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Biologia Marina
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Icona di Messaggio Topic: ostreopsis(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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Autore Messaggio
julia
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bullet Topic: ostreopsis
    Postato: 20 Luglio 2005 alle 15:46
ho sentito al tg di questa alga tossica, in liguria, non ho ben capito... gli effetti tossici sull'uomo si hanno mangiando pesce o molluschi che l'hanno ingerita o anche semplicemente facendo il bagno?
ho letto che insomma è presente in diverse zone d'italia già da un bel pò...

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will.I.am
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 00:02

A quanto ho letto basta respirare l'aria vicino all'acqua o fare solo il bagno per contaminarsi

Ciao

William
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stellinamare200
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:20

Appartenente alla famiglia delle Dinoficee, l’Ostreopsis è il genere di una microalga di origine tropicale. Ama le temperature elevate e la luce: per questa ragione si sviluppa soprattutto sotto costa nei primi metri d’acqua dalla riva. Vive sul fondo (è un’alga bentonica, che fa parte cioè del benthos, il complesso di organismi che vivono stabilmente sul fondale), e si struttura al di sopra di altre alghe: si chiama perciò epifita. Si nutre di sali di azoto e fosforo e l’eccessiva concentrazione di questi elementi (per lo più legata agli scarichi delle acque di fogna mal depurati), è una condizione necessaria per la “fioritura” (diffusione della specie).
La “fioritura” provoca la diffusione di milioni di cellule per litro di acqua e avviene solo per la contemporanea presenza di più fattori tra cui l’abbondanza di nutrimento, l’alta pressione atmosferica, condizioni di mare calmo e luminosità prolungata (le lunghe e assolate giornate di agosto sono state, dunque, condizione ideale).
Il genere ostreopsis si compone di varie specie: siamensis, heptagona, lenticularis, mascarenensis. Tutte producono tossine responsabili principalmente del ciguatera, una neurointossicazione che può causare moria di pesci e invertebrati e indurre uno stato morboso acuto nell’uomo caratterizzato da vertigini, febbre alta, dilatazione delle pupille, tosse, irritazione delle vie respiratorie e dissenteria se si ingeriscono organismi a loro volta intossicati sia cotti che crudi visto che le tossine per la loro natura termostabile non vengono distrutte dalla cottura del cibo (fonte: G.P. Felicini, Lezioni di algologia).
La presenza di alghe velenose nel Mediterraneo è accertata da tempo, in Italia almeno dal 1989, da quando il fenomeno ha iniziato ad interessare i mari dell’Alto Adriatico dove è regolarmente monitorato dalle Arpa (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) come disposto dal DL 530/92.
Non positivi i risultati del monitoraggio: nell’Alto Adriatico il fenomeno della fioritura di queste alghe velenose si ripresenta puntualmente ogni anno e nello stesso periodo dal 1989. (Fonte:Massimiliano Piscitelli)

Questo dovrebbe chiarire abbastanza la situazione (non rosea)

A presto

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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julia
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:26
si, ma qua parla di effetti per ingestione di pesci o molluschi contaminati, è realmente così pericoloso anche fare il bagno?

baci
Julia
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stellinamare200
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:41

Vuoi dirmi che quando fai il bagno, non ingerisci neanche una goccia d'acqua?

E' più che sufficiente

Ciao

Aida

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julia
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:45
vero hai ragione scusami, non ci avevo riflettuto a questa cosa, pensavo solo al contatto o all'inalzione dlel'aria circostante come dice William,
scusami la stupidità della domanda
grazie
Julia
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scubabob
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:46
Molto interessante, grazie Aida.
Quello che dici mi porta però a due considerazioni:

1. Chi si è intossicato, nuotava in acque ricche di azoto e fosforo, quindi con scarichi di fogna mal depurati. Nasce quindi qualche dubbio sui controlli fatti sulla qualità delle acque e sulla verdicità dei risultati;

2. la ciguatera è una gran butta bestia: ho visto persone intossicate e non è stata una bella vista. La presenza stagionale di queste alghe forse non è sufficiente ad intossicare in modo grave alcune specie, ma da quello che ho sentito dire, è una tossina 'ad accumulo', i cui effetti potrebbero manifestarsi nel tempo, raggiunto un determinato livello di intossicazione. La sua graduale diffusione nel Mediterraneo arrecherebbe danni non da poco, non solo nelle specie animali, ma a tutta l'industria ittica.

