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Icona di Messaggio Topic: Intossicazione da Co2(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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stellinamare200
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bullet Postato: 18 Dicembre 2005 alle 21:28

Allora, se mi dai ragione, perchè in tutta questa discussione, accanto alla formula CO2, viene scritto, costantemente, biossido di Azoto quando la formula esprime biossido di Carbonio?

Mah...

Ciao

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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stellinamare200
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bullet Postato: 18 Dicembre 2005 alle 21:33

Mi sono dimenticata di aggiungere, visto che siamo in tema di Chimica, che bisogna cambiare l'intestazione della discussione, perchè ora indica "Intossicazione da 2 atomi di Cobalto"

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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scubabob
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bullet Postato: 19 Dicembre 2005 alle 03:04
Ciao Velella,
discussioni chimiche o metriche a parte,  da quello che racconti mi sembra che nel tuo caso si sia verificato un caso di affanno, che ha generato panico ed ebbrezza da profondità.

Sono due cose diverse, con soluzioni diverse.
Partiamo dalla più semplice, l'ebbrezza da profondità: non esistono regole ferree sull'insorgere di questo fenomeno. C'è chi ne è vittima già tra i 30 e i 40 metri e chi non ne risente neanche a profondità maggiori. Molto dipende dalle singole reazioni e dall'allenamento.  Se fai tante immersioni e il tuo fisico si abitua a respirare azoto con pressione superiore al normale, col tempo potrai raggiungere profondità elevate diminuendo il rischio di incorrere nell'ebbrezza da profondità. Per fare un esempio stupido, ma eloquente, un grappino fa un effetto diverso su chi è abituato a bere alcolici e chi è astemio.
C'è chi, regolarmente, fa un'immersione profonda (60/70 metri) per tenersi 'allenato' all'azoto.
In ogni caso è estremamente importante la presenza di un compagno fidato, che sappia riconoscerne i sintomi e poter intervenire, se necessario. Basta risalire di qualche metro, che il fenomeno scompare.  I sintomi non sono quelli di mancanza d'aria, ma confusione mentale, il non capire dove sia l'alto e il basso, il non saper reagire a questa confusione, il non rendersi conto del passare del tempo. E' un'esperienza che fortunatamente non ho mai provato, pur avendo superato molte volte i 50/55 metri, ma mai i 60.

Altra cosa il panico: l'affanno è una delle principali cause di panico. Quando vai in affanno, il respiro si fa veloce e corto, l'aria sembra non bastare mai. Viene voglia di strapparsi via l'erogatore... da qui il panico. Il sapere che deve passare molto tempo (in realtà qualche minuto) prima di poter riemergere, diventa insopportabile.
Il panico l'ho provato, anni fa, in seguito ad affanno e ora sono contento di averlo provato, perchè ne ho capito il meccanismo perverso e come uscirne.

Valgono le 4 regole d'oro:
1. fermati: i muscoli sotto sforzo generano anidride carbonica, che stimola la respirazione, aumentando il senso d'affanno. Per questo il 'fiatone' si cura con espirazioni profonde, che eliminano l'anidride carbonica.
2. respira profondo per un po': il respiro corto e accelerato comporta uno scambio gassoso nella parte 'alta' del nostro apparato respiratorio, ovvero nel tratto dalla bocca ai polmoni. Di aria fresca e ben ossigenata ne arriva poca ai polmoni, da qui la sensazione di mancanza d'aria. Il respiro lento e profondo garantisce il miglior apporto d'aria ai polmoni e la migliore espulsione dell'anidride carbonica. Inoltre contribuisce a far ritrovare la giusta calma, in tutte le occasioni, subacquee e non.
3. ragiona: eliminato l'eccesso di anidride carbonica e la respirazione affannosa, puoi riflettere con più calma e più lucidità sulla situazione e su come uscirne.
4. agisci: ora puoi agire in maniera sensata e razionale...

Il tutto comporta tempi brevi, al massimo 2 minuti: è più lungo leggere le 4 regole che metterle in pratica .

