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Icona di Messaggio Topic: attacchi di squali...(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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River
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bullet Postato: 23 Maggio 2005 alle 22:39
Aida, il riferimento di studio a cui mi riferivo non lo conosco. La fonte è stata pubblicata su Squali.com

Ciao
River

by River

"Anche gli aquiloni credono che il mondo sia attaccato ad un filo.."
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bullet Postato: 24 Maggio 2005 alle 10:52

Allora andiamoci cauti..

Le affermazioni date prima, non si possono dire certe se non provengono da studi scientifici pubblicati su riviste accreditate. Per ora ci possiamo solo esprimere con un "potrebbe darsi che..."riguardo l'argomento in oggetto.

Ciao

Aida

Amare il Mare è amare la Vita. Così come rispettiamo la Vita, rispettiamo il Mare. stellinamare2001
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bullet Postato: 24 Maggio 2005 alle 12:52
Più che un "POTREBBE DARSI CHE..." Casomai possiamo dire: "PARE abbiano scoperto..." E poi a limite smentire.. Ma uscirsene con: "Potrebbe darsi che qualcuno nel mondo abbia scoperto che due specie di animali della famiglia degli squali non sono più collegate come si credeva.." è come dire.. "Potrebbe darsi che qualcuno abbia scoperto come sconfiggere la morte... Ma non lo sapremo mai!!"   - E qui si tratta solo di approfondire degli studi su una notizia. Tra l'altro voglio dire.. Una rivista scientifica che non pubblica assolutamente proiezioni o illazioni di qualsiasi tipo, qual'è? Cioè, come fai tu a verificarne la correttezza?

Ciao
Gianni
by River

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bullet Postato: 24 Maggio 2005 alle 18:05

Nella ricerca scientifica funziona così: si formula una ipotesi, si fanno esperimenti mirati a verificare tale ipotesi, si traggono le relative conclusioni.

Dire "pare abbiano scoperto.." è molto poco scientifico, sa tanto di chiacchiera di paese.

Dire "potrebbe darsi che.." significa cominciare ad ipotizzare una realtà differente da quella affermata fino a quel momento. Una pubblicazione scientifica, non si fa dall'oggi al domani: da quando lo studio mirato ad avvalorare una ipotesi da risultati, positivi o negativi rispetto all'ipotesi di partenza, a quando arriva in pubblicazione, si percorre una lunga strada che passa attraverso varie commissioni scientifiche che sono deputate al controllo della veridicità e della validità dello studio svolto. Solo dopo aver superato le varie verifiche ed aver avuto parere positivo, lo studio viene accettato dalla comunità scientifica e pubblicato dalle riviste scientifiche più accreditate.

Tu dici:  "...qui si tratta solo di approfondire degli studi su una notizia..." e ti pare poco?

Spesso CI VOGLIONO ANNI per arrivare a concludere uno studio e non è detto che tale studio confuti ciò che si sapeva già...magari lo conferma! 

A presto

Aida

 

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bullet Postato: 24 Maggio 2005 alle 19:58
Si, ma non è che non sono d'accordo con te eh?? Sia chiaro...
Solo che non trovo adeguato usare la frase:" Potrebbe darsi che.." Che rappresenta una eventualità destinata al fato più che alla forza studio di scenziati, capisci??    Potrebbe darsi che un domani cada un meteorite sulla Terra!! è una frase adeguata   Ma invece cosa diversa è dire.. "Pare che da uno studio effettuato..." (poi io di persona non so di chi, ma a chi interessa può approfondire le ricerce sull'argomento) "...questi due pesci non appartengono alla stessa famiglia..!" Che voglio dire... Non è proprio sta presunta bufala da cui ci si vuol difendere.. E' anche una notizia poco rilevante ai fini del "clamore" e molto più alla ricerca scientifica. Inoltre la procedura che tu hai menzionato non è assoluta. Mi riferisco alle fasi che hai descritto: "si formula una ipotesi, si fanno esperimenti mirati a verificare tale ipotesi, si traggono le relative conclusioni." Ci sono scoperte che vengono fatte per caso, mentre magari si sta studiando tutt'altro, non è che si formula sempre una ipotesi.. Come fa uno ad alzarsi una mattina e a pensare.. "Chissà.. Vuoi vedere che il Megalodon e il Grande Bianco non sono parenti??"   - "Si andiamo avedere.." fa il collaboratore... Cioè :) Non credo che funzioni sempre così.
Poi figurati sulla tua spiegazione di una forma di analisi scientifica non ho nulla da eccepire. Sono completamente d'accordo.
E poi scusami Aida, ma io non ho fatto niente di male...   :) Volevo solo farvi sapere una cosa che mi sembrava interessante.. Non te la prendere con me se è una bufala, mica l'ho scritta io??   :PP