Se la causa di tutto questo fosse da attribuire alla mancanza di depuratori o alla loro inefficienza, ci sarebbe da incavolarsi non poco, visto che è anni che se ne parla.

Ciao
Roberto

Scubabob
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scubabob
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 11:51
Confermo che al telegiornale hanno parlato di persone intossicate anche se non avevano fatto il bagno. Uno fugge dalle città inquinate, va in riva al mare a respirare un po' d'aria buona e si intossica da finire all'ospedale. Bel risultato! 
E io che mi lamento di quello che respiro quando vado in bicicletta in giro per Milano...

Ciao
Roberto

Scubabob
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stellinamare200
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 19:12

Caro Roberto,

hai centrato il punto

Dunque, poichè siamo "in pubblico" non posso spiegare, come vorrei, la situazione, ma Roberto qualcosa (senza volere?) ha già detto..

I depuratori sono strumenti meravigliosi ma costano SEMPRE e non solo quando li installi... Finchè la popolazione è quella abituale e fa freddo, tutti fanno finta di niente, poi arrivano le condizioni ideali (aumento della popolazione, causa vacanze ed aumento della temperatura) e l'alga si trova nelle condizioni ideali.

Secondo voi, si chiamano tutti Mandrake, quelli che vivono a Genova e che sono responsabili dei permessi di balneazione nel riuscire a ripristinare il permesso di fare il bagno in 24 ore? Sapevano dov' era il nodo...ovvio no? Semplicemente perchè lo sapevano anche prima

Per quanto riguarda l'intossicazione di gente che non aveva fatto il bagno e che non aveva consumato prodotti marini, resta l'ipotesi della contaminazione crociata. Esempio: un asciugamani precedentemente usato da un familiare, quindi ormai bagnato, passato sul viso da un altro membro della famiglia per asciugarsi il sudore.

Con una tossina così potente, i meccanismi che s'innescano sono molti

A presto

Aida

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julia
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bullet Postato: 21 Luglio 2005 alle 21:46

ho afferrato la situazione...
grazie Roberto, grazie Aida

Julia
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Beatrice
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bullet Postato: 23 Luglio 2005 alle 09:08
Giusto stamane mi arriva l'annuncio che

ScienceNews-Online


ha messo in rete (in inglese) un articolo sugli effetti delle "maree rosse", cioè
quando crescono e si accumulano alghe dello stesso tipo di questa, quelle
che poi si conoscono per la ciguatera ... e si parla anche degli effetti sul
sistema respiratorio e immunitario ...
… as everyone knows, meditation and water are wedded for ever.
"Moby Dick"
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scubabob
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bullet Postato: 23 Luglio 2005 alle 18:43
e si parla anche degli effetti sul sistema respiratorio e immunitario ...

... e della moria di Manatees! Ma è possibile che quegli innoqui 'ciccioni' ci debbano sempre andare di mezzo?

Ma veniamo alla ciguatera. Da una vita ne sento parlare, ognuno dice la sua, prevalentemente che è un veleno del corallo, per cui alcune specie si intossicano, intossicando i loro predatori e poi l'uomo che mangia questi predatori.
In molti invece si limitano a dire che non è chiara l'origine della ciguatera.
Resta il fatto che in alcuni posti, prima di mangiare un pesce, devi chiedere ai locali. E scopri che una specie è considerata velenosa qui, ma non mezzo miglio più in là e viceversa. 

La mia domanda è molto semplice: si sa esattamente cosa sia questa ciquatera? Viene dai coralli, dalle alghe o da tutti e due? Ci sono forme diverse?
L'esempio di prima, di una specie che può essere contaminata o no, all'interno della stessa laguna di un atollo, mi fa pensare al corallo, come causa. Ma se la causa può essere anche nelle alghe che vagano con le maree, allora il discorso territoriale cade.

Forse le alghe creano problemi 'temporanei' durante il loro diffondersi, mentre il corallo un avvelenamento costante?

Grazie a chi mi saprà dare qualche delucidazione!


Ciao
Roberto

Scubabob
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scubabob
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bullet Postato: 24 Luglio 2005 alle 06:15
Dunque, poichè siamo "in pubblico" non posso spiegare, come vorrei, la situazione

Aida, proprio perchè siamo in pubblico la situazione andrebbe spiegata...

