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Medicina
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Icona di Messaggio Topic: Consumi(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
Autore Messaggio
giopei
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Iscritto dal : 13 Aprile 2004
Da: Italy
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Posts: 96
bullet Topic: Consumi
    Postato: 03 Settembre 2004 alle 23:55
Ciao Dottore.
Il titolo chiarisce già cosa mi incuriosisce.
Premetto che avendo svolto per anni l'apnea e la corsa, entrambi sport che contribuiscono a sviluppare il volume polmonare, tendo a "bere" la mia 15 litri in tempi tristemente veloci, e sono sempre il primo a dare il Time Out.
D'altra parte se non sento i polmoni pieni d'aria e non li svuoto completamente l'atto respiratorio non mi dà soddisfazione, ed ho la sensazione di andare in affanno, anche se l'ossigenazione sarebbe comunque buona respirando in maniera + superficiale.
Da qui mi sorge la domanda.
Il fatto che ognuno di noi abbia un consumo diverso, per sesso, abitudini respiratorie, capacità polmonare, ansia e tutte le altre ragioni che conosciamo è chiaro a tutti.
Ciò che mi incuriosisce però è questo:
le tabelle di saturazione di azoto tengono sempre presente il tempo di esposizione alla pressione, riferito all'entità della pressione stessa, e su questo siamo d'accordo; ma una persona che nell'unità di tempo respiri oltre il doppio di gas compresso rispetto ad un'altra ( è un caso frequente), dovrebbe assorbire il doppio di N, eppure usiamo tutti le stesse tabelle e gli stessi computer.
Cosa succederebbe ad esempio se si adoperasse un bibombola? Non ho nessuna intenzione di farlo, chiedo solo per presentare un caso limite.
Sperando che non sia una domanda stupida, nel senso che mi sfugga qualcosa di ovvio, esistono per esposizioni particolarmente lunghe dei correttivi ai "bevitori d'aria"?

Grazie per la risposta, buon blù a tutti.
Giorgio, Amico del Blu
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LucidiMare
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Iscritto dal : 21 Aprile 2004
Da: Italy
Status: Offline
Posts: 131
bullet Postato: 06 Settembre 2004 alle 12:03
Ciao Giopei

in attesa della più autorevole risposta del "padrone di casa" di questo forum, e confidando nella sua ospitalità, provo a darti una prima risposta sull'argomento.

Premesso che i modelli di assorbimento di azoto da parte dei diversi tessuti del nostro corpo sono oggetto di continuo studio e revisione, il problema si può schematizzare nel modo seguente.

Il nostro corpo assorbe azoto perché respirando portiamo l'aria,  che è composta da circa 80% da questo gas, all'interno dei polmoni. Qui l'aria attraverso gli alveoli viene a contatto con il sangue e c'è un passaggio di sostanze gassose (ossigeno, anidride carbonica, vapore acque, azoto, etc) sia dai polmoni verso il sangue che viceversa.

Il punto ora è questo, cos'è che determina questo passaggio? Perché, in condizioni normali alcuni gas, come l'ossigeno vengono assorbiti, ed altri come l'anidride carbonica vengono eliminati?

La risposta accademica è: la pressione parziale del gas in questione.

Per capire cosa c'è dietro questa affermazione è necessario però ricordare un paio di cosette.

Se prendiamo una bottiglia piene di liquido a metà e riempiamo la parte rimante con un gas, diciamo anidride carbonica e chiudiamo il tutto alla pressione ambiente cosa succede?

Succede che l'anidride carbonica inizia ad essere assorbita dal liquido, prima più velocemente e poi sempre più lentamente, finché a un certo punto il processo termina. Se ora aumentiamo la pressione dell'anidride carbonica nella bottiglia, pompandone altra e passiamo da 1 atmosfera a 2 atmosfere, il processo di assorbimento riprende, fino a raggiungere un nuovo punto di equilibrio. Si dice che il liquido è "saturo" del gas in questione. Nel senso che se non riaumenta la pressione, il liquido non riesce più ad assorbire altro gas. Se poi invece riduciamo la pressione, stappando la bottiglia, vediamo che il liquido elimina il gas in eccesso.