Ciao
Gianni
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bullet Postato: 24 Maggio 2005 alle 22:06

Non me la prendo con te, nè con nessuno

Probabilmente diciamo la stessa cosa, solo che, grammaticalmente parlando, non ci mettiamo daccordo

Non ci si sveglia una mattina e si fa una ipotesi, così come le scoperte casuali appena avvenute, non vengono urlate ai quattro venti come dati certi, in genere si dice: "Sembra che..."

Quando dici: "...Da uno studio effettuato..." cosa intendi? Una approfondita "guardata" al microscopio? Uno studio morfologico? Analisi istologiche? Analisi del DNA? Studio di anatomia comparata? Se vuoi continuo fino a domani...

Sarò pignola ( o come mi dicono in SZN quando mi vogliono "offendere": "dottorè, vui site trop milanese, eh!), ma quando si danno delle notizie di una certa valenza, bisogna sapere quello che si sta dicendo. Le cose non si buttano lì, tanto poi, se non è vero si dice: "O caspita! Non è vero niente! Scusate", non è fatto tanto bene, non trovi? 

Tu sai da noi come si dice di chi non è affidabile in quello che racconta, vero?

Diciamolo anche ai "nordisti": "Uagliò, tu mannass 'a gent 'ngalera"

E tu non sei quel tipo di persona...

Ciao Gianni

Aida

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bullet Postato: 25 Maggio 2005 alle 01:25

E menomale..!! :D
Ah tra l'altro ... queli sono gli avvocati!!

Ah ...Sempre per voce sentita.. "Gli squali bainchi in california sono drasticamente diminuiti, come se ci fosse stata una strana migrazione... Si calcola che non dovrebbero esisterne più di 200 esemplari solo in quella zona..."

E' stato detto in un vidio su Rodney Fox, immagino tu sappia chi è.
Non so altro "dottorè.." :)

Ciao
Gianni
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neosub
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bullet Postato: 25 Maggio 2005 alle 10:26

Postato originariamente da scubabob

Neosub,
il tuo punto di vista è sacrosanto e non è certo con la razionalità che si può cancellare una paura. Statistiche sulla pericolosità del traffico paragonate alla pericolosità degli squali, non servono, quando sei in acqua. Certe reazioni sono irrazionali e sfuggono al controllo. Hai tutta la mia comprensione. Per anni ho provato un ribrezzo particolare per i ragni, al punto da dover chiamare qualcuno se ne trovavo uno in camera. Impensabile per me il poter dormire sapendo che un ragno si aggirava per la stanza. Poi ragno dopo ragno, spesso in luoghi dove la loro presenza era scontata e inevitabile, mi sono abituato e la mia fobia è sparita.
Credo possa succedere la stessa cosa per gli abitanti del mare, squali o non squali. Personalmente, tanti anni fa, al mio primo incontro con uno squalo (doppiando una punta, abbiamo quasi fatto un 'frontale'...) sono rimasto semiparalizzato per parecchi secondi (secoli).
Poi, incontro dopo incontro e l'aver verificato il loro comportamento, con diverse specie, lo shock da incontro improvviso è passato e la loro presenza è diventata un piacere (in determinate condizioni, parlo in generale) perchè offrono uno spettacolo bellissimo. Ora sono io che li vado a cercare, ma loro scappano...

Certo una certa scarica di adrenalina c'è sempre ed è un bene che sia così, però un conto è un atteggiamento razionale di controllo della situazione e un conto il panico (per definizione, irrazionale), che porta sempre a comportamenti errati.

