Sulla scia delle notizie dello tsunami alle Solomon, voglio cogliere l'occasione per condividere con gli appassionati di MM il ricordo del mio viaggio in quelle isole fantastiche.  Magari qualcuno si incuriosirà e sarà lo spunto per un viaggio, anche per dare un contributo all'economia di quel paese che in questi giorni si trova, ahimè, ad affrontare una brutta crisi.
Ho fatto questo viaggio ad agosto 2005 in compagnia di un'altra coppia di amici italiani.  La prima tappa è stata l'isola di Uepi: situata all'estremo confine della Moorovo Lagoon è situata su di una pass che sfocia in oceano aperto, pass che fa da autostrada per tutte le possibili ed immaginabili specie pelagiche. Il fronte dell'isola bagnato dall'oceano sprofonda nel blu fino ai 2000 m. e sott'acqua forma un muro verticale tappezzato da coralli duri e molli di mille colori, gorgonie, crinoidi e spugne di varie dimensioni e tipo.
I punti di immersione sono svariati, da quelli dentro la pass a quelli sulla parete esterna dell'isola.  Tutte le immersioni sono contraddistinte dalla presenza pressochè costante di squali, per la maggior parte grigi ma anche martello, albimarginatus e bronzei. Con il mio amico Stefano, appassionato di fotografia marco, abbiamo inoltre visto e fotografato dei rari pigmy sea horse Denise oltre a degli halymeda ghost pipe fish, abilmente mimetizzati fra le omonime alghe. E proprio mentre sei lì che cerchi nella parete questi piccoli esserini ti può capitare, come è successo a noi, che ti passi accanto una manta gigante od un'aquila di mare, tanto per esaltare la biodiversità e la ricchezza di fauna di questa parte di mondo sottomarino. L'isola è confortevole anche per i non subacquei ed anche mia moglie è stata entusiasta del nostro soggiorno ad Uepi, in particolare quando ha potuto tranquillamente fare snorkelling in mezzo ad una ventina (!!!) di squali grigi che abitualmente pattugliano il pontile dell'house reef.
Seconda tappa della nostra esperienza alle Solomon è stata Gizo. Proprio quella Gizo che è stata flagellata in questi giorni dall'ondata anomala. Notizie fresche mi dicono che i danni, fortunamente, sono contenuti. Anche l'hotel dove abbiamo pernottato è ancora in piedi .... spero vivamente lo stesso per le persone che abbiamo conosciuto.
Gizo è l'isola più grande al centro di un piccolo arcipelago che comprende anche Kennedy Island, famosa perchè ci fece naufragio nella 2° Guerra Mondiale un certo marine che poi sarebbe diventato il Presidente degli USA. E proprio intorno a Kennedy Island c'è un'immersione spettacolare che, sfruttando le correnti, ti permette di fare il giro completo dell'isola in mezzo a foreste di alcionari coloratissimi.  La conformazione delle isole che formano il comprensorio di Gizo dà vita ad una serie di pass dove il pelagico trova il suo habitat naturale: anche qui mante, squali, tonni anche di grosse dimensioni e branchi di barracuda e carangidi.
Due immersioni su tutte: Hot Spot, un pinnacolo in mezzo al mare crocevia di un passaggio di pesce da far girare la testa e Grand Central Station, dove il nome mi ha fatto ricordare quando da bambino andavo alla stazione a vedere passare i treni, la differenza è che qui passano carovane di pesci di tutte le dimensioni ...
Altro capitolo meritano i relitti della 2° Guerra Mondiale, a Gizo c'è il relitto del Toa Maru, immensa nave da carico giapponese affondata dal cielo da un bombardamento degli aerei americani.  E' talmente grande che ci vogliono due immersioni per vederla tutta... I fondali sono inoltre lastricati di relitti di aerei ed altre navi più piccole sulle quali gli appassionati di foto possono sbizzarrirsi.
Ho un ricordo ancora vivo delle Solomon e mi sono ripromesso di tornarci, prima o poi, magari con la formula di un crociera sub mista ad un soggiorno a terra.  Spero proprio che quel paese, già nel recente passato alle prese con problemi di stabilità politica, si riprenda al più presto da questo disastro naturale. 
Se lo merita la sua gente, molto semplice, povera, ma socievole ed allegra. 

Ed ecco la sorpresa: ad Uepi, in quella pass così stretta e che mette in comunicazione i 2000 m. di profondità dell'oceano con le acque meno profonde della laguna, nei momenti di cambio di marea la corrente ti porta letteralmente via,  ma credimi, gli incontri più belli li ho fatti in momenti di corrente pari quasi a zero.... Per non parlare poi dei grigi, pinna bianca e pinna nera che passano costantemente a pelo d'acqua sotto il pontile principale.

Nell'arcipelago di Gizo invece la corrente è costante, ma di forza media, non così forte, tanto per intendersi, come quella delle pass maldiviane nei momenti di marea.  Ma anche lì, gli incontri migliori li abbiamo fatti con corrente scarsa, come ad esempio quando abbiamo incontrato 9 mante in formazione al "Manta Dive" o più di venti aquile di mare alla "Grand Central Station".

Modificato da nucciodiver - 28 Gennaio 2008 alle 16:09

Tieni conto di un aspetto importante: le barche sono tutte bagnarole in alluminio, non tanto a Uepi ma a Gizo abbiamo trovato un paio di giorni di mare mosso e io mi tenevo stretto il Gav gonfio perchè mi aspettavo da un momento all'altro di vedere un'onda entrare in barca e sai bene che con quelle barche, come prendi anche solo una secchiata d'acqua .... glu, glu, glu.

Cioè, della serie non son tutte rose e fiori....
Ma, ti ripeto, ciò che vedi sott'acqua ti ripaga di ogni disagio.
Ed anche la qualità del servizio è scarsa e così anche l'attenzione rivolta alla sicurezza, ad esempio non c'è limite alla profondità: io mi sono fiondato a -60 quando ho visto passare un branco di martello e la guida ha fatto finta di niente, salvo poi risalire in barca 10 minuti (!!!) prima senza aspettare me che dovevo scontare  la deco.
Comunque, fossi in te io ci andrei!  

Ah! Importantissimo: le Solomon sono TUTTE zona malarica....
 


Modificato da nucciodiver - 28 Gennaio 2008 alle 17:51

Ed infatti il diving allegro è quello di Gizo, il Dive Gizo.
Anche se le imbarcazioni di alluminio le hanno anche a Uepi.

Noi eravamo in 4 e nessuno aveva fatto profilassi e siamo ancora tutti qui, il problema è che eravamo troppo poco coscienti che il rischio fosse così alto. Parlando con la gente del posto abbiamo invece capito che la malaria è diffusissima come l'influenza da noi in questo periodo.
Sia il resort di Uepi che il Gizo Hotel sono entrambi puliti e ben curati, ed il cibo è buono, considerando che ogni sera mangiavamo aragoste e granchi delle mangrovie a volontà.