Non saprei di preciso... sicuramente valutare 'razionalmente' la reale possibilità di incontro e relativa pericolosità. Ma soprattutto non lasciare che questa paura irrazionale abbia il sopravvento, ingigantendosi nella tua mente, per il troppo pensarci. Cerca di trovare un equilibrio con pensieri positivi, che sono splendide creature, che migliaia di subacquei li incontrano quotidianamente senza alcun rischio, cose così...

L'ideale sarebbe potersi recare in zona squali e affrontare direttamente questo problema, immergendoti spalleggiata da persone di fiducia: verificheresti così quanto siano loro in realtà ad avere paura di te e quanto siano innoqui, mentre ti nuotano attorno incuriositi.

Aggiungo inoltre che non devi farti un problema per la tua paura: la paura, di per sè, è un atteggiamento positivo, nasce dall'istinto all'autoconservazione.
Se incontro un leone, è un bene che ci sia la paura, perchè mi spinge a mettermi al riparo. Ma se non dormo perchè ho paura che un leone entri nella stanza e mi morda, allora questa paura diventa illogica e sfugge al controllo. E' qui che deve subentrare una tua ricerca d'equilibrio, per evitare che una 'sana' paura diventi un panico irrazionale.
(Scusa l'esempio un po' terra terra )

Ciao
Roberto

Scubabob
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