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Icona di Messaggio Topic: E' iniziato il recupero della Stenella giulii(Topic Chiuso Topic Chiuso) Rispondi al Topic Posta un nuovo Topic
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Simone Casati
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Iscritto dal : 05 Maggio 2005
Da: Italy
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Posts: 83
bullet Topic: E' iniziato il recupero della Stenella giulii
    Postato: 23 Giugno 2008 alle 11:06
http://it.youtube.com/watch?v=xGU_vQqEkA4

Comunicato stampa

Sono trascorsi soltanto alcuni giorni dalla presentazione ufficiale del sirenide pliocenico e il G.A.M.P.S. si trova alle prese con i resti fossili di un nuovo mammifero marino.
Oltre 40 denti, le ossa uditive e parte dello scheletro, stanno affiorando dalle caratteristiche crete sesesi in prossimità di Asciano.
Le elevate temperature stanno condizionando il recupero, ma questo non scoraggia la squadra fortemente intenzionata a recuperare ciò che il tempo ha preservato sino ai giorni nostri.
La scoperta è avvenuta nei primi giorni di giugno 2008 ed è stata effettuata da Simone Casati durante una ricognizione finalizzata alla ricerca dei resti fossili di origine marina.
I ritrovamenti effettuati in questi anni potrebbero sembrare casuali, ma dietro di essi c'è un attento studio dei terreni ed una costante attività che non può essere considerata una semplice passione: il ricercatore sa bene che ogni piccola traccia ossea può condurre ad una grande scoperta.
Anche se molti non ne sono al corrente, non bisogna dimenticare che alcuni terreni sono il fondale di un antico mare e molti organismi vissuti in un tempo remoto giacciono ancora imprigionati nei sedimenti, pertanto, soltanto grazie alle acque piovane e ad un monitoraggio continuo del territorio, è possibile scoprire i resti di questi "viaggiatori nel tempo".
Questa volta la macchina del tempo ha catapultato i ricercatori in un periodo geologico che risale ad oltre 30 mila secoli fa.
Da una prima analisi, sembra trattarsi un mammifero marino appartenente al Genere Stenella, l'inconfondibile caratteristica del timpano e la particolarità della forma dei denti, forniranno preziose informazioni per una chiara determinazione della specie.
I resti dei delfinidi sono molto rari allo stato fossile e ogni reperto, anche se parziale, consente di effettuare passi in avanti sulla conoscenza di queste creature del passato.La scoperta appare ancora più eccezionale se si considera un grande paradosso dovuto alla frammentarietà dei ritrovamenti: i delfinidi, attualmente i cetacei più diffusi nei mari, hanno avuto origine circa 10 milioni di anni fa, ma stranamente, sono rarissimi allo stato fossile e i reperti trovati fino ad oggi sono quasi tutti localizzati in Italia. Ogni nuova scoperta è quindi un tassello prezioso per ricostruire la storia di questi cetacei e per capire la loro grande diversificazione. Così il ritrovamento di questo delfino fossile si affianca ai pochi altri (si contano sulle dita di una mano) avvenuti in Toscana in un passato ormai lontano. Il dott. Giovanni Bianucci del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, membro del comitato scientifico del G.A.M.P.S., ha già esaminato i primi resti e si è detto favorevole a studiare il reperto.
La scoperta di questo nuovo reperto non ha lasciato insensibile la Soprintendenza alle Antichità della Toscana che si è mobilitata subito fornendo al gruppo i permessi necessari alla salvaguardia di questa ennesima testimonianza del passato.
Una fiorente collaborazione fra paleontofili e istituzioni stanno trasformando il complesso museale di Badia a Settimo in una realtà che vanta reperti fossili unici al mondo, motivo in più per sensibilizzare il Comune di Scandicci a fornire nuovi spazi per i tanti reperti che danno e daranno importanza alla propria città.
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Simone Casati
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Iscritto dal : 05 Maggio 2005
Da: Italy
Status: Offline
Posts: 83
bullet Postato: 07 Luglio 2008 alle 20:34
 
 
Sono trascorse poche ore dall'ultima giornata di scavo e i ricercatori del G.A.M.P.S. possono dirsi soddisfatti del materiale che sta affiorando dalle crete senesi.
Alla presenza del Dott. Menotti Mazzini, direttore scientifico nominato dalla Soprintendenza alle Antichità della Toscana, nuove parti anatomiche stanno impreziosendo il reperto fossile scoperto nel mese di giugno dai ricercatori del gruppo scandiccese.
Attualmente il risultato degli scavi è quello di aver riportato alla luce i due periotici e le bulle timpaniche (parti uditive che si trovano in prossimità della base del cranio) 53 denti e varie parti anatomiche non ancora determinate.
I periotici e le bulle timpaniche, specialmente se riferite ai mammiferi marini, sono estremamente importanti perché presentano alcuni caratteri diagnostici utili a determinare la specie di appartenenza.
La scoperta consentirà di effettuare uno studio su questa specie di Stenella estinta durante il Pliocene.
Il recupero si presenta difficoltoso a causa della compattezza dei sedimenti, ma questo non impedisce il lavoro svolto con estrema determinazione da parte di Franco Gasparri, Marco Zanaga, Gianni Raffaelli, Federico Marini e Simone Casati.
Attualmente non è possibile formulare dei pronostici, ma la squadra è convinta che lo scavo potrebbe riservare nuove e ben attese sorprese.

Continua....................

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