Come sempre la presenza di un compagno fidato è fondamentale. Il poter comunicare che sei in difficoltà aiuta già molto a eliminare il panico.
Il panico non è razionale, quindi sfugge alla logica. Per questo è importante fermarsi e respirare profondo, prima di pensare alla situazione e decidere come agire.
Bisogna sempre evitare di andare in affanno, dosando le energie e tenendosi in allenamento fisico.

Per quanto riguarda il tuo caso, affronterei i due problemi in modo diverso, ma con la stessa 'medicina': un po' di immersioni tranquille e poco profonde. Se stai entro i 30 metri, l'ebbrezza la puoi escludere, perchè non si manifesta a queste profondità. Potrai così concentrarti sulle immersioni, sul tuo sforzo fisico e sulla respirazione lenta e profonda da mantenere sempre, riprendendo confidenza e sicurezza. In più alleni il tuo fisico all'azoto a pressione, così eviterai altri fenomeni di ebbrezza quando deciderai di essere pronta a superare i 40/45 metri.

Anch'io ti consiglio di non fare passare troppo tempo. Più tempo passa e più rimugini e ingrandisci i tuoi timori. Ti garantisco che un paio di immersioni tranquille faranno sparire tutte le tue incertezze e ti aiuteranno a capire meglio quello che ti è accaduto e che fa parte del bagaglio d'esperienza della maggior parte dei subacquei.

Ciao
Roberto

Scubabob
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protesilao
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bullet Postato: 19 Dicembre 2005 alle 13:07
[QUOTE=stellinamare200]

Allora, se mi dai ragione, perchè in tutta questa discussione, accanto alla formula CO2, viene scritto, costantemente, biossido di Azoto quando la formula esprime biossido di Carbonio?

 

Hai ragione Aida , ho corretto il messaggio, pensando all'azoto avevo scritto "biossido di azoto invece di biossido di carbonio,

ciao,

Protesilao]

Antonio Colacino
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bullet Postato: 20 Dicembre 2005 alle 17:15

Scusate se sono un po assente al momento ...

ma devo preparare un esame poi vedrò di rimettermi in gioco, appena possibile.

Ciao Ciao

Noi siamo come le onde dell'oceano, diverse l'una dall'altra. Eppure... noi apparteniamo alla stessa acqua.
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Benthos Studios
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bullet Postato: 25 Febbraio 2006 alle 12:37
Cio Velella,
ricordo ancora l'unica "ebrezza" che ho preso : 48 metri a Punta Pizzaco a Procida, per vedere i corallo rosso ...

Ricordo confusamente cosa successe ma la presenza del compagno fu determinante per la soluzione del caso : mi afferrò e mi portò a 30 metri e solo allora mi ripresi completamente e mi resi conto di quello che era successo ...

Il mio compagno mi disse che mi comportavo in modo strano : mi ero "avventato" letteralmente come una furia, sulla parete di corallo con le macchine fotografiche e scattavo all'impazzata foto a raffica; ridevo, per giunta, a tutto spiano ...

Questo mi fu detto : da allora la narcosi da azoto (e non da Monossido di Carbonio) non mi ha più ... preso .

Solo l'abitudine all'esposizione costante ad alte profondità, ti previene da questo tipo di inconveniente : pensa che mio fratello, che non si immergeva da almeno 5 anni, è andato in narcosi in 12 metri d'acqua!!

Io faccio così (anche in previsione delle tue immersioni sui relitti) : una immersione a 20 metri; una immersione a 25/28 metri; due immersioni a 35 metri; tre immersioni a 40 metri; tre immersioni a 45 metri e... sei pronta!!

Il tutto nel più breve tempo possibile (io le faccio in 4 o 5 settimane) ; ricorda : più tempo fai passare tra una immersione e l'altra e più ti esponi alle conseguenze della narcosi .

Come avrai notato dai Post che ci sono nel presente Forum, la condizione "Principe" per non incorrere nella narcosi è la perfetta forma fisica intesa come riposo lungo, niente stress, niente ore piccole la sera prima, niente stanchezza, niente alcool, e quant'altro possa essere disabilitante per il fisico : sapessi quante volte sono giunto sul luogo dell'immersione e sono tornato a casa solo perchè ... non me la sentivo di andare giù !!! E non mi pento assolutamente della scelta presa : il mio istinto mi diceva che avrei avuto ... problemi !!