Cosa consigliarti? Non saprei di preciso... sicuramente valutare 'razionalmente' la reale possibilità di incontro e relativa pericolosità. Ma soprattutto non lasciare che questa paura irrazionale abbia il sopravvento, ingigantendosi nella tua mente, per il troppo pensarci. Cerca di trovare un equilibrio con pensieri positivi, che sono splendide creature, che migliaia di subacquei li incontrano quotidianamente senza alcun rischio, cose così...

L'ideale sarebbe potersi recare in zona squali e affrontare direttamente questo problema, immergendoti spalleggiata da persone di fiducia: verificheresti così quanto siano loro in realtà ad avere paura di te e quanto siano innoqui, mentre ti nuotano attorno incuriositi.

Aggiungo inoltre che non devi farti un problema per la tua paura: la paura, di per sè, è un atteggiamento positivo, nasce dall'istinto all'autoconservazione.
Se incontro un leone, è un bene che ci sia la paura, perchè mi spinge a mettermi al riparo. Ma se non dormo perchè ho paura che un leone entri nella stanza e mi morda, allora questa paura diventa illogica e sfugge al controllo. E' qui che deve subentrare una tua ricerca d'equilibrio, per evitare che una 'sana' paura diventi un panico irrazionale.
(Scusa l'esempio un po' terra terra )

grazie scubabob, a me succede anche di peggio con i ragni, ma questo è un altro discorso  cmq hai colto l'essenza del problema, affrontarlo come hai detto tu andando in un posto dove ho lacertezza di incontarli, non penso che riuscirei per ora. magari dopo aver fatto un po' di esperienza proverò. di certo non mi farò fermare da questa paura ma volevo fra capire che non è facile per chi ha paura considerarli semplici pesci. cmq mi hanno sempre affascinato, ho anche pensato di fare la biologa marina, proprio per studiarli, ma poi la mia vita ha preso una strada diversa. l'esempio del leone è pregnante, incontrarli mi ha scatenato una gioia e un'emozione incredibile, tanto da commuovermi, ma anche timore e rispetto. spero che sarà lo stesso se mai dovessi incontrare un dentone marino   grazie ancora

Cri
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bullet Postato: 25 Maggio 2005 alle 11:08

Io non so di dove sei, ma se hai la possibilità, recati all'acquario più vicino ed osserva anche solo i gattucci (piccoli squali, che si fanno "sentire" quando è ora di mangiare..). Guarda la loro eleganza nel muoversi, osserva il ritmo respiratorio scandito dal movimento delle branchie...guarda con occhi nuovi...

Da una nuova possibilità a queste stupende creature...da loro modo di stupirti perchè non sono i mostri che credevi e di affascinarti perchè hai scoperto che sono creature magnifiche

A presto

Aida

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neosub
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bullet Postato: 25 Maggio 2005 alle 15:14

ciao aida e grazie. io sono abruzzese ma mi è capitato di vedere gli squali sia all'acquario di genova che a quello di cattolica (squallidissimo secondo me rispetto al primo). sono animali stuoendi in effetti, mi affascinano molto, ma allo stesso tempo mi incutono paura. ma ogni volta che ho l'occasione di vedere un documentario o leggere un articolo, non me lo faccio sfuggire. anzi devo dire che ho anche comprato due dvd bellissimi di national geographic sugli squali, uno sugli squali volanti assolutamente stupefacente  se vi capita guardateli.

Cri
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protesilao
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bullet Postato: 26 Maggio 2005 alle 23:52

Ciao "Neosub",

non aver paura non significa essere incoscienti, nella vita di tutti i giorni affrontiamo situazioni ben più pericolose che la rara eventualità di incontrare uno squalo  , la vita è pericolosa, già vivere è morire giorno per giorno, ma se ci rendiamo conto che siamo soltanto aggregati di materia organizzata , ci sentiamo un tutt'uno con tutte le forme di vita e quando incontriamo altri esseri viventi ne apprezziamo la bellezza ed unicità di ogni singolo individuo che ha le nostre stesse finalità: crescere, vivere e continuare la specie, il resto è...metafisica! 

Un caro saluto,

Protesilao

P.S.

Siamo tutti "neofiti", non ci sono traguardi da raggiungere è un pò come navigare in pieno oceano, non si raggiunge mai l'orizzonte ed il percorso della conoscenza è sempre interrotto dalla brevità della vita.

