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Topic: calcolo delle immersioni( Topic Chiuso) | |
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Autore | Messaggio |
LucidiMare
Full Member Iscritto dal : 21 Aprile 2004 Da: Italy Status: Offline Posts: 131 |
Postato: 06 Luglio 2004 alle 16:10 |
Ciao protesilao la tua posizione è chiarissima e la condivido, cercavo però di fare una distinzione fra: 1) Calcoli di consumo 2) Margini di sicurezza Del primo gruppo fanno parte i vari esempi di calcolo riportati in alcuni interventi precedenti dove: Definita pressione e dimensione delle bombole e stimato il consumo medio al minuto, si calcola la quantità d'aria necessaria per l'immersione desiderata. In questo modo si verifica se l'aria è sufficiente, se dobbiamo ridurre la profondità o i tempi, cambiare il tipo di bombola etc. Questi calcoli servono quindi a rispondere alla domanda: "sono in condizione di fare questa immersione"? Naturalmente non vorrò (spero) pianificare un'immersione in cui riemergo con zero aria e quindi nei calcoli precedenti introduco un ulteriore parametro di sicurezza del tipo: vorrei riemergere con 50 ATM, vorrei riemergere con 500 litri, vorrei riemergere con 1/3 dell'aria, etc (in sostanza: vorrei riemergere vivo ) Il punto è quindi questo: i margini di sicurezza citati (fra cui la regola del 1/3) non sono in alternativa ai calcoli di consumo ma sono piuttosto un fondamentale parametro dei calcoli stessi. Quando gory dice: "mi hanno insegnato un sistema pratico e quanto mai efficace senza effettuare grandi calcoli: ovvero il sistema del 1/3, che consiste nell'utilizzare 1/3 d'aria per l'immersione, 1/3 per la risalita ed 1/3 per le emergenze. " per me sbaglia non per la regola del 1/3, su cui si può discutere se eccessiva o meno (probabilmente sì, per molte immersioni ricreative), ma perché afferma che questo è un modo per non fare calcoli!! L'unico modo che conosco per usare questa regola senza fare calcoli è quella di immergermi e aspettare di aver consumato un terzo dell'aria. A quel punto inizio la risalita. Questo però non è un modo alternativo per pianificare un'immersione ma solo una regola da seguire una volta in acqua. Con questa regola e senza un calcolo di consumo come si fa prima di immergersi a rispondere alla domanda: "sono in condizione di fare questa immersione"? Quindi per me la regola di 1/3 è semplicemente una possibile scelta in termini di margini di sicurezza ma non un'alternativa ai calcoli. Chiudo con questa piccola provocazione per chi a voglia di fare un po' di conti, il sistema 1/3 1/3 1/3 può risultare uno spreco in molte immersioni, come spieghi nel tuo esempio, ma... potrebbe essere invece addirittura a rischio in altre? Ciao e grazie massimiliano
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protesilao
Full Member Iscritto dal : 03 Novembre 2001 Status: Offline Posts: 236 |
Postato: 06 Luglio 2004 alle 20:56 |
Ciao Massimiliano,
in linea di massima condivido quanto da te saggiamente esposto.
Tornando alla regola del terzo, questa è una regolla di origine statunitense dove sai che invece dei bar, come unità di misura utilizzano i PSI ( pressure on square inch), loro caricano le bombole a 3000 PSI equivalenti alle nostre 210 bar e quindi è molto facile dividere per tre ( tieni anche presente che loro giustamente cercano di rendere tutto facile ed alla portata di tutti), tornando al nostro discorso, se per le immersioni ricreative la regola del terzo è sempre un inutile ed assurdo spreco, invece per una immersione a 40 metri la regola funziona un pò meglio: infatti se calcoliamo che a 40 m abbiamo 5 ATA con un tempo limite in curva di 10'e tenendo presente un consumo minutale di 20 l/minuto, risulterà un consumo teorico di circa 1000 l che rappresenta un terzo di un monobombola da 15 l; certo tornare in superficie con quasi 2000 l è uno spreco ma questa regola consente di non effettuare fermate di decompressione nella fattispecie , sempre a livello teorico in quanto nella pratica non ci si immerge mai ai limiti della curva e se lo facciamo , andiamo subito a guardare ai fini decompressivi la tabella immediatamente successiva cioè in questo caso andiamo a prendere la tabella dei 15' a 40 m.( per inciso le nostre tabelle U.S. Navy per la precisione riportano 130 ft equivalenti a m. 39, 6).
Se invece calcoliamo un'immersione a 50 m quando avremo consumato un terzo dell'aria, saremo già fuori curva ma con una abbondantissima riserva d'aria per la risalita e la fermata.
Concludendo la regola dei terzi mi sembra una gran fesseria, da noi in MM non si è mai sentita nominare e nessuno la utilizza ne la insegna, le immersioni vanno pianificate in base all'esperienza , con somma ( ma senza esagerare) prudenza e soprattutto usando la testa e spirito pratico e....non dimenticando di consultare spesso il manometro perchè il consumo non è mai un dato costante e dipende naturalmente da vari fattori.
Un cordiale saluto e buona attività,
protesilao
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Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei! |
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