Anni fa mi dissero che tra i vari parametri per valutare l'inquinamento delle acque c'era il 'bacillus coli', dal nome un bacillo intestinale. 

Mi dissero anche che il limite di concentrazione del mefitico bacillo veniva aumentato ogni anno, altrimenti si chiudevano chilometri di costa.  Riporto quello che ho sentito, forse non è vero o è inesatto, ma mi piacerebbe sapere qual'è il limite odierno e che valori si misurano durante il pieno turistico.

Ho una cugina che vive in Versilia e ogni estate mi racconta di febbri, dissenterie e amenità varie. Ora la maggior parte dei bagni hanno la piscina, perchè il mare marroncino è sempre meno invitante. Bello. E poi ci lamentiamo se i turisti stranieri scelgono altri paesi per le loro vacanze. Abbiamo un potenziale turistico che sta andando letteralmente in me**a...

Ciao
Roberto

Scubabob
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stellinamare200
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Iscritto dal : 12 Aprile 2004
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bullet Postato: 24 Luglio 2005 alle 11:17

E' proprio così, caro Roberto, la presenza/assenza dell'Escherichia coli è un parametro indicante, non la balneabilità, per la quale vengono presi in esame anche altri fattori, ma che all'acqua in esame arrivano contaminazioni di scarichi fognari. Poi si controlla la concentrazione e la presenza di altri contaminanti, anche di tipo chimico. Purtroppo è vero che "ogni tanto" si decide di alzare il limite massimo di accettazione, lo so bene perchè nell'ambito della mia Laurea mi sono specializzata nel "Controllo Biologico e Qualità". Il motivo? Secondo te? Vuoi che ripeta cose che hai già, praticamente, spiegato?

Il fatto è che chi è legato alla stagione estiva ed in particolare al mare, per i suoi affari, tira l'acqua al suo mulino finchè non avviene qualcosa di eclatante (vedi Liguria ed Adriatico). Prima che ne parlasse il telegiornale, avete una pallida idea di quanta gente si sarà curata da sola, a casa, sintomi che avrà attribuito ad un colpo di calore o all'anguria mangiata alle due del mattino?

A presto

Aida

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Iscritto dal : 12 Aprile 2004
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Posts: 818
bullet Postato: 24 Luglio 2005 alle 11:32

 A questo punto, proporrei una segnalazione sulla home page del portale che avvisi gli utenti che nel forum vi sono approfondite notizie riguardanti questo problema. Ecco maggiori approfondimenti sulla "CIGUATERA":

DEFINIZIONE
 Con questo termine si indica una intossicazione alimentare causata dall’ingestione di una grande quantità di pesci della scogliera corallina (400-500 specie), tipica delle regioni circumtropicali, comprese tra 35 latitudine Nord e 34 latitudine Sud.
 La Ciguatera deve essere distinta da altre malattie che l’uomo può contrarre mangiando pesci (es. botulismo) causate da improprie manovre di confezionamento o conservazione in quanto la ciguatossina (principale tossina responsabile della ciguatera) contenuta nel pesce non viene distrutta né dai vari tipi di cottura (es.friggitura, bollitura, cottura al forno, al vapore, ecc.), dall’affumicatura, dall’essicazione, dalla salatura, dalla congelatura, né l’odore e l’aspetto permettono di individuare il pesce ciguaterico.
 
 STORIA
 Il termine ciguatera deriva dal nome usato nel 18° secolo per indicare l’intossicazione causata dall’ingestione del mollusco marino Turbo Livona pica ( classe dei gasteropodi) conosciuto nelle Antille Spagnole col nome cubano di cigua che significa chiocciola o lumaca.
 Tuttavia, anche se il nome ha origine nelle Indie Occidentali, la malattia era già stata osservata negli Oceani Indiano e Pacifico intorno al 16° secolo.
 