Antonio Colacino
Meno istruttori + subacquei!
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bullet Postato: 27 Maggio 2005 alle 02:03
Senti Protesilao, io non è che voglio perforza mettere il terrore nelle menti delle persone, cavolo, però accidenti... Voi qua continuate a fare menzione di queste statistiche tipo:"è più pericoloso andare in giro per strada che essere attaccati da uno squalo...!!" E allora mi costringi ad intervenire e a dare voce però anche all'opinione opposta della discussione, che dice esattamente il contrario. Cioè lo sappiamo che per le strade ci sono i pirati della strada che con le automobili ti buttano sotto, o i drogati o i rapinatori e tutte queste cose qui, ma sono cose che avvengono con la razionalità e in un certo senso, con la razionalità si possono evitare, e ad esempio a me non è mai accaduto nulla di tterribile per le strade della mia città. Ma dovete considerare che rispetto agli anni andati gli attacchi di squali sono molto aumentati, e un essere umano in acqua non ha molti modi per difendersi, non so se mi spiego. E poi, non è così difficile incontrarne di squali, voglio dire.. Te l'ho scritto in un altro post, se li vuoi incontrare basta andare in un posto determinato, e ne trovi quanti ne vuoi. Comunque, per la cronaca.. L'ultimo attacco accertato risale a 2 giorni fa.. Ecco qua, mo ve lo pubblico qui, così ve lo leggete e ci riflettete su con calma.


25-05-2005: Cento.punti.di.sutura :
kemper@jumpy.it segnala da fonte Di persona-ricerca

Ennesimo attacco di squalo in SudAfrica, protagonista suo malgrado un uomo di 32 anni. Jay Catarall, questo è il nome dello sfortunato surfista, si trovava insieme ad un paio di amici alla foce del fiume Kei, nello stato di Eastern Cape, quando uno squalo lo ha addentato violentemente alle natiche e ai piedi, immediatamente soccorso l'uomo è stato trasportato in ospedale, dove le ferite prodotte dai denti dello squalo hanno richiesto l'applicazione di oltre 100 punti di sutura. L'uomo proveniente dal Regno Unito, ha comunque preferito proseguire la degenza nella sua stanza d'albergo lasciando dopo un giorno l'ospedale. Craig Lambinon del National Sea Rescue Institute, commentando la notizia ha confermato che la zona dove si è verificato l'incidente non rientra tra i luoghi della sterminata costa sudafricana, saliti agli onori della cronaca per i suoi innumerevoli attacchi di squalo.

by River

"Anche gli aquiloni credono che il mondo sia attaccato ad un filo.."
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bullet Postato: 27 Maggio 2005 alle 10:15

Ma perchè ti sei "fossilizzato" sugli attacchi di squali?

Per par condicio fa un pò di ricerche sugli attacchi di barracuda, di murene, di gronchi, di serpenti marini...Vedrai che c'è di che "aver paura" anche di questo tipo di attacco

Allora che si fa? Non ci facciamo più neanche il bagno?

I surfisti sanno bene di rischiare un pò più degli altri (in Sud Africa poi..) e dire che lì non erano mai avvenuti attacchi non vuol dire che non ce ne sarebbero mai stati! Ovunque ce ne siano stati, si è cominciato dal primo ed anche lì si sarà detto: "Ma quì non era mai successo?"

A presto

Aida

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bullet Postato: 27 Maggio 2005 alle 12:33
Aida, ma mica mi sono fossilizzato.. ? :)
E' solo il predatore dei mari in cima alla catena alimentare, e anche in via
d'estinzione tra l'altro. So bene che ci sono altri pericoli, ma guarda anche
non legati agli abitanti del mare ma semplicemente all'ambiente marino.
A Paestum per esempio non so quante persone sono morte per via dei
cosiddetti "mulinelli" che si creano sott'acqua improvvisamente. Cioè, lo
so bene che c'è un pericolo dietro ad ogni scoglio in acqua e dietro ad
ogni muro per la strada. Ok?
Assodato questo, mi sapete rispondere a questa domanda: PERCHE' ogni
volta che però si parla di squali in genere tutti se ne escono dicendo
sempre la stessa cosa.. "No ma è molto più probabile essere colpiti da un
fulmine!!" - Come se il problema di poter essere divorati mentre si è a
mare non esistesse proprio, e tutto il mondo è affetto da un
allucinogeno che ci provoca paure inspiegate?
Cioè andatelo a dire alle 75 persone all'anno (molto inferiori come feriti o
morti causati da incidenti del sabato sera, ok?) che non hanno più una
gamba o che hanno riportato suture di centinaia di punti.