Fidati del tuo istinto, senza strafare .

A presto

Benthos

Napoli
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protesilao
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bullet Postato: 25 Febbraio 2006 alle 14:47

Postato originariamente da Benthos Studios

Cio Velella,
...

Ciao Benthos,concordo con gran parte de tuo (saggio) pensiero, ma hai scritto:


Questo mi fu detto : da allora la narcosi da azoto (e non da Monossido di Carbonio) non mi ha più ... preso .

Il monossido di carbonio (CO) non produce narcosi, ma "solo" intossicazione,la presenza di tale gas nella miscela respirata è causata di solito dai gas di scarico di motori a scoppio aspirati dal compressore.Una concentrazione di questo gas già di 0,002 ata è letale.Questo gas, come noto, ha la particolarità di sostituirsi all'ossigeno trasportato dall'emoglobina ed interferisce col metabolismo cellulare.Tali intossicazioni vengono curate dalla Medicina Iperbarica.

 Solo l'abitudine all'esposizione costante ad alte profondità, ti previene da questo tipo di inconveniente : pensa che mio fratello, che non si immergeva da almeno 5 anni, è andato in narcosi in 12 metri d'acqua!!

Mi permetto di dissentire parzialmente, in quanto è vero che con l'allenamento si impara a controllare la narcosi, ma  gli effetti di tale fenomeno sono altamente soggettivi, personalmente mi è capitato di rimanere per un anno senza fare immersioni (ma normalmente non risento dell'ebbrezza in quanto mi immergo con aria anche a profondità elevate) e poi riprendere come se niente fosse con una prima imm ersione a 60 m.Ciò ha meraviogliato anche me, infatti ero pronto a risalire ai primi sintomi.Tieni conto che normalmente faccio circa 200 immersioni lavorative all'anno, di solito immersioni quadre.

Per contro vi sono persone che anche se si immergono frequentemente, vengono colpiti da ebbrezza anche in bassissimo fondale, ne conosco alcuni che già a 20/25 m. ne sono colpiti e sono persone che si immergono molto frequentemente, e poi i sintomi sono molto variabili, anche una estrema stanchezza e senso di spossatezza post immersione sono causati dall'esposizione a pressioni parziali di azoto iperbariche.Una curiosità, in camera iperbarica si è più sensibili agli  effetti dell'azoto.

  Io faccio così (anche in previsione delle tue immersioni sui relitti) : una immersione a 20 metri; una immersione a 25/28 metri; due immersioni a 35 metri; tre immersioni a 40 metri; tre immersioni a 45 metri e... sei pronta!!

Questa è una saggia procedura, quando mi capita di dover effettuare una serie di immersioni profonde (diciamo oltre i 60 m.) mi rialleno immergendomi tutti i giorni per una settimana a 25/30 m., poi una settimana a 45/50 m., mi fermo per 48h e poi un tuffo ad 80, naturalmente è necessario condurre, come hai scritto più avanti, uno stile di vita sano. 


Come avrai notato dai Post che ci sono nel presente Forum, la condizione "Principe" per non incorrere nella narcosi è la perfetta forma fisica intesa come riposo lungo, niente stress, niente ore piccole la sera prima, niente stanchezza, niente alcool, e quant'altro possa essere disabilitante per il fisico : sapessi quante volte sono giunto sul luogo dell'immersione e sono tornato a casa solo perchè ... non me la sentivo di andare giù !!! E non mi pento assolutamente della scelta presa : il mio istinto mi diceva che avrei avuto ... problemi !!