Questo fenomeno è regolato fondamentalmente da due fattori:

1) la pressione del gas sopra il liquido

2) il tempo per cui tale pressione permane.

Entro certi limiti, non conta praticamente nulla invece, la quantità di gas che c'è sopra il liquido ma solo la sua pressione. Cioè, se invece di avere la bottiglia piena solo a  metà con acqua l'avessi riempita a tre quarti, lasciando meno posto per l'anidride carbonica, la quantità di gas disciolto nel liquido sarebbe stata la stessa.

Possimo dire così perché dal momento che la quantità di gas che viene assorbito è percentualmente molto piccola rispetto a quella totale del gas, la pressione parziale del gas non diminuisce significativamente per via dell'assorbimento. 

Se al posto della sola anidride carbonica, mettiamo una miscela metà azoto e metà anidride carbonica il tutto sempre a 2 atmosfere la quantità di anidride carbonica che si scioglie nel liquido è uguale al caso in cui  avevo messo solo anidride carbonica ad 1 atmosfera. Non perché c'è ne di meno, ma perché la pressione di 1 atmosfera è esercitata per metà dall'azoto e per metà dall'anidride carbonica. Si dice che l'anidride carbonica ha in questo caso una pressione parziale di 0,5 atmosfere. E per ogni singolo gas è questo valore quello che conta. 

Torniamo ora al tuo problema.

Se ti immergi a 10 metri per 1 ora, nei tuoi polmoni c'è un a pressione totale di 2 atmosfere ma, visto che l'azoto è circa 80% dell'aria, la pressione parziale dell'azoto è di 1,6 atmosfere. Se riprendiamo il discorso precedente quanto azoto assorbe il tuo organismo?

Come abbiamo detto dipende dalla pressione parziale dell'azoto nei tuoi polmoni e da quanto questa dura nel tempo.

Ma se tu respiri molto velocemente cambia la pressione parziale dell'azoto nei tuoi polmoni? Se in quella ora di immersione invece di mezzo mono di spari un intero bibo, cambia la pressione parziale?

La risposta è no, perché tu continui a ricambiare l'aria presente nei tuoi polmoni, ma la pressione parziale dell'azoto di quella che espiri non è diversa da quella che inspiri quindi, in prima approssimazione non c'è nessuna differenza.

Puoi pensare ad una enorme folla che deve entrare in un locale che ha solo poche porte molto strette. La quantità di persone che sono all'interno dopo qualche minuto non è molto diversa se fuori gruppi di persone si aggiungono o se ne vanno.

Diverso è invece il discorso per quei gas che sono soggetti ad essere consumati e prodotti dall'organismo. L'aria stando nei polmoni si arricchisce di anidride carbonica e di vapore acqueo e perde l'ossigeno perché questi gas non vengono semplicemente assorbiti, ma utilizzati e quindi consumati o prodotti. Quindi l'aria che espiri ha un contenuto di questi gas molto diverso rispetto a quella che inspiri e qui la variazione del ritmo respiratorio influisce significativamente.

ciao massimiliano

 

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giopei
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Iscritto dal : 13 Aprile 2004
Da: Italy
Status: Offline
Posts: 96
bullet Postato: 06 Settembre 2004 alle 12:41
Postato originariamente da LucidiMare

Puoi pensare ad una enorme folla che deve entrare in un locale che ha solo poche porte molto strette. La quantità di persone che sono all'interno dopo qualche minuto non è molto diversa se fuori gruppi di persone si aggiungono o se ne vanno.


Bellissimo l'esempio, vale da solo tutta la spiegazione!!

Ti ringrazio sinceramente, sei stato chiarissimo.
Sul processo di saturazione non avevo dubbi, non conoscevo bene il concetto di pressione parziale.
Giorgio, Amico del Blu
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