Cioè, vediamo se così riuscite a capirmi.. cerco di spiegarmi... Alcuni
squali, e in particolare la specie che studio io, appartengono ad un era
antichissima, non vorrei sbagliarmi ma mi pare del mesozoico. E infatti
sono come dei DINOSAURI dei mari. Così come esistevano gli Pterodattili
(si chiamano così?) nei cieli e appunto tantissime specie di Dinosauri sulla
terra ferma. Adesso, ditemi voi, se ci fossero ancora i T-Rex che si
aggirano per le foreste, onestamente... Ci andreste a fare una
scampagnata? E che rispondereste a uno che dice.. "No ma ci sono molte
più persone all'anno che muoiono colpite da un fulmine!!"    - Cioè se è
per questo ce ne sono molte di più che muoiono per fame o sotto i colpi
delle forze armate dell'ONU in medioriente.
Ma secondo me sono tutte scuse per non assecondare la psicosi da
squalo, ma gli esperti che si sono pronunciati hanno detto che gli attacchi
nei prossimi anni dovrebbero aumentare, perchè l'accesso alle spiaggie
da un numero sempre più alto di persone, attira i predatori e secondo il
proncipio della territorialità delle zone, in cui quando trovano cibo,
ritornano in quelle zone, non se ne andranno più. Vai vai, gettate altra
pastura a mare, poi ne riparliamo fra qualche anno... ;)
Ah, dimenticavo... E buon bagno!!

(Scherzo...)

Ciao
Gianni
^___^
by River

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neosub
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bullet Postato: 27 Maggio 2005 alle 13:35
Postato originariamente da protesilao

Ciao "Neosub",

non aver paura non significa essere incoscienti, nella vita di tutti i giorni affrontiamo situazioni ben più pericolose che la rara eventualità di incontrare uno squalo  , la vita è pericolosa, già vivere è morire giorno per giorno, ma se ci rendiamo conto che siamo soltanto aggregati di materia organizzata , ci sentiamo un tutt'uno con tutte le forme di vita e quando incontriamo altri esseri viventi ne apprezziamo la bellezza ed unicità di ogni singolo individuo che ha le nostre stesse finalità: crescere, vivere e continuare la specie, il resto è...metafisica! 

Un caro saluto,

Protesilao

P.S.

Siamo tutti "neofiti", non ci sono traguardi da raggiungere è un pò come navigare in pieno oceano, non si raggiunge mai l'orizzonte ed il percorso della conoscenza è sempre interrotto dalla brevità della vita.

protesilao hai scritto un post molto bello davvero, ma io non riesco a pensarmi come aggregati di materia organizzata  soprattutto l'organizzata mi lascia un po' perplessa  comunque a parte gli scherzi ti ringrazio perchè con il tuo p.s. mi hai fatto sentire un po' più parte di questo mondo, della subacquea, che ancora non sento completamente mio. per il resto non volevo scatenare tutto questo putiferio, chiedo scusa  ok per farmi perdonare cercherò di immergermi più possibile all'elba intanto, fare magari qualche bella foto da favi vedere e dirvi finalmente che ho superato un po' le mie paure. baci

Cri
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scubabob
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bullet Postato: 27 Maggio 2005 alle 15:03
Ciao River,
credo che ci sia stata un po' di confusione e da qui il 'non capirsi' che emerge da molti messaggi.

Per prima cosa, i messaggi a difesa degli squali, nascono per sfatare questo mito generalizzato dello squalo 'terrore dei mari'. Che poi esistano *alcune* specie pericolose in *alcune* zone, nessuno lo mette in dubbio. Ma è anche vero che la maggior parte degli squali non sono pericolosi per l'uomo, quindi l'averne paura in senso lato non ha, razionalmente, senso. Come è scientificamente errato catalogarli come pericolosi.
Paura che spesso è stata creata dai media, dai film, dalla pessima abitudine di fare scoops a tutti i costi.