Fossero tutti così i subacquei! Quanti tristi incidenti in meno, pensa che una volta è capitato di trattare un embolizzato (gassosa e traumatica, bel cocktail!) che aveva già avuto una leggera traumatica, erano due anni che non si immergeva e la prima immersione l'ha fatta in una tempestosa giornata di novembre, all'Elba, a 50 m. e con la febbre! Il compagno ( si fa per dire!)d'immersione l'ha perso appena entrato in acqua, in quanto, data la tempesta , la visibilità era molto limitata.Hanno continuato entrambi l'immersione e sono risaliti in tempi diversi ,ognuno per i fatti suoi, il compagno stava bene, ma l'altro venne a galla privo di conoscenza e sputando sangue. Questo è suicidio! Infatti è morto in camera iperbarica.

Fidati del tuo istinto, senza strafare .

A presto

Benthos

Napoli

Ciao,

Protesilao

Antonio Colacino
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bullet Postato: 26 Febbraio 2006 alle 17:48

scusate se mi intrometto io dai miei libri ho quanto segue, correggetemi :

allora CO2 :anidride carbonica, e' il prodotto della nostra metabolizzazione dell' ossigeno che noi respiriamo, quindi se andiamo in affanno, e sopratutto a profondita' rilevanti dove la miscela del gas e' "molto densa e dura da respirare" si puo' incorrere nella ipercapnia, in pratica se non facciamo respiri profondi e vuotiamo bene i polmoni nell' atto espiratorio continuiamo a respirare aria "iziata" di anidride carbonica, ossia mettiamo dentro e buttiamo fuori sempre quella roba che rimane tra la trachea e l'erogatore, un vero schifo!!!A me e' capitato con un erogatore che era veramente un gabinetto durissimo ,dove dovevi succhiare l'etteralmente l'aria.

I sintomi dell' ipercapnia, oltre ad incrementare la narcosi, sono un bel mal di testa per diverse ore, salvo che non ti fai una bella succhiata di nitrox o ancor meglio ossigeno puro.

Invece l'intossicazione da CO detto anche monossido di carbonio,e' veramente un problema, in pratica e' quel gas che si sviluppa in seguito alle combustioni, vedi morti da stufe che non funzionano.

Il problema maggiuore dell' intossicazione da monossido si ha  quando il compressore di ricarica  aspira aria inquinata, ad esempio quando il bocchettone di aspirazione e' vicino ad uno scarico di un auto o di una stufa.

Altro caso quando si usano erogatori e bombole non sgrassati con miscele nitrox molto ricche di ossigeno.

Le sostanze grasse tendono a fare combustione con l'ossigeno e rilasciano monossido.

Il monossido e' molto bastardo, inodore e insapore e' ha la proprieta' di essere circa 25 volte(mi pare) piu' compatibile con l'emoglobina delll' ossigeno, comunque garantisce una morte indolore, nel caso qualcuno abbia tendenze suicide lo consigliano.

Un consiglio a valella se vuoi fare immersione profonde oltre i 40m, segui dei corsi di immersione profonda con didattiche tecniche, ed istruttori referenziati, inoltre fai una visita medica con un medico iperbarico, a ravenna sono bravissimi,e solo questi ti possono dire se puoi fare certi tipi di immersioni.

Con la  giusta configurazione di atrezzatura, la giusta preparazione puoi scendere benissimo ad aria a 55m, starci un tempo abbasta lungo (25minuti) e risalire con una bella deco a nitrox.

zanini marco
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bullet Postato: 26 Febbraio 2006 alle 18:38
[QUOTE=makalu1]

Ciao Makalu,

scusate se mi intrometto io dai miei libri ho quanto segue, correggetemi :

perchè mai dovresti scusarti?E'sempre interessante scambiarsi le idee.

allora CO2 :anidride carbonica,( il termine comunemente usato è anidride carbonica, ma in effetti è più corretto chiamarlo biossido di carbonio)e' il prodotto della nostra metabolizzazione dell' ossigeno che noi respiriamo, quindi se andiamo in affanno, e sopratutto a profondita' rilevanti dove la miscela del gas e' "molto densa e dura da respirare"

( più densa si, ma non dura da respirare, gli erogatori sono fatti per erogare aria in profondità e lavorano molto meglio in quota che in superficie)

si puo' incorrere nella ipercapnia, in pratica se non facciamo respiri profondi e vuotiamo bene i polmoni nell' atto espiratorio continuiamo a respirare aria "viziata" di anidride carbonica, ossia mettiamo dentro e buttiamo fuori sempre quella roba che rimane tra la trachea e l'erogatore, un vero schifo!!!A me e' capitato con un erogatore che era veramente un gabinetto durissimo ,dove dovevi succhiare l'etteralmente l'aria.

attenzione che così facendo effettui un'iperventilazione , la ventilazione , anche in quota deve seguire un ritmo naturale, semmai bisogna stare molto attenti a non andare in affanno.

