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Racconti di Viaggio
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Icona di Messaggio Topic: Zanzibar(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
Autore Messaggio
Ugo Gaggeri
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Iscritto dal : 23 Novembre 2003
Da: Italy
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Posts: 558
bullet Topic: Zanzibar
    Postato: 02 Aprile 2004 alle 16:32
Zanzibar: cultura, natura e immersioni

“KARIBUNI” – che, in kiswahili, significa benvenuti - a Zanzibar

Il comunemente detto "Arcipelago di Zanzibar" è costituito dalle isole di Unguja (Zanzibar appunto), Pemba, Latham e molte altre isole minori.
Situata a soli 36 chilometri dalle coste della Tanzania, nazione a cui appartiene, Zanzibar si trova a sei gradi a sud dell'Equatore, è lunga 86 chilometri e larga 36 nel punto in cui si allarga maggiormente. Dista 5.989 km da Roma e 6.468 km da Milano. L'isola presenta due aree climatiche e morfologiche molto differenti. La zona centro-occidentale è ricca di vegetazione tropicale e di piantagioni di chiodi di garofano, di palme da cocco, di canne da zucchero ed è la più piovosa; la zona orientale è molto più secca, pianeggiante, presenta un sottosuolo corallino che non consente la crescita di piante ad alto fusto, se si escludono i maestosi baobab e gli alti palmizi che orlano le spiagge.
Escludendo la zona di Kiwenga dove gli hotel si susseguono senza avere, fortunatamente, un grande impatto ambientale, tutte le altre zone, da nord a sud, rimangono deserte e faticosamente raggiungibili. Zanzibar è un vero paradiso sotto molti aspetti e rappresenta la classica immagine da cartolina, con spiagge bianche a perdita d'occhio che delimitano acque dai colori indescrivibili. Dove non vi sono spiagge, abbondano le mangrovie.
Anche Stone Town, la città principale, presenta un mare che ha colori mozzafiato e, a poche miglia da essa, vi sono isole con tanto di reef, anch'esse ricche di storia e bellezze naturali.
Per questo soggiorno ci siamo avvalsi di Veratour il cui resort è situato sulla sulla costa orientale a Kiwenga. Le costruzioni, con il tetto in makuti, ovvero in foglie di palma, ben si integrano nella vegetazione lussureggiante. La spiaggia corallina presenta un candore abbagliante ed è caratterizzata da un evidente fenomeno di marea con escursioni notevoli che permettono di arrivare a piedi fino alla barriera corallina situata a circa 800 metri dalla riva.
Per quanto riguarda le immersioni ci siamo affidati al Zanzibar Dive Centre One Ocean all’interno del Blue Bay Beach Resort situato a circa 100 metri dal villaggio. I diving si avvale di una comoda imbarcazione di 10 metri spinto da due potenti motori fuoribordo. La partenza è di fronte alla spiaggia così come l’arrivo, salvo bassa marea, altrimenti presso il pontile situato circa 300 metri più a sud. Si utilizzano bombole in acciaio da 12 litri biattacco e ogni uscita prevede 2 immersioni. La destinazione è l’atollo di Mnemba, parco nazionale, che presenta una decina di siti di immersione, West Garden e Wattabomi sono eccellenti anche per chi pratica snorkelling. Pesci angelo imperatore, pesci pappagallo, moorish idols, lionfishes, pesci pagliaccio nei loro anemoni, nudibranchi, carangidi, azzannatori striati, barracuda, ma anche tante tartarughe e, con un po’ di fortuna i delfini. La profondità massima è di circa 27 metri e si trova sempre una lieve corrente per nulla fastidiosa. Tra un’immersione e l’altra frutta a volontà – banane e manghi –.
Ma Zanzibar rappresenta un lembo d’Africa ricco anche di altre meraviglie.
La foresta di Jozani è una riserva naturale situata a sud-est di Stone Town visitabile nelle sue parti più interessanti in circa due ore. È ricca di eucalipti secolari, allori alessandrini, palme giganti (screw palms) e tra gli animali visibili vi e una specie endemica dell'isola di scimmia, il Red Colubus, riconoscibile dal curioso dorso rosso che girovaga nella zona in gruppi di numerosi elementi e facilmente avvicinabili.



Zanzibar nel passato venne conosciuta come "L'Isola delle Spezie", per le numerose varietà che ne venivano coltivate. È doveroso passare una giornata per fare un tour volto a conoscere ed apprezzare queste coltivazioni. Il tour inizia nella zona di Kizimbani qui iniziano le coltivazioni delle spezie. Esse sono un vero paradiso dell'olfatto ed è meraviglioso passeggiare attraverso piantagioni di cannella, cardamomo, chiodi di garofano, cumino, curcuma, henné, noce moscata, pepe, peperoncino, tamarindo, vaniglia, zafferano e zenzero.



Stone Town, città dichiarata patrimonio dell'umanità e tutelata dalla Fondazione Karim Agha Khan come memoria culturale dei musulmani ismaeliti, è soprattutto costituita dai vecchi palazzi di solito disposti su tre piani, con bellissimi cortili interni e dagli antichi portoni di legno intagliato e con l'immancabile elemento architettonico e sociale: la "baraza", una tradizionale panca in muratura. Indispensabile, poi, una visita al palazzo del vecchio dispensario, edificio costruito con la pietra corallina madreporica, caratterizzato da splendide balconate riccamente lavorate ed intarsiate. Era un antico centro di consultazione per i mercanti di spezie, avorio e schiavi.
Sono da visitare anche gli antichi Bagni Persiani, nel cuore della città, abbandonati, ma in ottimo stato di conservazione, il Forte Portoghese, possente, ed il Palazzo delle Meraviglie (House of Wonders) edificato per volere del Sultano Bargash, che vi conduceva una vita divenuta leggenda per gli occidentali a causa delle sue cento concubine, amate cinque alla volta ogni notte.
Al tramonto si raggiunge il lungomare per ammirare le barche locali, i "dhow", dirigersi a vela spiegata verso la riva.
Prison Island, localmente chiamata Changuu, è situata di fronte a Stone Town, una volta luogo di segregazione degli schiavi ed in seguito prigione inglese, accoglie le grosse tartarughe terresti originarie delle Seychelles.




Modificato da Ugo Gaggeri
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Dott. Ugo Gaggeri
Medico del lavoro
Esa Diveleader Instr.

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Max&Bru
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Iscritto dal : 11 Novembre 2004
Da: Italy
Status: Offline
Posts: 18
bullet Postato: 11 Novembre 2004 alle 16:04

Complimenti Dottore per come ha descritto Zanzibar.

Ho da poco prenotato un soggiorno proprio nella stessa struttura per il prossimo gennaio. Dopo aver letto il suo racconto la voglia di esserci si è amplificata.

Mi permetto di disturbarla per un paio di informazioni:

1- il personale del diving vicino al Veraclub parla anche italiano?

2- usano attacchi Din o Int?

3- mi consiglia di fare la profilassi antimalarica?(Ops questa domanda non gliela dovevo fare, ho letto che "il medico on line non........ma ho sentito talmente tanti pareri contrapposti che sono in confusione)

Dimenticavo un minimo di educata presentazione:

siamo Massimo e Bruna, abitiamo in provincia di Verona e da un paio d'anni ci siamo avvicinati (con grande antusiasmo) al mondo marino. Io sono titolare di una piccola azienda che sviluppa hardware e software per l'automazione industriale e Bruna è impiegata presso uno studio di commercialisti.

Grazie e complimenti ancora

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