Ci sono alcune tue affermazioni, che non mi trovano d'accordo. Parli di essere 'divorati' mentre si fa il bagno. Ma il 99% degli attacchi registrati in questi ultimi anni (se escludiamo il bianco) parlano di semplici 'morsi' il cui scopo non era di divorare, ma o di avvertimento (nei casi di territorialità) o di semplice curiosità, da parte di esemplari giovani, verso qualcosa che si muoveva in superficie, in acque torbide.

Che gli attacchi siano in aumento, mi lascia qualche dubbio. Io ho notato un andamento ciclico, dovuto a vari fattori. Se controlli, gli attacchi segnalati nel sud degli Stati Uniti, tra la Georgia, Florida, su fino al North carolina, le vittime sono tutti nuotatori, in un mare ondoso e torbido, nei periodi in cui gli squali toro, coi i loro piccoli, hanno un processo migratoio verso nord d'estate e verso sud d'inverno. E tutti gli attacchi sono avvenuti da parte di esemplari giovani, 'inesperti', che mordicchiano un po' a caso.

I media ci comunicano tutti questi eventi, perchè fanno notizia e ci fanno pensare ad un aumento degli attacchi. In passato non era così, nessuno sapeva degli attacchi che avvenivano in zone dove i media non erano altrettanto solleciti. Ricordo di aver visto a Tiputa, nell'isola di Rangiroa, in Polinesia, tantissimi pescatori con moncherini: mani, piedi, braccia amputate. Di tutti questi attacchi del passato, nessuno ha mai parlato. E va precisato che questi attacchi non erano diretti all'uomo, ma al pesce che era stato fiocinato. Il momento critico è quando il pesce fiocinato arriva vicino al pescatore, che cerca di ucciderlo in maniera veloce, per far smettere le vibrazioni che attirano gli squali, o con un morso dietro la testa, se piccolo, o con un profondo taglio se grosso. Dopodichè il pesce viene buttato in barca, se c'è l'appoggio di questa, o a riva, dove le donne lo raccolgono e cominciano subito a pulirlo.
Se lo squalo arriva e cerca di mordere il pesce, può, inavvertitamente, mordere anche la mano o un'altra parte del pescatore.
Questi incidenti, quindi, sono direttamente correlati ad una attività pericolosa, svolta da persone consapevoli del pericolo. Quando la pesca viene fatta non per un uso locale, ma per fornire pesce di una certa qualità ai ristoranti di Papeete, le tecniche di pesca, svolte in oceano aperto, cambiano radicalmente. Una o due persone pescano, mentre un minimo di altre sei persone si occupano di tenere a bada, con lunghe fiocine, gli squali che attorniano l'area di pesca. I pescatori hanno lunga esperienza e non accettano la presenza di estranei durante queste battute di pesca.
Anche in questi casi possono succedere incidenti, è ovvio, ma anche questi sono causati solo ed esclusivamente dalla pesca.

Anche la tua ultima domanda, ovvero se andremmo a fare una passeggiata in una foresta abitata da dinosauri non ha molto senso. Io, personalmente, no, non essendo particolarmente interessato ai T-Rex.
Ma guarda che tutti i surfisti sono pienamente consapevoli dei rischi che corrono in determinate zone del Sud Africa o dell'Australia. La presenza del bianco in quelle zone è nota a tutti, ci sono cartelli ovunque che avvisano dei rischi, persone che si occupano degli avvistamenti, anche con elicotteri, per avvisare quando è il caso di uscire dall'acqua. Ma molti surfisti preferiscono correre il rischio. L'attacco di un bianco, quindi, non è un fatto che sorprenda, ma una conseguenza prevedibile. Comunque è accertato, dai morsi molto più frequesti sulle tavole da surf che sull'uomo, che è la sagoma dell'asse da surf che corre in superficie che attira lo squalo, probabilmente scambiata per la sagoma di una foca. Se gli attacchi sono in aumento è perchè, nonostante tutto, i surfisti sono in aumento.