I sintomi dell' ipercapnia, oltre ad incrementare la narcosi, sono un bel mal di testa per diverse ore, salvo che non ti fai una bella succhiata di nitrox o ancor meglio ossigeno puro.

Invece l'intossicazione da CO detto anche monossido di carbonio,e' veramente un problema, in pratica e' quel gas che si sviluppa in seguito alle combustioni, vedi morti da stufe che non funzionano.

Il problema maggiore dell' intossicazione da monossido si ha  quando il compressore di ricarica  aspira aria inquinata, ad esempio quando il bocchettone di aspirazione e' vicino ad uno scarico di un auto o di una stufa.

Altro caso quando si usano erogatori e bombole non sgrassati con miscele nitrox molto ricche di ossigeno.

Le bombole sono naturalmente prive di grasso a meno di un malfunzionamento del compressore, ad ogni modo, normalmente le bombole costruite per contenere  ossigeno puro vengono sgrassate con la trielina che non lascia depositi.Ogni bombola puo' contenere un solo tipo di gas o miscela, la legge non prevede un uso diversificato delle stesse, addirittura le bombole nitrox possono contenere la specifica percentuale stampigliata sulle bombole.Riassumendo per es. una bombola per nitrox 60/40 non potrà essere impiegata per una 40/60 od altre percentuali.

Le sostanze grasse tendono a fare combustione con l'ossigeno e rilasciano monossido.

L'ossigeno a contatto con sostanze grasse prende fuoco con rischio di esplosione, mi è capitato alcune volte usando l'ARO in acque inquinate da idrocarburi che questo generasse piccole fiamme in superficie , specialmente nell'atto di scaricare il By-pass fuori dall'acqua quando si ha una piccolissima emissione di ossigeno, naturalmenter sempre senza conseguenze serie, ma una volta un ARO è esploso all'atto dello scollegamento delle bombole dal branchetto di caricamento e le conseguenze sono state devastanti. Quindi altro che rilascio di monossido!.

Il monossido e' molto bastardo, inodore e insapore e' ha la proprieta' di essere circa 25 volte(mi pare) piu' compatibile con l'emoglobina dell' ossigeno, comunque garantisce una morte indolore, nel caso qualcuno abbia tendenze suicide lo consigliano.

wow!Bel consiglio!

Un consiglio a Velella , se vuoi fare immersione profonde oltre i 40 m, segui dei corsi di immersione profonda con didattiche tecniche, ed istruttori referenziati, inoltre fai una visita medica con un medico iperbarico, a Ravenna sono bravissimi,e solo questi ti possono dire se puoi fare certi tipi di immersioni.

Giustissimo!Raccomando sempre un EECG iperbarico per testare la tolleranza all'ossigeno, questa visita normalmente fa una bella strage di idoneità all'immersione.

Con la  giusta configurazione di atrezzatura, la giusta preparazione puoi scendere benissimo ad aria a 55m, starci un tempo abbasta lungo (25minuti) e risalire con una bella deco a nitrox.

Un cordiale saluto,

Protesilao

Antonio Colacino
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bullet Postato: 26 Febbraio 2006 alle 19:52
Antonio,

da quanto tempo non ti ci sente (o legge)?? Quando vieni a Napoli ??? Io per ora ho una brutta bronchite con calo di voce ai "minimi storici" ...!!

Comunque, Velella,

segui i consigli del buon "Protesilao", il quale, come si suol dire è ... "Un Addetto ai Lavori", proprio come l'ho scritto, con le MAIUISCOLE !!!