 ORIGINE DELLA TOSSINA
 La fonte della tossina si ritiene essere una fine alga, un microorganismo dinoflagellato bentico fotosintetico denominato gambierdiscus toxicus (prima osservazione alle Isole Gambier nella Polinesia Francese) il quale sviluppa sulla barriere coralline.
 E’ stato osservato che la tossicità della zona a rischio aumenta allorchè l’habitat marino è disturbato da forze distruttive naturali (es. uragani) o umane (es. dragaggi, costruzione di frangiflutti, pontili); l’esposizione di nuove superfici permetterebbe al dinoflagellato di proliferare immediatamente su di esse.
 Per comprendere la biogenesi della intossicazione è stata postulata l’ipotesi della catena alimentare: la fine alga sarebbe inizialmente mangiata, attorno alle scogliere tropicali, dai pesci erbivori e da quelli detritivori i quali a loro volta sarebbero preda dei più grossi pesci carnivori ed omnivori che accumulano in maggior quantità la tossina.
 I grandi pesci, una volta intossicati, rimangono velenosi per anni come è stato dimostrato con animali tenuti in cattività a dieta atossica. La dimensione dei pesci quindi, vista la possibilità di concentrare e conservare la tossina, rappresenta un fattore di rischio.
 Si considerano quasi sempre tossici i pesci di peso superiore ai 5-6 kg.; nel 69% dei casi se superano i 2,8 kg.; solo nel 18% dei casi se pesano meno di 2,8 kg..
 La più grande concentrazione di pesci ciguatossici si ha nei Caraibi e nel Sud Pacifico.
 
 
 SINTOMI
 La sintomatologia della ciguatera è polimorfa; la diagnosi clinica si basa unicamente sugli aspetti clinici non essendovi tests di laboratorio indicativi della malattia.
 Pur nella loro complessità e nel loro vario grado di combinazione, i sintomi sono inquadrabili in tre gruppi, facendo riferimento ai tre apparati interessati: digestivi, neurologici, cardiovascolari.
 La malattia esordisce con una gastroenterite (diarrea acquosa, nausea, vomito, dolore addominale) in genere da 3 a 6 ore dopo l’ingestione del pesce contaminato; tale intervallo può ridursi ad un’ora od essere superiore alle 24 ore. Solitamente un più breve periodo di latenza si associa ad una sintomatologia più grave.
 I disturbi gastrointestinali generalmente regrediscono in 1-2 giorni.
 Le manifestazioni neurologiche compaiono in media 12 ore dopo il pasto con parestesie periorali, malessere, dolore e debolezza degli arti inferiori talora così spiccati da impedire la deambulazione. A questi si aggiungono, in maniera caratterizzante, il prurito ( a sottolinearne l’importanza, la malattia nella Nuova Caledonia è conosciuta cime la gratte o the itch, ossia il prurito) e la disestesia termica che si manifesta con inversione della sensazione del caldo e del freddo: oggetti, cibi e bevande calde sono percepite fredde e viceversa.
 I sintomi neurologici e in particolare le parestesie possono persistere a lungo (in media tre settimane ma talora mesi od anni) rendendo talora il paziente inabile al lavoro.
 Tali parestesie potrebbero suggerire la possibilità
 di una malattia neurologica autonoma. Ciò può accadere quando i sintomi gastrointestinali compaiono durante la vacanza ed i disturbi neurologici al ritorno a casa: si crea una falsa impressione che i due disturbi non siano correlati.
 La normalità della visita neurologica pone però gli opportuni suggerimenti diagnostici.
 Anche la cefalea, le vertigini, la sensazione di gusto metallico o cattivo in bocca e segni di ipereccitabilità (ansietà, nervosismo, irrequietezza, rigidità e spasmi muscolari, iperreflessia, allucinazioni ecc.) arricchiscono il quadro neurologico.
 A questo ricco corredo sintomatologico si possono associare disturbi cardiovascolari quali bradicardia (40-50 battiti al minuto), ipotensione e disturbi della conduzione sino al blocco cardiaco oppure tachicardia e ipertensione.
 La ciguatera può risultare mortale: infatti sono riportati decessi per paralisi della muscolatura respiratoria oppure a seguito della grave disidratazione che può accompagnare il vomito e la diarrea. (Fonte: Luciano Schiazza)

A presto

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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Beatrice
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Iscritto dal : 17 Luglio 2005
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bullet Postato: 24 Luglio 2005 alle 15:01
Curiosando in internet ho trovato un bel sito della
ARPA dedicato all'Adriatico
romagnolo, ma che penso vada benissimo per quel che si sta discutendo
qui, specialmente la pagina sulle

biotossine

nel quale si spiegano i vari tipi di intossicazione e che la ciguatera possa
essere un miscuglio di più tossine, prodotte anche da diversi organismi
(dinoflagellati)
Gambierodiscus toxicus, Coolia monotis, Ostreopsis lenticularis
... incredibile cosa non ci sia in internet ..

Modificato da Beatrice
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