Quindi, ribadisco, nessuno mette in dubbio la pericolosità del bianco in zone ben note per la loro presenza. Ma questo ci consente di generalizzare e affermare che fare il bagno in qualunque altra parte del mondo equivale a correre il rischio di essere divorati?
Direi di no, mi sembra decisamente eccessivo.

Un'altra affermazione che non condivido, è quella della territorialità che si sviluppa perchè trovano cibo. Questo è vero per molte specie non pelagiche, è molto semplice crare gruppi stanziali fornendo periodicamente cibo.
Ma che cibo offrono i surfisti? Pezzi di assi da surf?
Dove, su quali spiagge, secondo gli esperti, così tanti bagnanti sono diventati cibo (o pastura, come dici tu) al punto da creare banchi stanziali di bianchi?

Anche questa un'inutile esagerazione. Scusa, ma mi sembra allarmismo gratuito, più che informazione scientifica.

Ma torniamo al punto che ci interessa: questo è un forum di biologia marina, fotografia e subacquea. Non di surf o di nuoto in acque libere, che sono attività che non conosco.
Quanti sono gli attacchi ai subacquei, tra quelli elencati ogni anno? Rarissimi direi, a distanza di molti anni l'uno dall'altro. E sempre in circostanze del tutto eccezionali, quindi non riconducibili alla norma. Nella maggior parte, poi, causati dal subacqueo. Anche se rompi le scatole ad un cane, corri il rischio di essere morso.
Il subacqueo ha il vantaggio di vedere lo squalo, osservare il suo comportamento, capire dall'atteggiamento il suo grado di nervosismo o aggresività. E di levarsi di torno quando questi segnali si fanno pericolosi. Lo squalo non attacca a caso, segue un suo rituale, cambia il tipo di nuoto. A volte si ferma a una decina di metri, mostrando il fianco, muovendosi in modo strano per poter mantenere la posizione. Altre volte punta velocemente verso il subacqueo, per poi girare all'ultimo momento. Sono tutti avvertimenti da saper interpretare.
In alcuni casi sono stato puntato da squali, che giunti a poca distanza, hanno girato bruscamente. Il tutto in tempi brevissimi, frazioni di secondo... Più volte ho pensato che lo squalo avrebbe potuto benissimo staccarmi la testa senza che io potessi minimamente reagire, eppure non l'ha fatto. Quindi vuol dire che non era loro intenzione nè mordere nè cibarsi, ma solo avvertire, mostrare una loro supremazia territoriale.
In altri casi mi sono preso delle energiche musate, una volta tre consecutive dallo stesso esemplare, ma nessun morso. Anche in questo caso una dimostrazione di forza, non certo di fame.
Una volta sono anche stato a 'mollo' in mezzo a un banco di squali seta (molti erano piccoli, meno di un metro), mentre da una barca buttavano pezzi di pesce. Il banco era in frenesia, gli esemplari sfrecciavano attorno a me in tutte le direzioni, per afferrare i bocconi di pesce, eppure si sono limitati a sfiorarmi. Mai, in nessun momento, ho percepito una sensazione di pericolo.

E per 'par condicio', come dice Aida, aggiungo che anche la pericolosità di barracuda, murene, serpenti marini, ecc. sono tutte *bufale*. Il barracuda è vorace ma un vero fifone. Basta puntarlo per farlo scappare. Le murene sono 'colpevoli' solo del loro aspetto inquietante e del movimento della bocca, dovuto solo a fattori respiratori e non per minacciare di mordere. I serpenti marini, (esclusa una specie molto grossa e molto rara, presente in zone limitate) sono animali curiosi, cercano un contatto fisico, ma non hanno mai intenzioni aggressive. Possono mordere per difesa, ma anche qui ricadiamo nel comportamento del subacqueo. Decisamente più pericolose, per il subacqueo, certe specie velenose che si nascondono sotto la sabbia e che possono essere toccate inavvertitamente. Nella maggior parte dei casi creano solo fortissimi dolori (solo persone deboli o malate di cuore ne possono morire) quindi non fanno notizia, soprattutto perchè non evocano 'mostri degli abissi', nè paure inconscie e ataviche che sopravvivono solo grazie alla disinformazione.

Ciao
Roberto

Scubabob
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