Io, ovviamente, ti ho parlato di quello che "faccio io" e come "Protesilao" docet, l'ebrezza è soggettiva : molto dipende dalla "TUA" velocità di accumulo dell'azoto nei 5 tipi di tessuti che compongono il "TUO" organismo (che è diverso da quello "MIO" o di "PROTESILAO") : immagina che negli Stati Uniti esistono tabelle di decompressione per " Big Fat" o "Ciccioni Adiposi" : questo perchè il grasso corporeo assorbe più velocemente (e lo rilascia ancor più lentamente!!) ed in quantità maggiori, l'azoto presente nell'ARA, rispetto agli altri tessuti .

Comunque, visto che hai poca esperienza in immersioni profonde e ti attraggono (non posso che comprenderti!!) i relitti, un buon corso di "Immersioni profonde" magari, perchè no!, con miscele, non può che aiutarti molto : entrerai in un mondo a parte della subaquea (come del resto la "speleosub") che ti darà  tantissime soddisfazioni .

Accumula quanta più esperienza (leggi = immersioni!) che puoi e poi ... auguri !

Saluti

Benthos

Napoli
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bullet Postato: 26 Febbraio 2006 alle 23:02

Ciao, ricambio i tuoi saluti,anche se sono stato un po' inattivo vi seguo sempre e leggo tutti i post anche in lista, mi dispiace per la tua bronchite e curati con attenzione.Dovrei venire a Napoli a giugno per una decina di giorni e spero di poter rivedere la fantastica "Colonna Napoletana" della quale mi onoro di far parte,

a rileggerti presto e grazie per i complimenti

Protesilao

Antonio Colacino
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bullet Postato: 27 Febbraio 2006 alle 17:57

ciao protesilao, sono daccordo con l'anidride, il termine esatto sarebbe biossido, anche se anidride viene spesso usato.

Per l'esplosione e' verissimo, anche se non volevo arrivare a tanto, per impaurire qualcuno, volevo semplicemente sottolineare quanto puo' essere importante un circuito ad ossigeno pulito a dovere,,in pratica, anche una minima traccia di grasso se non sufficiente ad esplodere puo' provocare monossido.

Poc hi mesi fa al nostro gruppo abbiamo fatto delle prove in merito con misuratori di monossido, (avevamo dei sospetti su una ditta che puliva delle bombole per noi in modo molto grossolano ndr) ed in effetti la minima traccia di sporco dopo alcune ore di bombola piena ha dato questo risultato.

Comunque la morale e' che con sta roba non si scherza e ci si puo' fare male

 

ciao e un bel saluto a tutti

zanini marco
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bullet Postato: 26 Aprile 2006 alle 09:14

Rieccovi la vostra velella, scusate la lunga assenza dovuta ad una operazione chirurgica della mamma e precedentemente a vari esami universitari.

Al momento sto riprendendo piano piano confidenza con le bombole, in piscina per i corsi di recupero pesi morti e robette varie...ieri sarei dovuta andare al Giglio ma anche l'università pretende la sua parte del mio tempo.

Ho letto tutti i vs post e mi fa piacere che vi siate prodigati tanto tutti per cercare di ridarmi fiducia...

Volevo chiarire solo una cosa...senza riincorrere in una futile polemica

dal libro: MANUALE FEDERALE DI IMMERSIONE - DIMENSIONE SUB

pag.152

Intossicazione da eccesso di CO2 (affanno)

descrive perfettamente tutto ciò che mi successe a 47 mtr..del giorno fatidico...fame d'aria, aumento dei battiti respiratori per ordine dei nuclei chemiotattici, per smaltirne Co2. Con atti respiratori poco profondi e frequenti molto, diminuisce la % di miscela respiratoria ventilando l'aria solo nello spazio morto broncotracheale,Co2 prodotta diviene di + di quella smaltita aumentando la concentrazione nel sangue e nei tessuti fino a livelli tossici.Affaticamento muscoli respiratori derivando poi sensazione di affanno, cefalea e sensazione di paura...per scappare a queste sensazione il sub è portato ad atti di fuga non coordinati ed improduttivi producendo altra Co2.

ben diverso dall'ebrezza di profondità...

è affanno che crea panico. dovuto a troppa Co2 nel sangue..

Ammetto di essere stata una bambina incoscente che è scesa giù a 47 mtr senza adeguato allenamento...e continua a ripetervi che ora anche in piscina l'erogatore mi mette ancora problemi...però ci sto provando.

Ciao

 

Noi siamo come le onde dell'oceano, diverse l'una dall'altra. Eppure... noi apparteniamo alla stessa acqua.
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bullet Postato: 19 Dicembre 2006 alle 17:21

VELELLA IO CREDO CHE IL BIOSSIDO DI CARBONIO NON CENTRI PROPRIO NULLA CON LA TUA QUESTIONE......DATA LA PROFONDITà PUò ESSERE STATA UNA BREVE NARCOSI D'AZOTO....MA DUBITO PERCHè QUEST'ULTIMA PROVOCA EBREZZA ED EUFORIA.......IO CREDO SEMPLICEMENTE CHE TU ABBIA PRESO UN BELLO SPAVENTO E CHE QUESTO SOMMATO ALLO SFORZO TI ABBIA CREATO UN SENSO DI PANICO E OPPRESSIONE.......SE NON HAI UN FISICO ALLENATO CERCA DI EVITARE GLI SFORZI SOTT'ACQUA......LA MANCANZA D'ARIA è SINTOMO DI AFFATICAMENTO E BASTA......MAGARI METTI LA SPOLETTA DELL'EROGATORE IN MODO TALE CHE DA QUESTO FUORIESCA "POCA ARIA" (IN PRATICA SU MIN !)...QUANDO POI DURANTE L'IMMERSIONE TI SENTI STANCA ED AFFATICATA POSIZIONALO SU MAX E VEDRAI CHE SENTIRAI UNA SENSAZIONE DI SOLLIEVO...ALMENO IO FACCIO COSì!!!

TRANQUILLA,SII SEMPRE CALMA E NUOTA PIANO E VEDRAI CHE IL PIACERE DI FARE IMMERSIONI TORNERà DA SOLO!

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velella
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bullet Postato: 19 Dicembre 2006 alle 18:56
    Grazie per il consiglio anche se ormai sono almeno due anni che non metto pinna in acqua...mi auguro che il tempo che gli studi mi hanno rubato, la voglia e l'entusiasmo mi tornino il più presto possibile.
Noi siamo come le onde dell'oceano, diverse l'una dall'altra. Eppure... noi apparteniamo alla stessa acqua.
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subpoto
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bullet Postato: 20 Dicembre 2006 alle 21:44
Ciao velella,
ma come mai tra tanti organismi marini belli hai scelto proprio una velella?
Scherzi a parte ti auguro di ritrovare l'entusiasmo per le immersioni tanto anche dopo aver sentito innumerevoli opinioni credo che non si saprà mai esattamente quelo che ti è successo.
Se non riuscirai a superare il trauma la vita è bella anche all'asciutto ma speriamo di vederti sorridente in acqua con noi.
Ho letto con interesse tutta la discussione e vorrei fare una pedante precisazione.
Anidride è un composto chimico formato da un non metallo ed ossigeno che reagendo con l'acqua forma un acido.
Da antichi ricordi riafffiora la formuletta CO2+H2O=H2CO3(con i numeri rigorosamente in pedice). Se non accettiamo questa formuletta dobbiamo rinunciare a tutti i carbonati esistenti con conseguenze catastrofiche per il pianeta.
Premesso questo ne scaturice che il nome chimico del nostro composto è:"anidride carbonica" mentre biossido di carbonio o diossido di carbonio sono sono dei nomi volgari usati nel linguaggio comune anche se specie il primo oggi va molto di moda.
Gli ossidi sono composti chimici formati da un metallo più ossigeno, quando reagiscono con l'acqua formano le basi o idrossidi.
 Spero di non avervi annoiato troppo, la lezione è finita. Tutti in acqua!!!
Un caro saluto
Sandro


Modificato da subpoto - 20 Dicembre 2006 alle 21:55
Hai un dente solo? Sorridi almeno con quello! (proverbio malgascio)

Sandro
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